UN PREMIER SCOPERTAMENTE FILOSOVIETICO

Vauro

Stefania invia a me e a un po’ di amici un testo illuminante, che ben mette a fuoco il pensiero di chi, sgomento/a, assiste alle nefandezze perpetrate in questi ultimi giorni.
Chi ha buona volontà può leggerlo, altrimenti lo salti pure, come ha evitato di confrontarsi con tutto quello che non è il pensiero unico.

  • “La Costituzione italiana è stata fatta sotto influssi filosovietici.” – Berlusconi parla della Costituzione – “ideologizzata e filosovietica” – in nome della quale ha giurato per diventare Presidente del Consiglio.
  • “Al Presidente della Repubblica vengono attribuiti poteri che non ha!” – Berlusconi che commenta i pareri di costituzionalisti che giudicano corretto l’operato del Presidente della Repubblica Napolitano.
  • “Un capo del governo deve poter prendere decisioni importanti!” – Berlusconi parla di se stesso e allude al fatto che, per prendere le decisioni cui si riferisce, ha tutto il diritto di sovvertire lo Stato.
  • “Ci sono quelli che stanno con lo Stato che si impone nella vita degli altri!” – Berlusconi che si riferisce a Napolitano. Vi eravate illusi che fosse stata un’autocritica. No. Lui pensa di essere graditissimo, mentre decide di fare valere il suo parere anche a proposito delle funzioni dell’utero di Eluana Englaro.
  • “Si torna al popolo e cambieremo la Costituzione.” – Berlusconi che vorrebbe un golpe “democraticamente” televotato dal popolo mediaset. Il Presidente Napolitano è stato Nominato. Fuori dalla casa del grande fratello.
  • “Farò approvare un disegno di legge in tre giorni!” – Berlusconi che ha deciso di poter fare a meno anche del Parlamento, i deputati della camera e del senato, le commissioni parlamentari.
  • Partigiane in città

    La Costituzione italiana è stata calpestata talmente tante volte da poterla davvero considerare carta straccia. Berlusconi non è né il primo né sarà l’ultimo a farlo. Diciamo che la carta costituzionale è stata vittima di uno stupro di branco.

    La nostra repubblica non è fondata sul lavoro.
    I cittadini non hanno pari dignità, non c’e’ garanzia del diritto all’istruzione, alla salute e a molte altre cose per tutti e tutte.
    Non si riconosce la libertà di culto, perché si impone l’egemonia della religione cattolica su tutto con divieti e punizioni per chi pratica, per esempio, la religione musulmana.
    Lo straniero da noi non ha diritto d’asilo.
    L’italia non ripudia la guerra.
    Il diritto all’informazione è una barzelletta.
    La libertà d’opinione è privilegio di pochi, ma le opinioni diverse da quelle “uniche” dei governanti sono aggredite e non trovano spazio che in qualche remoto angolino, come la rete, come questo post di un blog che dovrebbe parlare di fumetti, ma che è spinto a occuparsi di cose ben più grave e laceranti (in questo caso riprendendole, con qualche interpolazione ma senza alterarne la sostanza, da Femminismo a sud, ottimo no-blog collettivo che Cartoonist Globale incita a visitare e che, con Stefania, ringrazia); accade lo stesso che per comici, fantasisti e altri “non addetti” che discutono di temi messi a tacere dal sistema di censure e autocensure instaurato in questi anni dalla telecrazia.
    Andiamo avanti.
    I poteri dello Stato non stanno più in equilibrio, ma si azzannano tra loro.
    La repubblica è federalista, non una e indivisibile.
    Continuate pure.
    Leggetela per intero e vi sembrerà di scorrere un libro di fantascienza o di antropologia del diritto costituzionale, a seconda dei casi.

    Potreste commentare dicendo “allora era così che immaginavano uno Stato i nostri nonni?” oppure “ma com’e’ che siamo tornati alla fase precedente alla Costituzione?”.

    Mancano i colonnelli – che tanto non importa, la gente si rincoglionisce con la televisione – e per il resto il golpe c’è tutto.
    Basta che vi sintonizzate su un qualunque programma tivù.

    Poveri illusi e illuse che hanno combattuto con l’idea di consegnarci un mondo diverso e migliore. Poveri/e loro che quando arrivarono gli americani a celebrare la “liberazione” e si fece il patto atlantico, e poi l’accordo con la chiesa, si sentirono persino un po’ traditi perché non piaceva certo a tutti l’idea di aver liberato l’italia dai nazisti per consegnarla agli americani e al vaticano.
    Sotto quell’influenza si fece la Costituzione.
    Brutta non era, anche se con il tempo mostrò qualche pecca. Più che altro perché a turno ognuno l’ha utilizzata come voleva. Carta straccia, igienica, salvietta dopo pranzo, strumento di coesione, di divisione, di repressione, di demolizione e qualche volta, per fortuna, anche di costruzione.

    Ora, che diventiamo tutti fedelissimi della costituzione pare brutto dirlo, però il punto è che realmente è proprio il contrario di ciò che blatera Berlusconi.

    Di filosovietico in italia c’è proprio lui, amico di Putin a tal punto da avergli offerto il loculo mortuario nella sua tenuta in Sardegna.
    Filosovietici sono quelli che stanno zitti rispetto alle atrocità commesse dalla Russia in Cecenia. I colonnelli si aiutano sempre tra loro. Questa non è una novità.

    Ma ai tempi della nostra carta costituzionale, le storie filo atlantiche trasudavano da ogni poro della nostra vita repubblicana. E il seguito lo conosciamo, lo conoscete, no? Ricordate andreotti? E cossiga? La cia? Gli anni delle stragi? La strategia della tensione? La P2? Dove stavano i sovietici?

    Copertina

    Dire che la Costituzione era ideologizzata e filosovietica è quanto di più falso ci possa essere.
    La Costituzione è una buona carta di intenti. Scritta con le migliori intenzioni da persone che venivano tutte in un modo o nell’altro dalla resistenza partigiana, dalle carceri, dal confino. Tra loro c’erano democristiani in massa, cattolici moltissimi. Perché il nazismo non se l’è presa soltanto con i comunisti. Uomini e donne, laici, laiche, voi lo sapete che non è così. Davvero volete continuare a sostenere un fanatico eversivo che vuole modificare le regole quando gli impediscono di fare quello che vuole?

    Il 2009 pare proprio un brutto anno.
    La resa dei conti. Capisco la fatica. Proviamo a ragionare sul concordato, sui patti lateranensi, per dire che forse è proprio ora di riguardare un po’ quelle carte lì.
    Altro che la Costituzione. Proviamo a ragionare di questa Costituzione che ci ritroviamo a difendere senza che sia in realtà probabilmente mai stata applicata sul serio o senza che forse ci rappresenti fino in fondo.

    Il discorso può proseguire qui.
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    Tra le immagini, foto di ragazze partigiane, vignetta di Vauro e ritratto a cura di Daniele Caluri, pubblicato su testi di Mario Cardinali in copertina dell’attuale Vernacoliere in edicola, baluardo delle riviste di satira nel nostro Paese. In chiusura, la tragica macchietta di un notorio irresponsabile.
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