LUCIA CHELI E… LA RUGA MASTRA

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Questo post introduce a una recente pubblicazione che interesserà soprattutto chi vive in Toscana, ma che è stata illustrata da una giovane fumettista che si trova… all’estero! Si chiama Lucia Cheli.
Cartoonist Globale (tenendo fede alla planetarietà del suo aggettivo) è andato a scovarla sin là.
In realtà l’ha già fatto qualche settimana fa, ma nella confusione di fine anno potrebbe essere passato inosservato a chi, invece, si mette a sbirciare nei blog fumettistici alla ricerca di news, autori e personaggi in tempo di Salone d’Angoulême, dove una buona parte dell’Italia fumettistica è ancora in trasferta.
In che parte di mondo ti trovi, Lucia?

LUCIA: In una molto remota chiamata Castlebar, contea di Mayo, sulla costa ovest dell’irlanda.

CG: Ci sei giunta per ragioni di lavoro e di studio, suppongo. Faccende che riguardano il disegno, insomma!?

LUCIA: No, non per il disegno, anche se sto facendo dei piccoli lavori grafici qua è là. Venni qui (anzi a Galway, che è un po’ più a sud) nell’agosto del 2005, perché innamorata di questi posti in modo insanabile. Adesso sto frequentando il corso di Conservazione dei beni culturali all’università di Castlebar (GMIT, che sta per Galway-Mayo Institute of Technology… facciamo pubblicità!!!) e sono al secondo anno.

Copertina_lucia

CG: Dopo aver frequentato la Scuola Internazionale di Comics, in Italia, per un bel po’ di tempo, hai portato aventi per tuo conto le strisce umoristiche a fumetti di un personaggio che in qualche modo ti rispecchiava: Thomas.
Se esiste ancora, puoi descriverlo a chi non lo conosce?

LUCIA: Thomas non è ancora acqua passata, è il mio bimbo, che, se anche lasciato un po’ in disparte ultimamente, mi fa ancora felice.
Thomas è un ragazzotto fra i venti e i trenta anni d’età, vive con suo fratello minore Matthew e uno scozzese figo e mitomane, ma sopratutto col suo migliore amico, il gatto Blitz (un felino che non parla e non cammina eretto, fa solo il gatto… e questo basta).

Thomas è cosciente del suo essere un fumetto e lo odia, detesta essere “caricatura” di personaggio del mondo reale di cui vorrebbe tanto far parte, con i pro ed i contro che questo comporta (le pareti di casa sua sono spesso adornate da fotografie). Interagisco con lui come autrice, e ho quindi un rapporto conflittuale, ma non troppo, perché sono la sua mamma, in fondo. Il contorno è fatto personaggi pazzoidi, ognuno a modo suo.
Thomas ha anche un amore, ovviamente non
corrisposto, e ama leggere e scrivere racconti.

Mutts_abbey_road
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CG: So che Thomas è stato anche positivamente apprezzato da un celebre cartoonist americano…
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LUCIA: Eh, eh, eh! Mr. Patrick McDonnell, che disegna i Mutts, ha avuto la sventura d’incontrarmi in una piovosa serata lucchese. È stato profondamente soddisfacente quando lui, uno dei miei miti, ha giudicato alcune delle mie strisce beautiful in their simplicity, with very good jokes e nel caso della striscia dedicata a Charles Schulz, l’ha definita touching.
Non me la sto tirando, gente: è stato il momento più bello della mia vita, soprattutto vederlo ridere di gusto leggendo Thomas. Tutto vero! Ho le prove! Amo quell’uomo… credo che dipenda dai geni… è un italo-irlandese!
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CG: Poi ti sei dedicata all’illustrazione e all’interpretazione di episodi storici. Com’è nato tutto ciò?

Patrick_mcdonnel

LUCIA: Eh, un po’ per caso, un po’ per voglia, un po’ per passione. Amo la storia. Tant’è vero che è la materia principale del mio corso. Poi, nel 2004 accadde che un signore (storico aretino) di nome Pierfrancesco Greci, che ora non c’è più, mi desse l’idea di disegnare la vita di Petrarca a fumetti in occasione del settecentenario della nascita del poeta aretino. Così, io, su testi scritti da mio padre (Nanni Cheli), l’ho disegnata.
Fu pubblicata da Le Balze Edizioni, nel 2005. Da allora in poi, mio padre proseguì a scrivere romanzi storici e io cominciai ad illustrarglieli. La Ruga Mastra (libro secondo) è l’ultima uscita di questa serie.
Nel frattempo, la voce s’è un po’ sparsa e nel contempo ho illustrato un libro per bambini e vignette e altro. Qui in Irlanda ho recentemente lavorato a delle cartoline per alcuni pub di tipo tradizionale sulla Costa Ovest.

