GINO GAVIOLI E LA DITTA “PIERINI PORCOSPINI & C.” (con l’aiuto di Giovanni Bosticco)

Gavioli Pierini Porcospini testata

Come già per il post precedente, anche in questo si guadagna il suo spazio un lettore eccellente, che nello specifico scrive spesso a Cartoonist Globale riportando alla luce storie di personaggi che potremmo definire “fuori corso”.

Cover pierini porcospini blog

Lettore e (a quanto pare) collezionista soprattutto di pubblicazioni della leggendaria Casa Editrice Universo, il suo nome è Giovanni Bosticco; ha già scritto in passato su Fiordistella, Forza John e altre serie sviluppatesi soprattutto a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, e delle quali non resta traccia, purtroppo, nelle pubblicazioni degli ultimi decenni, forse escludendo qualche rara menzione su fanzines o riviste specializzate per collezionisti.

Oggi racconta un episodio della serie comica e un po’ furry (benché i peli dei suoi due protagonisti, maschietto e femminuccia, siano piuttosto aculei) della premiata ditta Pierini Porcospini, il cui nome dev’ssere stato suggerito a Corrado Zucca (direttore delle pubblicazioni) e forse a Luigi Grecchi (sceneggiatore di gran parte delle storie) dalla classica figura di Pierino Porcospino (o meglio Struwwelpeter), eroe della letteratura per ragazzi di origine germanica, creato da Heinrich Hoffmann, pubblicato anche in Italia con la traduzione di Gaetano Negri.

La serie, disegnata dall’animatore e fumettista Gino Gavioli, è pubblicata a rotazione sul settimanale Il Monello da metà anni Cinquanta, in alternativa a Il Lupo e l’Agnello, Pico Panda e Paco Serse, Cappuccino, Cappuccetto e l’Orso, Sempronio, Felicino e Arcibaldo e qualche altra dalla vita più breve, a cominciare dalla misconosciuta La famiglia Cangurini, che inaugura questa sezione comico-moralistica impaginata nel menabò del tascabile prima della puntata di turno di Fiordistella, reginetta del cielo.
La parola a Giovanni!

Struwwelpeter

Restiamo nell’umorismo, sempre parlando de Il Monello. E’ la volta dei Pierini Porcospini, una coppia di costruttori e inventori, “coadiuvati” da Pippo, un maialino che ha il sonno come unico scopo della vita.

Per questo, studia sempre imboscate infami al postino, che porta loro ordinazioni di lavoro, turbando i sonni del pisolone. Poi, dalla lettera, o meglio da ciò che ne rimane, Pierino cerca di capire cosa intendeva il mittente.
Questa volta, dai brandelli della missiva sopravvissuti all’attentato, si legge di una “mostra dell’uranio”, cui i nostri personaggi sono invitati a partecipare.
E’ dato ordine a Pippo di preparare il contatore geiger, sensibile alle radiazioni che rivelano il minerale in questione. Ma questo è stato demolito da Pippo stesso, per preparare il necessario all’agguato. Quindi deve “ricostruirlo”, ovviamente a sua maniera, mettendo insieme oggetti vari, tra cui una sveglia. E si avviano su montagne dove l’uranio è reperibile.

Là Pippo, anziché cercare, trova meglio raccogliere fiori, tra le proteste di Pierino.
A un certo punto la sveglia suona, e lui, pensando di avere trovato il materiale fissile, scava terreno, che pone in una scatola di piombo che lo ripara dalle radiazioni.

Quando però giungono alla mostra, scoprono che è in realtà la “mostra del geranio”, e il presidente inveisce: “Vogliamo difendere la natura, e voi ci portate qui una mezza bomba atomica!”. La scatola cade e si apre, ma un tecnico appura che di uranio non c’è nulla.
Poi il presidente vede i fiori in mano a Pippo, e fa: “Ma è uno splendido geranio di montagna!”
E ai Pierini Porcospini tocca il primo premio.
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Saluti a tutti.

