FREDDY FAWN AL SANGOR SHOP, DI AL HUBBARD (da William Brignone)

Testa freddy_fawn

Il collezionista sfegatato, e nostro fedele “seguitore” William Brignone, ha inviato a Cartoonist Globale, bontà sua, per gli occhi della collettività, queste sue nuove, meravigliose acquisizioni.
Sono tavole originali dell’immenso Al Hubbard.
Questo è il primo dei due post sul tema.

Il fatto è che, mentre qualche anno fa era praticamente impossibile accedere a materiale pubblicato dall’etichetta Standard, pensato e elaborato nell’ambito del famoso Sangor Shop, adesso la cosa sembra decisamente più facile, grazie a eBay e alle case d’asta o di vendite online.
Perciò spuntano fuori a sorpresa perle su perle, non sempre in ottimo stato di conservaxione.

Sulla qualità del lavoro di Hubbard, specie se all’inizio della sua attività di fumettista autonomo, dopo aver inchiostrato le matite di Ken Hultgren e studiato (a quanto pare) la tecnica di ripasso Walt Kelly, si è detto più volte.

Nello specifico, l’interesse sta nel poter osservare le caratteristiche tecniche e lo stato di conservazione di queste tavole di Freddy Fawn,, un personaggio effimero e non certo degno di essere scritto in caratteri d’oro nel Libro dei dei Comics.
.

Freddy_fawn_001

Freddy_fawn_002

Freddy_fawn_003

Freddy_fawn_004

Interessante è, soprattutto, poter individuare le evidenti fasi della produzione delle tre tavole di questa storia, deducibili dalle varie “pecette” e incollature, dai ritocchi e dall’uso di biacca per mascherare qualche magagna preesistente.
Hubbard semra aver lavorato su questa storia in almeno due tornate creando layout diversi, forse seguendo un’unica sceneggiatura. Ha dovuto tornare sui propri passi per qualche ragione che ignoriamo, forse su richiesta dell’editor dello studio, Jim Davis, perché la prima interpretazione consegnata non rispondeva ai criteri richiesti.

Sembra anche ci sia stata la necessità di “allungare” il brodo dell’episodio, compreso in un primo tempo in un numero di pagine più contenuto.
Poi, forse, Hubbard ha dovuto porsi il problema di ridisegnare delle vignette in tutto o in parte. In particolare, in queste prime tre tavole non c’è una sola raffigurazione del personaggio di Willy Weasel sopravvissuta alla prima stesura.

Forse esisteva un model sheet preconfezionato di Willy, da condividere con altri disegnatori per altre storie, e Hubbard non l’aveva seguito in una prima esecuzione grafica dell’episodio?

Non lo sappiamo, ma potrebbe darsi.
Forse lo sa l’esperto americano Steven Rowe, che si è occupato a lungo delle storie e degli autori del Sangor Shop e delle etichette minori di comic books, specie se destinate all’infanzia.

Tutte le altre possibili osservazioni saranno ben accolte.

Sangor1

Sangor2

.
Sopra, altre quattro tavole del Sangor Shop, acquistate dal cartoonist svedese Joachim Gunnarsson, che lavora alla Egmont Publishing.

Dopo un attento esame, per cercare di individuarne l’ignoto disegnatore, siamo giunti alla conclusione che Hubbard è ancora presente (indiscutibilmente sue le facce feline), ma che le matite, forse molto accennate, sono di Hultgren. L’episodio, di cui ignoriamo il titolo (se ve n’è uno) poiché monco fra le altre della prima tavola, sembra appartenere al ciclo Puss an’ Boots, come si legge dall’appunto a matita in alto.
Ma Puss an’ Boots, vale a dire gli italiani Tom e Dingo (una storia dei quali disegnò anche Nicola del Principe, ne mostro una tavola sotto) hanno una somatica molto diversa nella versione che Dan Gordon avrebbe definito per il comic book Film Funnies (vedi sotto).
Che questo sia stato l’episodio “formativo” di prova? L’ipotesi è degna di essere accolta.
.

Puss boots

PUSS

Tom e Dingo Del Principe

La successiva puntata sulla collezione hubbardiana di William riguarderà il seguito di quest’episodio di Freddy Fawn e il personaggio Barney Rooster, già trattato in questo blog per altre ragioni oltre un anno fa, dato che fra i suoi disegnatori c’era stato anche Frank Frazetta.

  • BILL COCCHI |

    “MOMMY ME O” Thats a POLLOCK and DAIGO My new Idea is to design a FLATE TOP SUBMARINE SUBMERSABLE THAT DRILLS FOR OIL Its for me to know and you to Guees what and find out A REVIT DUR CHEE

  • BILL COCCHI |

    Mommy Me O” thats Italian Drafting Art Picture a “CLAM with two 12 ozs CANs on each side “Called PORT o PODs” full scale 16 ft in Diameter x 10 ft height and deliver Fresh Water to the International Space Station so CREWS do not have to Drink Destilled “URINE” and Sweat and when the “PODs” are emptied they can be “CUSTOMIZED” into Living Quarters and attashed to the International Space Stations like modern day”PUP TENTS” or “TEE PEES” and can be transformed into Mineing and Manufacturing Plants to Produce “TITANIUM STEEL FOIL” thats stronger then ALUMIUMN and LIGHTER then Steel on The MOON and Mars useing EARTH Materials and the Vavumn and SOLAR HEAT of Space because I am not sure if the MOONs Minerials are any good for a good product to BRTTILE

  • Willi |

    Be’, già ci son 4 pagine su 7, mi sembra un’ottimo assaggio!

  • Doretta - Yeah - Cocchi |

    Accidenti! Molte pecette?
    Ma quando si potranno vedere in rete?
    Lo so che ci sono tante cose da fare e da ricordare, ma io mi aspetto soprattutto questo tipo di interventi, su cose a fumetti altrimenti introvabili…
    Doretta

  • Willi |

    Ora che (finalmente) mi sono arrivate le 7 tavole della storia, quello che più mi colpisce è la gran quantità di pecette, bianchetto e correzioni varie: ma il buon Al non avrebbe fatto prima a ridisegnare ex-novo tutto quanto?

  Post Precedente
Post Successivo