In Spagna, è la prima notizia della prima pagina della versione on line del quotidiano El Pais, preoccu-
pato per la nazione europea la cui aria è divenuta irrespira-
bile.
Nella speranza che il cancro non si espanda anche ad altri Paesi dell’Unione.
Cartoonist Globale porge la sua piena solidarietà al quotidiano L’Unità, al suo direttore Concita de Gregorio, alle giornaliste Natalia Lombardo, Federica Fantozzi, Maria Novella Oppo e Silvia Ballestra (scrittrice) oggetto del last (ma temo non least) attacco dall’uomo più ricco d’Italia, ormai visibilmente allo sbando (l’uno, e di conseguenza anche l’Altra, poveri noi!).
Solidarietà anche a Dino Boffo, che si è dimesso da direttore dell’Avvenire con una lettera inviata al cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. “Non posso più accettare una guerra sul mio nome”, ha scritto Boffo, affranto.
La notizia è arrivata qualche ora dopo l’autodifesa pubblicata sul quotidiano dei vescovi italiani sotto il titolo Dieci falsità: le deformazioni del Giornale e la realtà dei fatti. Un testo che aveva cercato di chiarire la vicenda giudiziaria del 2002 tirata fuori ad arte, per ripicca e per tentare di infangare la reputazione dei Vescovi (rei di aver giustamente – a mio avviso assai tardivamente – criticato il Grande Corruttore). L’infame campagna era stata ordita, come si ricorderà, dal quotidiano diretto da Vittorio Feltri, recentemente riconfernmato alla guida direttamente da Berlusconi, ciò in palese violazione della legge Mammì sull’editoria. Feltri lo confessato pubblicamente che non è stato Paolo Berlusconi a chiamarlo sostituendolo a Belpietro, quindi, se non prende anch’egli il vizio di smentire quello che dice un attimo dopo averlo detto, a imitazione del premier… Chi ne ha gli strumenti indaghi.
Qui il testo integrale della lettera: Un attacco capzioso e feroce. Qualcuno dovrà spiegare.
Un passo significativo:
“E domando: se si fa così con i giornalisti indipendenti, onesti, e per quanto possibile, nella dialettica del giudizio, collaborativi, quale futuro di libertà e di responsabilità ci potrà mai essere per la nostra informazione?
“Quando si andranno a rileggere i due editoriali firmati da due miei colleghi, il ‘pro’ e ‘contro’ di altri due di essi, e le mie tre risposte ad altrettante lettere che ‘Avvenire’ ha dedicato durante l’estate alle vicende personali di Silvio Berlusconi, apparirà ancora più chiaramente l’irragionevolezza e l’autolesionismo di questo attacco sconsiderato e barbarico”.
Tra le altre contestazioni, viene anche giudicata diffamatoria dai legali del Telepremier la ricostruzione dei rapporti tra gli ambienti vicini a lui (il cortese Gianni Letta e suoi gentili servitori) e le gerarchie vaticane, affinché queste ultime assumessero un atteggiamento indulgente nei confronti del datore di lavoro di Previti.
“Diffamatoria” è stata valutata da un legale di Citizen Berlusconi anche la ricostruzione dei rapporti tra Rai e Mediaset in funzione anti-Murdoch (gira che ti gira, la questione dei soldi e della proprietà delle televisioni torna sempre a galla). Da ridere è che venga contestata a L’Unità anche la citazione di battute di Luciana Littizzetto a proposito dell’uso, da parte del telepremier, di “speciali accorgimenti contro l’impotenza sessuale”.
Fantastico.
Oltre ai giornali, così, si dà un insegnamentino anche ai comici: guai parlare di questi temi, da anni sulla bocca di tutti.
Involontaria umorismo trapela dalle argomentazioni scritte dal legale per motivare questa contestazione, forse indirizzate a nuora affinché suocera (le escort future?) intenda:
“Affermazioni false e lesive dell’onore” del premier del quale “hanno leso anche la identità personale presentando l’on. Berlusconi come soggetto che di certo non è, ossia come una persona con problemi di erezione”.
Era importante fugare questi dubbi, smentendo così le affermazioni dello stesso segno di quelle della Littizzetto fatte pubblicamente tempo fa da Vittorio Feltri, il quale invece non è stato querelato?