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CG: Finché… giungiamo al vostro nuovo libro, del quale vediamo qualche tua illustrazione nel presente post. Di cosa si tratta?

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LUCIA: Ruga Mastra (libro secondo) è ovviamente il secondo libro di un romanzo storico. La trama si svolge nell’Arezzo dell’epoca della battaglia di Campaldino, fra Guelfi e Ghibellini, e verte sulla vita di Mauro Mauri, un giovane cavaliere che, la stessa sera del suo matrimonio, viene chiamato alla guerra.
C’è la battaglia e c’è il dopo battaglia, con tutte le avventure che questo comporta, ma soprattutto c’è una città intera di vecchi, donne e ragazzini che si battono per non cedere ai Guelfi. Nel libro c’è un po’ di tutto: la guerra, l’avventura, la suspense, l’amore, la paura, la magia.

CG: Cosa significa “Ruga Mastra”?

LUCIA: “Ruga Mastra” è l’antico nome di quella che un tempo era la strada principale di Arezzo; la famiglia Mauri fece costruire un bellissimo palazzo a metà di questa erta discesa alla fine del XIII secolo. All’ultimo piano di quel palazzo, la qui presente Lucia Cheli con la sua famiglia hanno vissuto dal 1981 al 2003, i più bei 22 anni di storia!

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CG: Chi fosse interessato ad accaparrarselo cosa dovrebbe fare?

LUCIA: Be’, il libro è in distribuzione nazionale, io non ho la lista di tutte le librerie d’italia che lo vendono, ma credo si possa trovare o almeno ordinare un po’ ovunque. Ci sono anche dei siti Internet che lo vendono e sicuramente si può acquistare dal sito della casa editrice: la Seneca Edizioni (credo: www.senecaedizioni.com).

Fra le immagini, foto di Lucia Cheli e di Patrick McDonnell, con i suoi Mutts che mimano la copertina del vecchio LP dei Beatles Abbey Road.
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AGGIORNAMENTO:
Per una rassegnetta di strisce di Thomas, basta fare QYLCHK esattamente qui
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  • Lucia Cheli |

    A Luana la Pantera invece dico che la sua storiella è favolosa e che mi sa che inizio subito a fare lo story skecth… 😉

  • Lucia Cheli |

    Ciao Eleonora,
    Angouleme è un’esperienza che va fatta prima o poi: io ci sono stata 3 volte a fare le file interminabili per incontrare gli editori, e devo dire che gli editori francesi, per la maggiore, sono di una scortesia ai limiti del possibile… ma talvolta trovi anche le tue soddisfazioni. Il mercato fumettistico francese è palesemente più fiorente del nostro, ma questo non rende affatto le cose più facili. Comunque “Le festival de la bande dessinnée” di angouleme vale davvero la pena d’essere vissuto.

  • Luca Boschi |

    Ciao, Antonello P.!
    Certo, stiamo invadendo lo spazio dei commenti a Lucia, ma ci togliamo subito di mezzo dirottando la conversazione OT su qualche altro thread.
    E’ vero che ci sono delle disfunzioni nella rete e su Nòva in particolare, Tito Faraci mi diceva stamattina di sue difficoltà, tito “quasi tutte le categorie spariscono”, o gli indirizzi dei mittenti si mischiano e c’è confusione. Ad Antonello credo che il primo messaggio sia poi giunto, ma con un certo ritardo.
    A lui e agli amici del Papersera che hanno commentato a proposito della nuova collana, posso solo dire che non sono coinvolto nell’operazione, della quale ignoro i contorni; quindi (di conseguenza) non seleziono le storie da inserire nei timoni dei volumi come qualcuno aveva ipotizzato. Attendo anch’io, come loro, di avere fra le mani il primo esemplare della collana.
    Cari saluti!
    Luca

