DOPO LA “SOLUZIONE ALITALIA”… QUANTI CERCANO LAVORO!?

L’accostamento non sembri irriverente, non vuol esserlo.

L’ansia di trovare un link fra fatti di attualità e i disegni, più o meno in movimento, oggi conduce a questo stridente accostamento: un video fresco di tanti dipendenti Alitalia a rischio del loro posto (vediamo come andrà a finire nei prossimi giorni, ma il percorso sembra segnato) e un altro video il cui protagonista, alle strette, cerca appunto un lavoro.
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Il fllm animato, canadese, è uno di quelli che preferisco fra quanti ne sono stati prodotti dal NFB (National Filmboard of Canada).

S’intitola Get a Job ed è opera del pressoché sconosciuto Brad Caslor, ormai un ex regista di animazione che (pare) è adesso sceneggiatore (o qualcosa di simile) di film dal vero di denuncia sociale.

Alla luce di questo aspetto, lo spericolato accostamento con il reportage sul disastro della nostra (fu) compagnia di bandiera appare forse leggermente meno labile.

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Si dice che film come quello che vi ammannisco oggi, siano costati uno sfracello a lui e al suo gruppo di lavoro.

Solita storia: ci si spaccano le ossa, non si guadagna un’ostrega, i film non circolano e non si ottiene nemmeno il plauso dei pochi intimi che potrebbero magari spellarsi le mani per dar soddisfazione ai loro autori.

Il sussidio economico elargito da NFB per aiutare queste produzioni, peraltro, serve al massimo ad acquistare le arachidi e i semi di zucca salati da offrire alla “prima”.

Così, quando nel 1985 il film fu concluso, sembra che Brad abbia fatto volto di non occuparsi mai più di disegni animati, Peccato!

Ai più acuti osservatori (e “seguitori” di questo blog) non sfuggirà una certa influenza di Bob Clampett in qualche scena, con un twist underground aggiuntivo, senza trascurare una corrispondenza (sicuramente casuale) con la linea grafica di Frank (Francesco Privitera), del quale mostro sotto un paio di vignette con Frugolino lo scoiattolo e con il cane Tobia.

Tobia_e_frugolino

Nel corso del film, a un certo punto, risuona il nome del Grande Walt.

  • Vernon |

    Come ci vedono dall’estero?
    C’è un sito che traduce gli articoli della stampa estera, è questo: http://italiadallestero.info/archives/579
    Certo, rompe le palle che dall’estero ci redarguiscano, denunciando le enormi scorretezze, continue, compiute da quella che alcuni definiscono “la maggioranza” (“maggioranza” de che? Spero che non tutti gli italiani siano come quelli che stanno ai posti chiave del nostro povero, miserrimo paese).
    Oggi si parla di sanità, di Poggiolini e degli altri ladroni.
    Un articolo pubblicato da “Nature” sul tema è qui: http://www.nature.com/nature/journal/v454/n7205/full/454667b.html
    Eccovelo tradotto, per fare meno fatica.
    “Mani Pulite, per favore”
    Il governo italiano deve mantenersi a distanza di sicurezza dall’industria.
    Quindici anni fa al culmine della campagna italiana anticorruzione ‘Mani Pulite’, la polizia irruppe nell’abitazione di Duilio Poggiolini, il capo del comitato nazionale per la registrazione dei farmaci e trovò lingotti d’oro nascosti sotto il suo pavimento. Per molti italiani l’immagine di quei lingotti lucenti è ancora vivida, a simboleggiare in modo permanente i tempi in cui i funzionari del governo, compreso il Ministro della sanità, prendevano mazzette dalle industrie farmaceutiche per approvare farmaci e stabilirne i prezzi.
    Da allora sono stati presi provvedimenti per evitare che tale situazione si ripetesse, per cui oggi risulta preoccupante la scelta del governo Berlusconi di rimuovere Nello Martini, farmacista senza legami politici, dalla gestione dell’AIFA, l’agenzia autonoma creata nel 2004 per approvare i farmaci e monitorarne l’impiego. Martini è riuscito con successo a limitare l’incremento della spesa farmaceutica al 13% dell’intero budget della spesa sanitaria, ma così facendo ha scatenato le ire dell’industria.
    Solo poche settimane fa i pubblici ministeri di Torino hanno accusato Martini di “disastro colposo” per ritardi burocratici nell’aggiornamento delle informazioni sugli effetti collaterali di alcuni farmaci, benché nessuno di essi richiedesse più di una minima ristesura del testo.
    Martini è stato rimpiazzato a metà luglio dal microbiologo Guido Rasi, membro dell’amministrazione dell’AIFA e descritto dalla stampa italiana come vicino ad Alleanza Nazionale, il partito di estrema destra che fa parte della coalizione del governo Berlusconi. In modo ancor più preoccupante il governo, insediatosi a maggio, dichiara di voler ridurre i poteri dell’AIFA separando la determinazione del prezzo dei farmaci dalla valutazione tecnica sulla loro efficacia, restituendo il potere decisionale sui prezzi al Ministero della sanità e del Welfare.
    In un momento in cui tutte le nazioni faticano per riuscire a pagare, con budget ridotti, i prezzi sempre più alti dei farmaci di nuova generazione, questa scelta ha poco senso.
    Se l’Italia vuole effettuare un’efficace politica sui costi sanitari allora l’agenzia indipendente deve essere in grado di integrare tutte le informazioni tecniche con quelle economiche.
    Per di più le connessioni tra i Ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche.
    Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l’inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello stato. Poche settimane dopo il dimissionamento di Martini, l’agenzia spaziale italiana è stata posta nelle mani di un commissario a capo della divisione spazio del gigante aerospaziale Finmeccanica. Il governo dovrebbe pensare due volte se è davvero il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini.
    Fine articolo.
    Questa della moglie del caro Sacconi, che tanto cortese e gentile è in questi giorni sulla questioncella Alitalia, la conoscevate?
    Vernon

  • Raffaele Catelli |

    I Cub hanno proclamato quattro ore di sciopero per protestare contro il piano della Cai e lo smantellamento della compagnia. La protesta comporta la cancellazione di 50 voli tra le 12 e le 16.
    Confermato dalla Cub Trasporti lo sciopero di quattro ore (dalle 12 alle 16) di tutti i dipendenti della compagnia. Alitalia ha previsto al cancellazione di 40 voli. Il sindacato autonomo in un documento ha criticato l’intesa sottoscritta dalla cordata italiana e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sottolineando che “segna un pesantissimo ridimensionamento di Alitalia che sarà ridotta a un vettore poco più che nazionale”.
    Franceschini, responsabilità Pd? Cicchitto patetico
    “E’ patetico e offensivo il tentativo di Cicchitto di attribuire al Pd una interferenza nella trattativa Alitalia. La nostra posizione è da tempo pubblica e trasparente” replica il vicesegretario del Pd Dario Franceschini.
    “La maggioranza tenta di coprire la propria gestione approssimativa e dilettantesca della vicenda sollevando un polverone politico. Pensino piuttosto a evitare di scaricare tutti i costi su lavoratori e contribuenti e imparino a rispettare l’autonomia e il ruolo dei sindacati, anzichè lavorare scientificamente per dividerli!”.
    Tanto dovevo…
    Raffaele

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