IL RITORNO DI LINO LANDOLFI

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Ecco la notizia che alcuni buongustai attendevano da tempo!

Uno dei grandi Maestri del Fumetto Italiano trascurati ingiustamente negli ultimi decenni, Lino Landolfi, torna nuovamente nel circuito delle librerie di “varia” (e delle fumetterie) con uno dei suoi capolavori: Don Chisciotte.
Pubblicato da Nicola Pesce Editore, appena sfornato e non ancora in circolazione, è il primo di una serie di opere, a metà strada tra fumetto e letteratura, che inaugura una svolta nella politica editoriale della casa editrice.
Sopra, la copertina in anteprima (grazie ad Andrea Mazzotta).
L’introduzione è di Gianni Brunoro.

Procopio
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Concepito con un intento satirico, il romanzo Don Chisciotte è divenuto in fretta un mito letterario senza tempo. Come Ulisse per i greci dell’antichità; come Gargantua e Pantagruel per i francesi; come il pallido principe Amleto per gli inglesi; come il Faust per i tedeschi; come Pinocchio o il Dante a zonzo nell’aldilà per gli italiani, il prode cavaliere della Mancia rappresenta per gli spagnoli un’icona letteraria senza tempo, proiettata nell’immaginario collettivo planetario.

Terza puntata

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Così, pur con i suoi cinquecento anni di vita suonati, l’allucinata figura di questo riparatorti idealista con armatura e smilzo destriero ci è del tutto familiare. Le sue gesta inconsulte, vissute in compagnia di un partner rozzo e subalterno che lo spalleggia nelle cause perse, continuano a suscitare le più diverse interpretazioni pittoriche e grafiche.

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Certo, i media del Novecento hanno contribuito in modo non secondario ad amplificare la diffusione dell’icona di Don Chisciotte, tramandandola sostanzialmente integra al secolo attuale. Avidi di soggetti e di personaggi, il teatro, la televisione, i fumetti e il cinema, sebbene con alterne fortune, si sono ampiamente pasciuti del suo mito, venato di intenti ora comici, ora morali.

Non c’è da stupirsene, dato che il folle cavaliere in lotta contro i mulini a vento (divenuti proverbiali per suo merito) racchiude in sé fin dall’inizio, per volontà del suo stesso autore, un mix di divertimento e di insegnamenti spirituali.

Personaggio buffo e strampalato, si muove sul’onda di un’irresistibile determinazione redentrice, impegnato com’è sino alle estreme conseguenze nella difesa dell’Amore e della Giustizia (non a caso munite di iniziali maiuscole).

Creandolo, nel 1605, nell’opera intitolata originariamente El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, il suo “papà” Miguel de Cervantes y Saavedra (1547-1616) vuole proiettare una luce di ridicolo sui romanzi cavallereschi, in declino all’epoca in cui scrive.

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Secondo il grande romanziere spagnolo, infatti, da queste opere letterarie infarcite di circostanze inverosimili e dallo stile ridondante è il caso di prendere le distanze, soprattutto dal punto di vista estetico.

Poi, però, con l’andare del tempo, sembra quasi che l’autore si affezioni così tanto al personaggio da prenderlo sul serio, perciò lo riempie di quei valori che, forse, al momento della sua creazione intendeva solo svillaneggiare.

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Don Chisciotte è il massimo risultato artistico di Lino Landolfi, cartoonist romano che, nell’anno del Maggio francese, rende l’allucinato cavalcatore di Ronzinante ancora più stonato del solito, impossibilitato com’è a sintonizzarsi col mondo che lo circonda.

Ne ammiriamo le dettagliatissime tavole adesso recuperate dal volume d Nicola Pesce, ansiose di perfezione, create per il settimanale cattolico Vitt, erede a un tempo dello storico Il Vittorioso e di Vera Vita (destinato rigorosamente a un pubblico femminile).

