«CERCASI LAMU’ DISPERATAMENTE!», di Cris Fabian

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E la cerchiamo, sì!

Segnalo questo articolo di Alessandro Chetta, «Cercasi autore della sigla di Lamù» – Telecapri, i blogger e il giallo del cartoon, pubblicato due giorni fa su Corriere del Mezzogiorno.

Grazie ad Alessandro e al sito che riporta la sigla misteriosa della serie animata, ascoltabile qui, e che rispolvera un’indagine alla quale avevamo già accennato nell’estate 2007, provocando un po’ di scompiglio.

NAPOLI – Italia: nel paese dei misteri riesce a diventare un giallo persino Lamù (うる星やつら).

Parliamo del cartone animato giapponese della ragazza dello spazio, coi capelli verdi e il bikini tigrato, che ha svezzato con le sue avventure da sexy Tempo delle mele milioni di adolescenti italiani. La cosiddetta «Goldrake generation» era abituata fino ad allora solo a devastanti lotte robotiche tra il Bene e il Male e feuilleton strappalacrime stile Candy Candy. Poi, ai primordi degli anni Ottanta, piomba sulla Terra, e in tv, questa graziosa marzianina, che nella prima puntata resta pure in topless.

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E così, tutti finirono per innamorarsi di Lamù. E, di rimbalzo, tutti mandarono a memoria, eccome, quella sigla che annunciava il cartone e risuonava superdance alle 18 (o erano le 19?) sugli schermi della napoletanissima TeleCapri – che illuminatamente importò per prima “Lamù” dal Giappone – e poi di Odeon tv.

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NIENTE 45 GIRI

La canzone attaccava così: “Sarà un amore strano questo qua/ che brucia cuori dentro, qua e là…”.

Ecco, questo brano rappresenta il feticcio che manca all’appello dei migliaia (yes, migliaia) di webnauti che impazzano sui blog dedicati agli anime, i cartoon del Sol Levante.
I quesiti sono: ma chi la cantava? Quando e dove è stata registrata? Perché non c’è traccia in commercio di un 45 giri (al contrario di tantissimi altri cartoni anche meno noti)?

Il “giallo” ha scatenato i blogger più affezionati alla ragazza dello spazio che su www.sigletv.net hanno fatto il punto. Di più: un’inchiesta – addirittura – con tanto di piste battute su e giù per lo Stivale grazie alle dritte di tantissimi internauti; persone interpellate, società passate ai raggi x delle visure camerali, etc.

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L’«indagine» ha portato a parecchi buchi nell’acqua, congetture, dietrologie. Materiale tipico di un mistero all’italiana (in questo caso amèno e scherzoso, ma sempre mistero è). E gran parte delle ricerche dei fans indovinate dove portano?
A Napoli.

Più precisamente dritti dritti negli studi di Telecapri, emittente di Federico Costantino che acquistò i diritti in esclusiva del cartoon.

«Spiacenti, non possiamo sbrogliare la matassa» dice la giornalista Teresa Iaccarino, storico volto della trasmissione Sveglia ragazzi, stracult anni Ottanta di Telecapri. «Della canzone non sappiamo nulla».

La tv partenopea non intende deludere le caterve di orfani di Lamù. È proprio che, di quel brano, anche negli studi televisivi pare non abbiamo contezza. Spiega ancora la giornalista Iaccarino: «Il cartone animato ci è stato consegnato già comprensivo di sigla».
Il mistero sarebbe altrove.
A Roma.

DOPPIAGGIO A ROMA

«Prendemmo Lamù nella versione giapponese e affidammo il doppiaggio ad una società capitolina». Di cui ora non c’è più traccia. Società, che faceva capo a Rosalinda Galli, e che potrebbe aver affidato a terzi la realizzazione della sigla (“hit” in cui – per inciso – non viene mai nominata Lamù, né si fa specifico riferimento al cartone animato).

Qualcuno dovrà pur averla cantata.

Canzoncina tra l’altro di buona fattura pop, tanto che diverse band ne hanno improvvisato cover rockeggianti e i dj si divertono a passarla come efficace riempipista nelle sempre più diffuse serate revival anni Ottanta.

Fino qui l’articolo del Corriere del Mezzogiorno, che ho ripreso in parte.

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SARAH SILVERMAN – OT
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Cambiamo argomento.

A chi chiedeva qualche post fa chi fosse Sarah Silverman rispondo con questi suoi video, nel primo dei quali invitava (giustamente) a votare Obama e a snobbare McCain.
Be’, ormai è storia vecchia, le sgié son fé, ma lo posto a futura memoria.

Più interessante per gli appassionati di fumetti e Disney in genere potrebbe essere il preview della “candida” conversazione di Sarah nientemeno che con l’ex grande capo della Disney Worldwide , nientemeno che Michael Einser. Fa una certa impressione vederlo così invecchiato…

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Sarah Silverman Singing with Matt Damon!!The most amazing videos are a click away
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Sopra a destra, la suscitatrice della caccia all’interprete della sigla di Lamù ritratta recentissimamente, nella casa di Londra per i festeggiamenti del suo compleanno, dopo aver estratto dal frigo la torta gelato fatta in casa.
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  • Luca Boschi |

    Caro Milian, ti abbiamo citato (e embeddato) qui: http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2013/10/il-giornalino-di-carroccio.html

  • Alex |

    E’ il problema che da anni tentano di risolvere tutti i fans, hai fatto bene a riportare l’attenzione su questo tema, adesso chiedo di lanciare la questione su Facebook, girando questo post.

