Anche questo post è una sorta di approfondimento e memorandum su uno dei tanti incontri presentati nei prossimi giorni alla Fiera del Libro di Torino (area Comics Park).
In particolare, può essere inteso come un trailer per l’incontro di domenica prossima, in orario postprandiale 14,00-15,00.
Il suo ambizioso titolo è:
LE SIT-COM ANIMATE DALLA PREISTORIA DEI FLINTSONES AI GIORNI NOSTRI
E prevede la presenza di Alfio Bastiancich, docente di Storia e linguaggio del film d’animazione, che analizza il fenomeno delle cosiddette sit-com animate, dalla tecnica alle implicazioni sociologiche. Lo fa insieme al saggista Davide G. G. Caci, autore del libro I Simpson, i Griffin & co. (Pubblicato da Tunué; sotto, la sua copertina, disegnata da Donald Soffritti).
Intervengono anche il vignettista Paolo Moisello e lo sceneggiatore Giorgio Salati (Disney, Huntik).
Per chi non potrà esserci, e visionare gli estratti di cartoons che saranno adeguatamente commentati, metto un “contentino” qua sotto, a futura memoria, che riguarda proprio Gli Antenati (che ormai non si chiamano più così).
Come ha potuto constatare chi si è fatto un giretto per la rete, vi pullulano gli omaggi a William Hanna e Joseph Barbera. Piena di film e cartoons postati su YouTube e finestre consimili, straripante di fumetti in lingua originale o meno, leggibili e godibili.
Quello che vi propongo in questo post è un breve documentario trasmesso nel 1961 da una televisione canadese collegata alla CBS, in cui la coppia creativa spiega in estrema sintesi al grande pubblico come si fanno i film in un uno studio di Hollywood, il loro. Una coppia creativa, ma anche ampiamente “copiativa”, visto i cloni di personaggi e episodi famosi della quale si è occupata – ne parlavamo allo scorso Napoli Comicon anche con Phil Ortiz, che ha cominciato a lavorare con loro, in particolare alla serie animata dei Puffi, o meglio degli Smurfs,
in inglese.
Già l’immagine che ho postato in apertura, la dice lunga. Si tratta di una copertina di disco (forse illustrata da Hawley Pratt) nella quale Wilma Flintstone ri-racconta a suo modo la “fiaba” del cerbiatto Bambi. Adesso, non accadrebbe mai più nulla di simile. Il disco fa parte di una collana in cui tanti altri personaggi di Hanna-Barbera rileggono a modo loro (ma con scarsissime interpolazioni) i protagonisti di altrettanti lungometraggi di Walt Disney.
A titolo di curiosità ho postato anche un’altra copertina della stessa collana con Huckleberry Hound, che reinterpreta l’avventura di Fratel Coniglietto e soci narrata nel lungometraggio Song of the South (da noi “I racconti dello Zio Remo”).
Posso aggiungere di aver posseduto la versione italiana di questo disco, davvero rarissima, con la voce di Braccobaldo Bau prestatagli dall’attore Renzo Palmer.
Se a qualcuno il tema interessa, possiamo approfondirlo appena possibile, una volta passato lo tsunami della Fiera del Libro.
Nle documentario, di qualche interesse è la sequenza, fra le iniziali, con l’artista che disegna uno storyboard (not un layout, come invece Joe Barbera indica fuori campo) è il famigerato Alex Lovy.
Questo animatore, la cui identità era stata messa in discussione qualche decennio fa dallo studioso italiano Sergio Trinchero, il quale lo identificava con Tex Avery in vena di adottare uno pseudonimo, è stato regista presso lo studio di Walter Lantz (con cartoons di Chilly Willy, per esempio) ed era anche una figura chiave nello studio dei creatori di Braccobaldo Bau e degli Antenati.
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Sotto, a mo’ di bonus, un’altra incredibile immagine, che meriterebbe da sola l’etichetta di stracult. la copertina di un altro disco con la sceneggiatura e le musiche di Mary Poppins interpretate da Fred, Barney Rubble, Pebbles e Bamm-Bamm. I brani musicali riportati negli strilli sono esattamente quelli del lungometraggio di Walt Disney basato sulle opere di Pamela L. Travers…
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