LA NUOVA “ROSA DI BAGDAD”, di Nunziante Valoroso

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INTRODUZIONE
Alcuni di noi avevano sentito favoleggiare di questo meraviglioso lungometraggio da qualche esponente della generazione precedente, quando si era presentata l’occasione di una ristampa a fumetti della sua storia, con disegni mirabilmente realizzati dall’efficiente Guido Zamperoni.

Le rare occasioni che più tardi si sarebbero offerte per poterne finalmente vedere il film non erano all’altezza della situazione: prima in bianco e nero in Rai (nella trasmissione Mille e una sera); più tardi ancora in televisione, ma con pause pubblicitarie e qualche maltrattamento presso la rampante Fininvest, che all’inizio degli anni Ottanta se n’era accaparrata i diritti per un tozzo di pane siglando un contratto molto discutibile.

Queste circostanze avevano causato la giusta reazione di contrattacco della figlia del regista e deus ex machina dell’operazione: il vulcanico Anton Gino Domeneghini [Darfo (BS) 1897- Milano 1966], già sodale e capo ufficio stampa di Gabriele D’Annunzio, tycoon della pubblicità milanese, amante del cinema di Walt Disney, boicottato per le sue posizioni di destra mantenute anche dopo la caduta del fascismo.

Rosa di bagdad blog

Ora che la pellicola è stata restaurata ed è disponibile anche nella versione Blu Ray, l’esperto Nunziante Valoroso fornisce qualche nota veloce sulla qualità dell’operazione, in attesa di parlarne pubblicamente a fine aprile in una apposita sezione dedicata ai film animati nella prossima edizione di Napoli Comicon.
La parola a Nunziante

Il formato è 1,37:1. Il restauro non è digitale, per cui alcuni difetti, puntini bianchi e tremolii del negativo originale ci sono…
Il colore, però, è bellissimo, l’audio è assolutamente buono, pur nei limiti del monofonico d’epoca. La nitidezza è ottimale e sono presenti tutti i loghi e cartelli d’origine (il marchio “artisti associati” all’inizio e perfino i cartelli di fine primo tempo e secondo tempo!).

Insomma, sembra veramente di assistere ad una proiezione cinematografica. Il sublime comparto di extra fa poi di questo blu ray un AVVENIMENTO CULTURALE di assoluto rilievo nel campo dell’intrattenimento domestico. Il documentario Una rosa di guerra e lo speciale Dopo la Rosa creano un quadro artistico e storico di assoluta rilevanza per la visione del film, con rari reperti filmati dell’Istituto Luce (ebbene, sì: c’è anche Walt Disney e c’è Biancaneve in Italia, ma voglio lasciarvi la sorpresa del come) e preziose e commoventi interviste a storici, critici, agli animatori ancora in vita ed ai figli del pittore degli sfondi Libico Maraja, alla moglie di Angelo Bioletto, creatore dei personaggi, ed alla figlia di Anton Gino Domeneghini, alla quale va il merito di aver recuperato alla Technicolor® di Londra i preziosi negativi in bianco e nero originali dai quali si è provveduto al restauro.
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Il piccolo speciale sul restauro del film ci svela come si è ricostruita la copia integrale che è stata telecinemata in alta definizione.
Nei documentari possiamo ammirare anche alcuni memorabilia sul film, le celluloidi originali ed alcune magnifiche animazioni a matita. Inoltre, abbiamo il trailer originale e due cortometraggi realizzati negli anni successivi da Anton Gino Domeneghini, uno sugli impressionisti francesi ed un altro che commenta la poesia di Gabriele d’Annunzio La passeggiata, recitata da Ruggero Ruggeri. L’importanza di simili contenuti mi fa porre questo blu ray assolutamente alla pari come making of con il blu ray della Bella Addormentata e la platinum di Biancaneve.