  • Milian |

    l’avrai ascoltata mille volte , la sigla di LAMU’ conosci davvero la storia della canzoncina misteriosa ? sai chi la cantava? per chi è stata scritta?

  • Luana |

    Su questo bel tema dei ragazzi bravi e buoni e di destra di Roma, quelli di cui disegna anche Spataro, forse saprete che una troupe del Tg1 è stata minacciata questa mattina da alcune persone durante la realizzazione di un servizio televisivo nel quartiere del Trullo, dove nei giorni scorsi è stata sgominata una gang di giovanissimi arrestati per rapina, lesioni, minaccia in concorso e con l’aggravante di avere commesso il fatto per finalità di discriminazione e odio razziale.
    Durante le riprese, dopo aver realizzato alcune interviste, il cameraman e la giornalista del Tg1 sono stati bloccati da alcune persone che hanno loro impedito, fisicamente e poi minacciandoli verbalmente, di realizzare il servizio.
    Come ha mostrato il servizio proposto oggi nell’edizione delle 13:30, la troupe del Tg1 è stata aggredita da due persone, sopraggiunte su un’auto: prima da un ragazzo incappucciato, con una sciarpa a coprire il volto, che ha spintonato la giornalista, l’operatore e il tecnico specializzato; poi da una donna, che ha insultato e minacciato più volte di morte in particolare la giornalista.
    La troupe del Tg1 è riusciti alla fine ad allontanarsi, scortati dai carabinieri.
    «L’aggressione violenta subita dalla troupe del Tg1 – afferma il comitato di redazione della testata – è la conferma del pesante clima di intimidazione che colpisce chi cerca di fare informazione al servizio dei cittadini. Chiunque abbia a cuore la libertà di stampa non può più tollerare che avvengano simili episodi».
    Anche la direzione del Tg1 condanna “duramente” l’episodio.
    «Esprimiamo solidarietà alla giornalista e alla troupe del Tg1 che hanno subito questa mattina una gravissima aggressione nel quartiere del Trullo mentre effettuavano un’inchiesta – afferma in una nota il portavoce di Articolo21, Giuseppe Giulietti – L’intento della giornalista era quello di chiedere conto agli abitanti del quartiere dei pestaggi e delle sopraffazioni avvenute nei giorni precedenti ai danni di immigrati.
    L’aggressione alla troupe così come quelle nei confronti di cittadini extracomunitari, rom, o gli assalti squadristici ad alcune redazioni sono un segno evidente del clima di intolleranza che in questi mesi si respira nel nostro Paese».
    «Auspichiamo che le altre tv pubbliche e private i e giornali – ha aggiunto Giulietti – documentino approfonditamente quello che sta succedendo in quel quartiere di
    Roma e in altre realtà dove sono avvenuti episodi di violenza e di discriminazione razziale. Solo se tutti accendono i riflettori su questi episodi sarà possibile isolare i fenomeni di intolleranza».
    Io, che non sono nessono, offro anch’io la mia solidarietà ai giornalisti, ma voglio sottolineare una volta di più quale bel clima si sia instaurato nella nosra Capitale da quando è stata votata (e ha vinto) la destra.
    So distinguere, e capisco che questi episodi danno solo fastidio ad Alemanno e ai suoi camerati: non è questa l’immagine che vogliono dare di una destra moderna.
    Ma in Italia, probabilmente, una destra moderna non ci sarà mai, sicuramente no c’è oggi.
    Questi ne sono alcuni dei frutti, molti altri li stiamo vedendo.
    E’ vero, il centrosinistra fa schifo, ma non c’è alternativa.
    Luana (Roma)

  • Luca Boschi |

    Ciao, Paola!
    Non ti avevo ancora salutato, grazie per la partecipazione al blog! 🙂
    Ho perlustrato il tuo e mi piace molto, sono d’accordo praticamente con tutto quello che ho letto.
    Conosco anche il blog di Alessio (che, oltre ad essere un amico, è davvero bravissimo!!! E gli devo ancora una foto per il suo, di blog, non l’ho ancora recuperata).
    L’avevo anche segnalato in passato, qui: http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2008/10/ernest-fumetti.html
    Adesso ho visto un nuovo episodio in cui la protagonista se la fa con un discendente di Licio Gelli. Imperdibile!
    Prima o poi, spero che qualcuno vorrà anche stampare su carta tutta la saga.
    Sicuramente, invierò anche io stesse delle notizie al tuo indirizzo (sui temi che possono essere di tuo interesse, direi, cerco di intuire).
    Per esempio, una manifestazione-spettacolo, a inizio dicembre, chiamata “Thyssen Day” (un anno dopo la tragedia di Torino) con gruppi musicali, vignettisti, film e altro…
    Hm?
    Non so in città ti trovi, ma suppongo che i tuoi lettori stiano un po’ dappertutto e qualcuno possa essere interessato a partecipare, l’ingresso è libero, in un auditorium al chiuso, con la partecipazione della CGIL e vari enti.
    A presto,
    Luca

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