Gavioli Pierini Porcospini blog
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La copertina de Il Monello pubblicata sopra corrisponde al fascicolo uscito in data 25 maggio 1961, il n. 21 di quell’anno.
A puri fini nostalgici e di informazione (per chi all’epoca non si sognava nemmeno lontanamente di nascere) vi sottopongo anche una scansione della retrocopertina, qua sotto, con la pubblicità di un detersivo che andava per la maggiore, il Vel.
Si deduce chiaramente che l’albo in questione è piuttosto accartocciato; di livello poor, potremmo dire.
Come altri due prodotti in scatola, il Persil e il Tide, era molto amato dai bambini perché tra i granelli di polvere nascondeva un regalo in ogni sua confezione, un po’ come sarebbe accaduto due decenni dopo con gli Ovetti Kinder e forse appena un paio di lustri più tardi con varie marche e denominazioni di patatine fritte.
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RETRO cover pierini porcospini

  • Francesco |

    Ah, grazie, Giovanni! Questo non l’avevo visto! Mi metto a leggere. Avevo fatto confusione, questo non è esattamente un sito, è una pagina diversa dello stesso sito. Io chiederei a Cartoonist Globale di trovare un sistema per far sapere a chi legge che ci sono interventi nuovi, perché la schermata del Sole 24 Ore non lascia vedere questa cosa, si leggono solo i titoli degli ultimi post, mentre “alla spalle” la conversazione e le comunicazioni vanno avanti.
    Ciao e a presto!

  • Mattia |

    Salve Giovanni!
    Ho visto la tua mail (mi arrivano le segnalazioni quando qualcuno risponde a un mio commento) e mi spiace che ci siamo fraintesi, anzi, che non mi sono fatto intendere.
    Nessuna ironia, i tuoi interventi su storie a fumetti di personaggi che quasi non conosco mi sono sempre interessati e mi hanno incuriosito, come anche quelli di altri lettori che parlano di storie del pssato, ma che sarebbe il caso di pubblicare ancora per i lettori nuovi. In effetti, questo blog e altri, come quello di Chico, indugiano su questi argomenti e si tratta di una delle ragioni di maggior interesse per cui li seguo.
    Recensire un libro o un fumetto in edicola oggi è relativamente facile, facilissimo è sparare sentenze come fanno alcuni “pseudocritici” che si trovano in altri blog o siti. Più difficile è fare ricerca e condividere le conoscenze.
    Per cui,,, niente tegole rotte o infiltrazioni temporalesche!
    Auguro a te, come a tutti, buone letture (a fumetti), perché è questo che ci unisce.

  • giovanni.bosticco |

    Grazie. Mattia
    mi hai detto in modo molto
    elegante che non devo più
    rompirti le tegole, con le
    mie “scenate”, perché
    altrimenti, rotte le tegole,
    la pioggia ti entra in casa.
    Quindi, d’ora in poi, non
    ripetrò i miei commenti con
    geni del par tuo, ma solo con
    deficienti come me.
    SAluti e a non rivederci.

  • Mattia |

    Per Giovanni.
    Ciao…. E’ più semplice di quanto tu possa pensare.
    Quel che intendevo è che basta semplicemente andare alla “pagina generale”, o meglio fare clic qui:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/
    L’ultimo post è quello più visto e quindi ci possono essere più risposte.
    Poi, a proposito della richiesta, che è anche di altre persone, lettori e collezionisti, di ritrovare vecchi fumetti di qualche decennio fa, se ne parla spesso in questo blog e un po’ anche in altri.
    Per esempio c’è in questa pagina la segnalazione di una iniziativa che si tiene proprio stasera:
    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2010/07/fumetti-e-figurine-da-collezione-una-serata-mercoledì-14.html
    Per ora ti saluto, ma possiamo parlarne ancora, anche insieme agli altri lettori.
    Ciao e buona ricerca di “Intrepidi” (bellissimi giornalini, come oggi non ne esistono).

  • Giovanni Bosticco |

    Caro Mattia
    Non riesco a trovare come scrivere
    in coda all’ultimo sito che mi dici.
    Gradirei sapere come si fa.

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