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“My Favorite Way” by Black Drawing Chalks (OFFICIAL) from Marck Al on Vimeo.
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Di seguito, qualche passo dell’appello dell’Unità ai lettori.
“Le argomentazioni contenute nei due atti di citazione sono formalmente dirette a dimostrare che l’Unità ha colpito la reputazione di Berlusconi, ma nella sostanza delineano un illecito non previsto dal nostro ordinamento: quello di lesa maestà“.
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A parte quest’ultimo atto intimidatorio di afrore stalinista, tra le tante manifestazioni che intraprenderanno da ora in poi i “giornalisti italiani non venduti”, si comincia con quella indotta il prossimo 19 settembre.
Si svolgerà a Roma sul tema della difesa, con arma bianca fra i denti, della libertà d’informazione massacrata quotidianamente dal premier, dalle sue reti, dai suoi giornali, dai suoi mastini sguinzagliati ad azzannare chi gli fa le pulci, laici o ecclesiastici che siano.
Lo ha deciso la segreteria della Fnsi (Federazione nazionale della stampa), riunitasi già il 2 scorso per stabilire appunto le modalità dell’iniziativa, che riunirà sindacati e mondo del lavoro.
«C’è un allarme – dice la Fnsi in una nota – che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti. Non solo disegni di legge bavaglio, ma anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita. L’informazione non si farà mettere il guinzaglio».
Tanto per portare ancora un po’ avanti la deriva della democrazia sino alle conseguenze estreme, oggi il premier ha querelato l’Unità.
L’impegno quotidiano è stato assolto.
Ieri si era scagliato contro l’Europa, suscitando prima lo sconcerto, poi l’ironia e la compassione dei parlamentari europei, che hanno avuto un’ulteriore conferma sullo stato di cialtroneria misto ad aspirazioni dittatoriali circolanti nei nostri banchi. Due giorni fa aveva scatenato l’impeccabile, imparziale, indipendente, specchiato Vittorio Feltri a infangare il giornale dei Vescovi, qualche giorno prima se l’era presa con La Repubblica.
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Anche Antonio Di Pietro. Sul suo blog, sostiene che siaè giunta l’ora che il parlamento discuta se Silvio Berlusconi ”possa rappresentare ancora il paese con la piena facoltà di intendere e volere”.
”I segnali che arrivano ogni giorno – secondo Di Pietro – sono a dir poco allarmanti e si fa strada in me la convinzione che sia davvero necessaria una perizia psichiatrica per un uomo da quale dipende il destino dell’Italia”.
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Di Pietro, azzeccatamente cita ”segnali di questa possibile instabilita”’, come la ”vicenda delle escort”, le ”reazioni scomposte di fronte a contestatori di piazza”, le ”sparate sui magistrati” gli ”attacchi alla stampa, ai quotidiani Avvenire e La Repubblica”.
Di Pietro critica poi ”le dichiarazioni sulla crisi e su quel forzato ottimismo, l’intenzione di affrontare le manifestazioni studentesche con lapolizia, l’accoglienza a Gheddafi, l’attacco ai portavoce dell’Ue, la minaccia di bloccare il Consiglio europeo e chissà oggi cosa ci riserva”.
”Pertanto ritengo necessario – conclude Di Pietro – che in Parlamento si affronti il nodo di fondo di questa vicenda umana: la necessita’ urgente di valutare, prima che faccia altri danni, se Silvio Berlusconi possa rappresentare ancora il paese con la piena facolta’ di intendere e volere. Dopotutto si tratta di raccogliere l’appello di sua moglie che sicuramente lo conosce bene”.
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In chiusura, ringrazio il sacerdote genovese Paolo Farinella per aver suggerito la visione del video qua sopra definendolo “esilarante e strabiliante e perverso e mistificante e pazzesco.
Vedetelo e ascoltatelo fino in fondo e non perdete nulla perché è un monumento alla disonesta immoralità di uno che sta offendendo il mondo intero.”
Grazie, Don Paolo!
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La vignetta con il bananiere è ovviamente dell’amico Altan (© Quipos).