Nella foto, la performance Boschi-Fiecconi davanti agli occhi attoniti (e parzialmente divertiti) dei seduti Guido De Maria e Mauro Mattioli.
Molto divertente, come sempre, anche la serata riminese di sabato scorso, condotta da un Vito Lo Russo decisamente a suo agio (vedi foto sotto, di lui declamante) con ospiti di grande rilievo nel microcosmo di “Gulp!” e (mi voglio rovinare) di “SuperGulp!”
Oltre al creatore del sito di Nick Carter Claudio Varetto, oltre a Mauro Mattioli, cabarettista della prima ora con Francesco Guccini, e col dirompente Guido De Maria, il quale ha tenuto banco cantando, imitando e raccontando aneddoti come un fiume in piena, c’era anche l’insolita e illustre presenza del Maestro Franco Godi, autore di tanti gingles indimenticabili di “Carosello”, da “Bidi Bodi Bù” dei letti molleggiati della Ital Bed, a “I piatti-tti, i piatti-tti, con Nelsen Piatti li vuol lavare lui!”. E, cosa tutt’altro che secondaria, del lungometraggio di Bruno Bozzetto “Vip, mio fratello superuomo”, dove in un celebre brano criticava proprio la pubblicità e il suo strapotere: “Noi / con un missile nel cervello… / noi / non vediamo che Ca-aarosellooo… / Mettiamo un tigre / nel doppio brodo / il grano duro / nel bianco stanco…”.
Eccetera.
Col mio partner Federico Fiecconi abbiamo svolto il ruolo dei critici un po’ svampiti (io in particolare, nel gioco delle coppie comiche io sono sempre il Franco Franchi o il Ciccio De Rege), e le sole cose “intelligenti” che ho detto sono state in merito all’episodio di Jacovitti “La famiglia Spaccabue”, causando, forse, il solo moto di dissenso in platea (sommesso, ma non inosservato).
Quando? Quando ho citato chi aveva fatto la sceneggiatura i dialoghi dell’episodio, vale a dire Maurizio Costanzo.
Così impopolare?
“Che avrà combinato?”, mi chiedo.
Ripresomi dal ciclone riminese, apprendo quel che stava succedendo a Roma nel frattempo: una contesa antipaticissima che vedeva coinvolti Costanzo e Gigi Proietti, per la direzione del Teatro Brancaccio, dettata a quanto pare da ragioni di potere. Leggo che Proietti avrebbe constato con stupore l’impopolarità di Costanzo fra la gente dello cultura, nel ringraziare Roma per aver preso posizione contro il titolare della camicia coi baffi.
«La città si è impegnata per me», ha dichiarato Proietti. «Posso solo dire grazie, non ho lavorato invano in questi anni. Mi dicono che all´Esquilino hanno già raccolto tremila firme. Da non crederci. E non avrei mai immaginato così tante prese di posizione nette nel mondo culturale e teatrale italiani, né immaginavo tanta impopolarità di Costanzo».
Tra parentesi, il 23 sera ultimo scorso, Costanzo avrebbe deciso di rinunciare alla direzione artistica del Brancaccio,dopo che Proietti aveva ottenuto una solidarietà pressoché unanime, compresi politici di varia sponda e dallo stesso Veltroni, che aveva parlato di «atto sconcertante».
Qualche uomo di cultura, o comunque sostenitore di Proietti, a quanto pare era in trasferta a Rimini… E non c’è da stupirsi, dove altrimenti si troverebbe la vera cultura se non nei Fumetti (financo in TV)?