L’ANTICO CHE TORNA: DAI FLEISCHERS A COMBUSTION


Black Thin King from combustion on Vimeo.

Ricordando (e suggerendo) ancora una volta le lettura del libro Viaggi nell’animazione – Interventi e testimonianze sul mondo animato da Émile Reynaud a Second Life, a cura di Matilde Tortora, pubblicato dalla casa editrice Tunué, metto a confronto due film animati che fra loro distano un’ottantina di anni.

Se la connessione presenta delle lentezze o delle difficoltà, portate pazienza (sono tempi duri).
Di solito la qualità video della Vimeo (alla quale appartiere il film pubblicitario qua sopra) è superiore, encomiabile, ma meno “scorrevole” di YouTube, non so se mi spiego.

Il volume, al quale avevo accennato anche qui, curato dalla docente e critica di storia del cinema Matilde Tortora, raccoglie anche gli interventi di autorevoli studiosi e artisti, italiani e stranieri, come Luciana Bordoni, Bruno Bozzetto, Patrizia Cacciani, John Canemaker, Mario Franco, Mario Gerosa, Michel Ocelot, Gianni Rondolino, Nunziante Valoroso.

Viaggi

Un’antologia di interventi di grande livello che restituiscono, a vantaggio di studenti, appassionati e addetti ai lavori, un quadro quanto mai complesso e affascinante sul percorso intrapreso dal film animato.

I saggi e le interviste contenuti in Viaggi nell’animazione vogliono essere infatti degli itinerari nel film animato, nella sua storia e nelle sue varie tecniche: dai precursori dell’Ottocento al cinema muto, dal disegno animato ai pupazzi in plastilina, dalle silhouette alla computer grafica 3d, fino al cinema di Second Life.

Il libro è dedicato a Simona Gesmundo, studiosa prematuramente deceduta, e ha preso avvìo dai suoi studi innovativi sull’intelligenza artificiale applicata al cinema e in particolare al cinema d’animazione.

Matilde Tortora, docente di Storia e critica del cinema, è autrice di diversi libri, tradotti in varie lingue. È membro della Cinémathèque Française, dell’ASIFA e dell’Associazione Italiana Ricerche per la Storia del Cinema, fa parte della Giuria Internazionale del Premio «Simona Gesmundo Corti d’Animazione». Nel 2000 è stata insignita del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ma torniamo agli “esempi animatori” del post.
Il vigoroso spot pubblicitario (per cartine da tabacco) che lo apre, dal titolo Black Thin King, è stato realizzato di fresco dal musicista e art director tedesco che si fa chiamare Combustion (al secolo Marcelo Baldin).

Il confronto che propongo, giustapponendo l’Antico al Nuovo e indagando sulle influenze del primo sul secondo, è fra questa marcia un po’ delirante (che assomiglia abbastannza a una sequenza del video I Miss You di Björk, diretto da John Kricfalusi) e il vecchio short dei Fleischer Bros. intitolato Mysterious Mose. Un capolavoro del 1930 con una Betty Boop (che ancora non si chiama così, nello short dello stesso anno Barnacle Bill è indicata come Nancy Lee e abita al n. 88 di Dock Street, lo sapevate?) e un Bimbo (il cagnolino) ancora in fase di formazione.

La testa d’alce appesa al muro sembra quasi anticipare il ritornello ossessivo che Braccio di Ferro pronuncerà di lì a poco in chiusura delle sue imprese, sempre per conto dei Fleischers.

  • Amanda Panda |

    Bene, bella Bjork, interessanti i due video. Incredibile quanto fossero visionari i Fleischer nel 1930!
    Non conoscevo questo (giovane) tedesco.
    Il libro potrà parlare sicuramente anche di Mary Poppins…
    E allora, non so se ai visitatori del blog è sfuggita la parodia di Mary Poppins (quella disneyana, la versione di Pamela L. Travers non se la incula più nessuno) fatta da Stefania Rocca ieri sera a “Crozza Italia”.
    Qualcosa di stupendo, un momento da antologia televisiva, sul serio, per me è stato il punto più alto della televisione italiana della settimana.
    Parlava della “supersocialcard /avrà un successo strepitoso” mettendo in luce la presa in giro (per non dire peggio) fatta ai danni delle famiglie più povere italiane.
    Presa in giro che viene dall’uomo più ricco della Penisola…
    Chi ha scritto i testi di quel programma, e in particolare dei brani musicali, merita un Telegatto solo per quello.
    Anche se i Telegatti sono delle ulteriori prese in giro, come sappiamo bene, dei premi aziendali dati in pubblico per avere qualcuno della Rai a digrignare i denti in prima fila ossequiando il Sire.
    Ciao a tutti!
    Amanda Panda

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