  • Eleonora |

    Ciao, Lucia,
    brava! Vedo che ci sono lettori che parlano anche di tutt’altro. Sono contenta che il tuo post sia visibile adesso, mentre si svolge il Festival di Angoulème in Francia.
    Non sono potuta andare per ragioni di soldini, mi sarebbe piaciuto partire con il pullman dell’Anonima Fumetti da Torino, ma quest’anno non ho saputo nemmeno se l’hanno organizzato. Mi hanno detto che è stressante (tu ci sei mai andata a presentare i tuoi disegni? O dei tuoi amici e colleghi?).
    Ho letto in un sito che il mercato della “bedé” tira molto (beati loro, qui è il solito casino).
    Volevo dire che avevo visto i l tuo post, che poi non ho più potuto raggiungere perché sommerso da tanti altri. Adesso credo che resti per un po’.
    Non ho trovato il metodo per rileggere i post arretrati e quando non stanno più nella schermata della pagina visibile sul monitor, come dicevo… è u n casino.
    Ciclicamente dovrebbero ricomparire.
    Di ogni mese si possono leggere soltanto le schermate con in primi (diciamo dei primi dieci giorni). Ma poi?
    Ciao!
    Eleonora

  • Antonello P. |

    Sembra che sia arrivato!
    Naturalmente voleo scrivere “invado” e non “invedo”…
    Ecco, parlavamo dei “Mitici”, la novità tintinnante per collezionisti.
    Anche sono solo un lurker ho visto che sul papersera già in molti sono intervenuti.
    Volevo sapere qualcosa da te, dato che ne sei il curatore.
    Ti copio l’ultimo messaggio, che riassume anche un po’ le mie sensazioni. E’ stato scritto da Everett Ducklair, che afferma:
    “il Corriere deve aver guadagnato bene dall’iniziativa della Grande Dinastia, se a un anno e una settimana dall’uscita del primo numero della cronologica di Barks se ne esce con una nuova collana dedicata, almeno nelle intenzioni, ai collezionisti appassionati di fumetto disneyano. Tanto che stavolta estende l’operazione pure alla Gazzetta. Ed ecco la terza novità disneyana di gennaio (un po’ in ritardo) dopo Disney Story e Tesori.
    Certo, ormai da qualche anni si è capito che gli allegati ai quotidiani possono costituire opere di valore e prestigio in molti ambiti, e particoarmente in quello del fumetto (vedi Tex a colori, Topolino Story, Batman, Spiderman, Barks stesso).
    Resta il fatto che questa iniziativa… boh, non so… non mi ispira tantissimo: l’idea di fare volumi monografici sui personaggi non è nuova (la Disney per i principali character ha già fatto The Best of…, Il meglio di… e poi ci sono i volumi della BUR, quelli della Repubblica…), ma estendere ad altri 25 (circa) personaggi secondari rischia di inserire storie non poi così significative…e se la fonte da dove si pesca è solo Topolino e Almanacco, questo fa sì che anche per i grossi personaggi si rischi di mettere storie pluristampate.
    Insomma, un progetto così ampio e vasto che, restando in casa Corriere, più che Barks o Topolino Story mi ricorda tanto I classici della letteratura Disney, e il che è un tutto dire.
    (Detto tra noi, e qui intervengo, quella fu tra tutte la peggior collana allegata al Corriere o ad altri giornali; fatta in modo approssimativo e con articoli visibilmente copiazzati da quelli già comparsi nella collana “Le Grandi Parodie”, anonimi, e senza verve. Le storie… le stesse di sempre, con qualità alterna).
    Torno Everett Ducklair.
    La moneta inclusa, poi, a me non interessa per nulla dandomi come risultato solo un prezzo decisamente spropositato: 9 euro alla settimana sono veramente tanti, troppi per un collezionista nerd che spesso e volentieri segue altri fumetti extra-Disney, dvd, libri e tante altre cose, senza contare i fumetti Disney stessi. Io ero uno di quelli che si lamentava per i 10 euro dei Tesori, figurarsi!!! Ed è vero, sembra che la Disney faccia uscire cose comunque interessanti e con articoli di approfondimento e con rigore filologico tutte ora dopo anni di buio (a parte ZP e MD).
    Boh, il primo numero essendo a 1 euro lo prenderò anche, ma non farò tutta la collezione, e prenderò al limite volumi che hanno storie che mi interessano dopo aver visto il sommario qua sul Papersera.”
    Ciao!
    Anto

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