Imperdibile per qualsiasi appassionato di animazione, di storia, di cinema e di cultura.
a questo link
http://www.perilcinemaitaliano.it/it/web/sito/eventi-speciali/la-rosa-di-bagdad/

  • giuseppe |

    Non credo che fosse Zamperoni, ma un normale mercante di originali. Il disegno era in mezzo ad altri di natura diversa, solo soletto. E io non avevo una lira.
    Della Rosa ho ricordi infantili e in bianco e nero: in alcuni punti mi aveva terrorizzato. Naturalmente l’ho sottoposto alle mie bambine, quando erano piccine, ottenendo il medesimo spavento.
    Ciao!

  • Luca Boschi |

    Ciao, Giuseppe!
    Vedo che ti stai facendo un giretto nel blog, benissimo!
    Mi ha fatto piacere fare quattro chiacchiere con te e Silvano Scolari…
    Capisco bene a cosa ti riferisci. Quello del disegno che non comperasti (“il moretto”) è il piccolo Amin che… per punizione (cough!) era stato trasformato in un ragazzino dai lineamenti “negroidi” da Burk (allota il politically correct non esisteva).
    Probabilmente era lo stesso Guido Zamperoni a presentare dei disegni (vecchi e nuovi) e a venderli, come faceva anche in altre fiere della Lombardia e dell’Emilia.
    Proprio negli anni in cui vincesti il premio (ricordiamolo!) come miglior disegnatore a Lucca Comics eravamo in contatto con Zamperoni per organizzare una sorta di mostra retrospettiva della sua opera. Ci spedì anche un bel po’ di disegni alla sede dell’Ente Max Massimino Garnier, prima del golpe.
    Poi, purtroppo, Zamperoni se ne andò, piuttosto anziano, devo dire…
    Ciao, buona serata!
    Luca

  • giuseppe |

    Intorno al 90 un disegno simile a quei begli acquerelli passò da un banchetto alla fiera di Reggio Emilia. Ricordo che ero povero e non potei pagarlo le 250.000 lire richieste.
    Ancora ci penso. Chissà che fine ha fatto.
    Rappresentava il moretto in volo con il frammento di mantello.
    Ciao
    GZ

  • Luca Boschi |

    Caro Carlo Peroni-Perogatt, è un piacere leggere i tuoi commenti!
    Ho da temo messo da parte delle immagini che ti riguardano, e che vorrei pubblicare, insieme ad altre sulle quali si richiede una tua preziosa consulenza.
    Mi riferisco a una serie di numeri del meraviglioso “Il Vittorioso” nel quale il tuo collega e amico Lino Landolfi si divertiva a inserire nelle tavole di Procopio delle caricature di redattori e giornalisti, oltre che di disegnatori di fumetti che collaboravano al settimanale.
    Alla figlia di Jacovitti ho spedito pochi giorni fa una caricatura landolfiana di suo padre, raffigurato come una sorta di gigante. Caesar è citato espressamente in un’altra tavola vicino al suo ritratto, Poi, ho individuato Domenico Volpi, rappresentato con un accento pugliese e nei panni di un quasi analfabeta. Potrei continuare…
    C’è poi una sequenza dell’episodio “Procopio e il marziano” nel quale compare un alieno… del quale non viene citato il nome. Il sospetto che quella sia una caricatura che ti riguarda (uno scherzo giocato in virtù della vostra amicizia) è forte.
    Quando potrò farne una scansione, te la sottoporrò!
    A presto, e grazie ancora!
    Luca

  • Perogatt |

    Caro Luca, finalmente qualcuno che parla della Rosa di Bagdad.
    Pensa che era stato proprio quel film che mi aveva fatto venire voglia di fare i disegni animati! E poi… come sai, ne ho fatti moltissimi, purtroppo non con la calma con la quale riuscivano a disegnare gli animatori di allora: io ho sempre dovuto fare le mie animazioni sempre di corsa, per motivi… economici…
    Ma sognavo (e sogno) di poter curare i miei disegni come avevano fatto allora e senza molto materiale di documentazione dal punto di vista tecnico! Avevano fatto un vero “miracolo” con quel bellissimo film!
    Grazie a te, Luca, per averne giustamente parlato!
    Perogatt

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