Al titolo, estremamente esplicito, che ho scelto per questo post ulteriore (che ci tocca sprecare per un tema diverso dai nostri amati Fumetti e Disegni animati, e non se ne può proprio piùùùùù), faccio seguire alcune righe altrettanto chiare scritte dal direttore del quotidiano La Repubblica, Ezio Mauro:
(…) Tutto questo – la richiesta agli imprenditori di non fare pubblicità sul nostro giornale, l’accusa di eversione, l’attacco ai “delinquenti”, la causa alle domande – da parte di un premier che è anche editore, e che usa ogni mezzo contro la libertà di stampa, nel silenzio generale. Altro che calunnie: ormai, dovrebbe essere l’Italia a sentirsi vilipesa dai comportamenti di quest’uomo.
L’Italia non saprei, ma io incontrovertibilmente sì, almeno dal 1994 e di più ogni giorno.
Certo, non solo da costui, anche da una pletora di indegni figuri seduti sulle più varie poltrone per perseguire interessi estranei a quelli della popolazione italana (maggioranza della).
Tutta la solidarietà possibile di Cartoonist Globale</strong ai giornalisti di Repubblica e a tutti i loro colleghi, a cominciare da quelli di Rai 3, che rischiano di essere stolidamente silenziati. Per proseguire con gli altre settanta licenziamenti di giornalisti e qualche altra decina di impiegati (approssimazione per difetto) di cui si sente parlare con insistenza per la Mondadori, proprietò attuale della famiglia stessa del premier, sappiamo con quali metodi ottenuta: la sentenza di condanna parla chiaro.
Eventuali smentite di questi tragici dati non possono che essere accolte con gioia da noi, le pubblicheremo molto volentieri.
E pretendiamo (“speriamo” sarebbe stato un verbo troppo remissivo) che questo periodo buio e avvilente della nostra storia passi il prima possibile.
In ogni caso, sono state raccolte oltre quarantacinqumila firme in meno di un giorno.
Tra i firmatari, oltre ovviamente al presente blogger, che invita ad aderire tutte le persone senzienti, spiccano vari esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo.
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Si sono uniti all’appello Dario Fo e Franca Rame, Bernardo Bertolucci, Andrea Camilleri, Carlo Verdone, Victoria Cabello, Massimo L. Salvadori, Paolo Villaggio, Mario Monicelli, Fabrizio Gifuni, Francesca Comencini, Giulio Scarpati, Pierfrancesco Favino, Ascanio Celestini, Angelo Barbagallo (produttore cinematografico), Marco Risi, Davide Ferrario, Sandro Veronesi, Carlo Lucarelli, Antonio Scurati, Erri De Luca, Giuseppe Montesano, Domenico Procacci, Enrico Deaglio, Francesco Rosi, Carla Fracci, Beppe Menegatti, Ornella Vanoni, Gabriele Salvatores, Liliana Cavani, Paola Cortellesi, Alessandro e Giuseppe Laterza, Lella Costa, Sandra Petrignani e Clara Sereni, Shel Shapiro, Arnoldo Foà, Giuseppe Piccioni, Riccardo Milani, Silvio Soldini, Andrea Vianello, Giovanni Floris, Corrado Augias, Ludina Barzini, Pippo Baudo, Niccolò Ammanniti, Claudio Bisio e Sandra Bonzi, Mariangela Melato, Salvatore Settis, Caterina Murino, Filippo Timi, Asia Argento, Angela Finocchiaro, Michele Placido e Renato De Maria.
E ancora, Carlo Ginzburg, Rosario Villari, Tullio Gregory, Corrado Stajano, Giovanni De Luna, Miguel Gotor, Sandro Petraglia, Umbero Eco, Liliana Cavani, Barbara Spinelli, Stefano Rulli, Ottavia Piccolo, Licia Maglietta, Carlo Freccero, Enrico Bertolino, Dori Ghezzi, Alessandro e Giuseppe Laterza, Lella Costa, Sandra Petrignani e Clara Sereni, Giuseppe Piccioni, Silvio Soldini, Andrea Vianello e Giovanni Floris, Corrado Augias, Fiorella Mannoia, Sergio Staino, Sandra Bonsanti, don Luigi Ciotti, Adriano Celentano, Claudia Mori, Monica Guerritore, Ferzan Ozpetek, Milva, Marco Bellocchio, Giuseppe Montesano, Teresa De Sio, Maurizio Nichetti, David Riondino, Franco Battiato, Saverio Costanzo, Carlo Degli Esposti, Massimo Ghini, Ettore Scola, Furio Colombo, Giacomo Marramao, Stefania Sandrelli, Giovanni Soldati, Valerio Mastandrea, Alessandro Gassman, Paolo Sorrentino.
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Il (grande) Maurizio Crozza aderisce e osserva: “La mia solidarietà va a Silvio Berlusconi. Dove s’è mai visto un giornalista che pone domandi irriverenti al capo del governo? Un bravo giornalista non assume iniziative, un bravo giornalista scrive sotto dettatura”.
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Ed ecco L’APPELLO DEI TRE GIURISTI
L’attacco a “Repubblica”, di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l’ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l’opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un’eccezione della democrazia.
Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera “retoriche”, perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c’è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere.
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Invece, si batte la strada dell’intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di “cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee”, come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell’informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso.
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Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d’informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.
Franco Cordero
Stefano Rodotà
Gustavo Zagrebelsky.
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Chi desidera firmare può fare CLIC qui.
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PS: Il fumetto contenuto in questo post è stato realizzato dal presente blogger nell’ormai lontano 1996 (ma i suoi contenuti penso che facciano riflettere anche oggi, nella loro oscurità). Ci sono riferimenti a fatti e personaggi un po’ remoti, fra cui il Vicegabibbo (che nessuno si ricorda pià chi fosse).
Doppio CLIC sulle due parti della tavola per poterla leggere meglio.
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Uscì a pag. 3 della rivista Totem Comic (il cui direttore era allora Francesco Rocca) in data 15 maggio 1996.