Questo post è stato scritto al momento del debutto di questa importante e singolare attrazione.
E così anche il quarantaquattresimo presidente degli States, quello che da subito si è segnalato come uno dei più amati dal popolo (pur non essendo populista), fa ingresso al parco tematico Walt Disney World, in Florida sotto forma di robot. O di audio-animatronic, come si dice in USA (audioanimatrone da noi, con una traduzione velocemente abbandonata dopo la sua adozione).
L’Obamatronic è il risultato di un lavoro minuzioso compiuto dagli scultori della Disney, aiutati da animatori, ingegneri e anatomisti, che hanno studiato filmati e foto del Presidente per riprodurne la mimica e la somatico nel modo più vicino alla realtà, impiegando i ritrovati più freschi offerti da questa scienza robotica che da qualche decennio viene impiegata con successo per le attrazioni dei parchi di tutto il mondo.
Lo studio si è spinto sin nella fedele riproduzione del design dell’anello nuziale obamesco.
Il “replicante” di Barack Obama si unisce a George Washington e agli altri suoi predecessori proprio oggi, 4 luglio, in coincidenza con la riapertura del Magic Kingdom.
Segue un estratto del comunicato ufficiale per la presentazione del primo audio-animatronic “abbronzato” (direbbe stupidamente qualcuno, pensando di accattivarsi gli sguardi complici degli imbecilli, merce abbondante in Italia), con una delucidazione della storica Doris Kearns Goodwin.
A remarkably lifelike Audio-Animatronics figure of President Barack Obama enters the spotlight in a revised and refreshed Hall of Presidents show when it reopens today, July 4th, in Magic Kingdom at Walt Disney World Resort.
The addition of the countrys 44th chief executive is just part of the most significant update to this classic attraction since its 1971 debut in the parks Liberty Square.
Pulitzer-Prize-winning historian Doris Kearns Goodwin helped develop the show with Disney Imagineers. In this video they talk about the Hall of Presidents: A Celebration of Libertys Leaders.
Naturalmente, su Obama e la sua politica estera non sono tutte rose e fiori, e si levano valutazioni molto critiche da sinistra e da destra, come testimonia in questo suo post Alexandra Amberson: Una buona giornata all’inferno.