Come fa notare lo stesso Gianni Brunoro nel volume collettivo A-Z Comics (coordinato da Claudio Bertieri nel 1969), magnificando l’aspetto grafico delle tavole: «Landolfi ha costruito figure minutamente ombreggiate al punto da assumere corposità e rilievo plastico tali da privarle di ogni vuoto interno, pericoloso limite di ogni caricatura.»

Tra le illustrazioni di questo post, oltre alle elaborazioni del Don Chisciotte, anche un paio di mezze tavole dedicate a Procopio, il personaggio più famoso di Landolfi, creato per Il Vittorioso (che aveva la sua redazione a Roma).

  • Andrea Mazzotta |

    Caro Lamberto Landolfi,
    segnalerò a Nicola Pesce i tuoi ringraziamenti. Mi permetto fin da ora però di dire che siamo noi a dover ringraziare te per averci permesso di ripubblicare un capolavoro del fumetto italiano come Il Don Chisciotte di tuo padre.
    Per la NPE è stato un onore e un piacere che speriamo di bissare al più presto.
    Un caro saluto
    Andrea Mazzotta

  • Luca Boschi |

    Carissimo Lamberto Landolfi,
    benvenuto nel blog, grazie dell’intervento, graditissimo.
    Come ha visto, circolano da queste parti molti appassionati di Fumetto italiano, in particolare di Fumetto comico e umoristico, che in passato hanno apprezzato il lavoro di suo padre soprattutto sulle pagine de “Il Giornalino”, e i più grandicelli anche su “Il Vitt” o “Il Vittorioso”.
    Come ho scritto nel post, sono felice che in Italia qualcuno (in particolare Nicola Pesce, con il suo art director Andrea Mazzotta e lo staff della Purple Press per la grafica) si stia occupando di far conoscere ai lettori di oggi alcuni capolavori di suo padre.
    Sono convinto che anche in futuro interverranno a proposito di nuove uscite o di altre occasioni che si presenteranno per trattare dell’oper del Grande Lino.
    Un caro saluto!
    Luca Boschi

  • Lamberto Landolfi |

    segue: di Procopio non è mai uscito nulla di completo, sarebbe una mole enorme. Ci sono altri libri a fumetti, raccolte di racconti usciti a puntate: I viaggi di Gulliver, la famiglia Bertolini, i racconti di Padre Brown, ma non so se sono facilmente reperibili.
    Per il momento Vi saluto ringraziandovi ancora.

  • Lamberto Landolfi |

    Cari Amici di questo blog, chi vi scrive come avrete capito dal nome è il figlio (unico) di Lino. Vi ringrazio per l’interesse e l’affetto che dimostrate per l’opera di mio padre.
    Voglio qui ringraziare l’amico ed editore Nicola Pesce per aver ripubblicato una delle opere che papà tanto amava in una veste cosi elegante (non somiglia al Tavernello dai!!). Mi piace anche rispondere ad alcune domande che fate: per esempio è verissimo quello che dice Harry Brandt, infatti molti episodi di Procopio, ma anche lo stesso Don Chisciotte, fu pubblicato all’estero senza che se ne sapesse nulla e soprattutto senza versare i dovuti diritti. Complimenti anche ad Evelina Sir !Io posseggo quell’album de “I quaderni del fumetto” per le edizioni Spada. Contiene tre episodi di Procopio: Procopio supersonico, Procopio sceriffo e Procopio moschettiere

  • Evelina Sir |

    Fabrizio, il libro è uscito, non l’ho ancora visto nemmeno io, ma se vai in una fumetteria di fiducia e guardi (e se non c’è te lo fai arrivare) lo trovi!
    Normalmente leggo manga (d’autore), ma questo potrebbe valere la pena di essere visto, mio zio mi ha fatto una “capa tanta” con Landolfi!
    E, effettivamente, disegnava proprio bene.
    Io spero anche in qualcos’altro, oltre al Don Chisciotte, magari d’inedito!
    Ma di Procopio cosa è stato stampato in Italia di completo?
    Io so di un albo della collana “I quaderni del fumetto”, ma si parla almeno di trent’anni fa!!!

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