Non sono il primo a embeddarlo, ma ne vale la pena.
Il libro semiautobiografico di Ganni Pacinotti (Gipi) La mia vita disegnata male, appena pubblicato da Coconino Press è oggetto dell’intervista di Daria Bignardi di venerdì scorso.
Ormai considerato (anche da Daria stessa) uno dei più grandi autori del fumetto internazionale (e quindi, automaticamente, uno dei più grandi fumettisti italiani), dopo i risultati dei libri precedenti, premiati con riconoscimenti internazionali, Gipi ci racconta la sua vita. Come recita il comunicato stampa ufficiale della Coconino Press, una delle più importanti case editrici di “fumetto d’autore” la inframmezza con una storia di pirati disegnata con meravigliose tavole a colori.
Un racconto ironico, a tratti esilarante, tra adolescenza difficile, provincia, usi e abusi di sostanze, viaggi reali e metaforici.
Per la cronaca: Gipi è nato a Pisa nel 1963. Dal 1992 realizza racconti illustrati e storie a fumetti, di cui è autore anche dei testi.
Coconino Press ha pubblicato, oltre a diversi racconti apparsi sulla rivista Black, l’antologia Esterno Notte, che ha ricevuto il Premio Micheluzzi al Napoli Comicon e il Gran Premio Romics 2004, e Appunti per una Storia di Guerra, che ha conquistato il pubblico francese e americano e che gli valso il Premio Goscinny e il Gran Premio del Festival della Bedé di Angoulême nel 2006 e una nomination per il Comic-Con di San Diego del 2008.
Nel 2005 è uscito in contemporanea sia in Italia (Coconino Press) sia in Francia (Gallimard) il romanzo a fumetti Questa è la stanza, di recente pubblicato anche negli Stati Uniti e premiato per il miglior disegno al Napoli Comicon nel 2006.
Il suo ultimo lavoro, S., ha vinto i premi del pubblico e della critica come miglior libro straniero al Festival di Barcellona 2008.
Illustratore per La Repubblica, dal 2006 Gipi è collaboratore fisso della rivista Internazionale, dove pubblica una seguitissima striscia satirica settimanale.
Chi non ha ancora visto la sua prima performance televisiva, può farlo adesso.
Prosit!
Dedicata a Catia.
Grazie!