LA GRANDE DINASTIA DEI PAPERI: I PROSSIMI TOMI

Barks_ragno

Ce l’abbiamo fatta!
Dopo un po’ di fibrlillazione (vostra) e di distrazioni (nostre), ecco l’elenco che i collezionisti italiani dell’opera del grande Carl Barks attendevano.
Il contenuto di questo post si riconnette a questo in modo diretto, riprendendo (e completando) il piano programmatico dell’opera La Grande Dinastia dei Paperi (comunemente indicato con la sigla LGDDP), annunciata nelle sue direttive principali qua (alla fine dello scorso gennaio).

L’iniziativa, realizzata dal Corriere della Sera con The Walt Disney Company – Italia, prosegue come sotto indicato.

VENTISETTESIMO –1963
Zio Paperone e la corona dei Maya

VENTOTTESIMO – 1963-1964
Amelia maga del cangiante
Il volume si apre con una dotta introduzione di Gianni Brunoro.

VENTINOVESIMO –1964/1965
Paperino e l’elefante picchiettato
Il volume si apre con una lunga intervista rilasciata da Barks a Lidia Cannatella nel corso della sua visita a Grants Pass, nell’allora residenza dell’Uomo dei Paperi.

TRENTESIMO – 1965
Zio Paperone e i misteri della cattedrale
Si avvale eccezionalmente della prima delle due introduzioni scritte da Tito Faraci. E prevede anche un piccolo omaggio nel portfolio al crooner Rudy Valleé, del quale vi mostrerò un video animato al momento opportuno…

Girl_of_the_sea

TRENTUNESIMO – 1966
Zio Paperone… tutto per la concessione

TRENTADUESIMO– 1966/1967
Zio Paperone monarca del bestiame
Con questo volume si conclude il ciclo di avventure realizzate da Barks sino al momento del suo pensionamento o quelle pubblicate immediatamente dopo.
Dal volume trentatreesimo in poi, il lettore compie invece un salto nel tempo all’indietro. La collana si riallaccia alle storie che segnano l’esordio della carriera fumettistica dell’Uomo dei Paperi.
Nel volume, articoli di Giulio Cesare Cuccolini, Alberto Becattini e Stefano Priarone, in particolare su Re Paperone I, storia presentata in doppia versione e con doppia traduzione. A quella d’epoca già egregia disegnata da Tony Strobl fa eco la recentissima, e molto più barksiana di Daan Jippes, inedita in Italia.
Quale preferiranno i lettori?

TRENTATREESIMO– 1942/1943
Paperino e l’oro del pirata
Come anticipato sopra, una volta giunti alle storie che coincidono con il momento del retirement di Barks (quelle uscite fra il 1966 e il 1968), la collana prosegue sviluppando il periodo 1942-1949 che comprende altri assoluti capolavori. Il lettore che lo vorrà, potrà ignorare la numerazione progressiva dei volumi, e posizionare nello scaffale della libreria questo e i volumi seguenti prima del primo, distribuito gratuitamente in edicola fine gennaio 2008.
La datazione indicata sulle costole dei volumi consente questo tipo di riordino cronologico.

Il volume (ideale “apertura” della intera collana) è introdotto dal sottoscritto e da Alberto Becattini ed è corredato da un Portfolio comprensivo di una parte dello storyboard del film che dette origine al primo fumetto disegnato da Barks a metà con Jack Hannah. Sarà possibile, così, confrontare le sequenze principali di quello che non divenne mai un film, con quelle del fumetto, in parte privo di dialoghi. Lo sceneggiò Bob Karp, autore di tantissime strisce di Donald Duck disegnate da Al Taliaferro. Materiale inedito in Italia, e ben poco noto anche all’estero…

TRENTAQUATTRESIMO – 1943/1944
Paperino e l’anello maledetto
Con una introduzione di Giulio Cesare Cuccolini che analizza i rapporti fra Barks e il National Geographic Magazine, impiegato ripetutamente per disegnare gli scenari di questa storia.

TRENTACINQUESIMO –1944/1945
Paperino e l’oro gelato

TRENTASEIESIMO –1945
Paperino e il terrore di Golasecca
Questo volume comprende anche l’episodio Topolino e il mistero del cappellino rosso e si chiude con un Portfolio dedicato ai rapporti fra Carl Barks e Floyd Gottfredson, con foto e immagini inedite in Italia, delle quali vedete più sotto un microscopico assaggio datato 1982.
Una cosa è certa: il volume non presenterà l’acquerello di Gottfredson che mostro poco sotto, e che era (a suo modo) andato perduto. Non fa parte del catalogo del collezionista Malcolm Willits, che gli commissionò nel 1979 24 di questi acquerelli (Floyd terminò il lavoro nel 1983).

Con tutta probabilità, il “terzo papà” di Topolino non era soddisfatto del risultato ottenuto con questo acquerello e lo accantonò. Qualcuno anni fa lo ha rintracciato e venduto su eBay (come si vede dal cartellino che ne copre una parte). Non esistono stampe decenti di quest’opera, né se ne conosce l’acquirente.
L’attento blogger Joakim Gunnarsson chiede dalle sue pagine web all’acquirente di farsi vivo.
Se ciò accadrà, ne daremo notizia. Scusate l’OT.

TRENTASETTESIMO –1946
Paperino e l’incendiario

TRENTOTTESIMO –1946/1947
Paperino in Vulcanovia

Il_gottfredson_perduto

TRENTANOVESIMO – 1947
Paperino e il Natale sul Monte Orso
Il volume è introdotto da un pezzo scritto a quattro mani da Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, autori del sequel relativo al Natale sul Monte Orso.
Contiene anche la versione non censurata di Donald Duck and the Atom Bomb, appena “letterata” da Diego Ceresa; storia sinora inedita in Italia, e pubblicata recentemente negli USA grazie alla cura di David Gerstein (e un grazie ad Alle!).

QUARANTESIMO – 1947/1948
Paperino sceriffo di Val Mitraglia

QUARANTUNESIMO – 1948/1949
Paperino nell’Africa più nera
Contiene tra le altre cose la versione non censurata (e restaurata) della rara storia altrimenti nota in Italia con il titolo Paperino e la Cleopatrias Extinta.

QUARANTADUESIMO – 1949 – I
Paperino e il mistero degli Incas, con una introduzione appositamente studiata da Alfredo Castelli (conferma avvenuta il giorno 13 agosto) sui suoi rapporti con Barks dal punto di vista delle influenze, non soltanto rispetto a storie castelliane di Martin Mystère

Floyd_e_carl

QUARANTATREESIMO – 1949 – II
Paperino e la scavatrice
Questo volume chiude il ciclo “classico” delle storie barksiane e precede in linea cronologica il primo de LGDDP (che inizia con le prime storie pubblicate nell’anno 1950).

QUARANTAQUATTRESIMO – 1969/1971
Paperino agente per un giorno
Esaurite le storie che sono state pubblicate fino al 1949 (ripeto ancora una volta che il primo volume de LGDDP iniziava dalle prime storie del 1950), passiamo a quelle realizzate da Barks negli anni del pensionamento con disegni di altri autori (quelle di Daan Jippes, che sono la stragrande maggioranza, hanno una linea grafica e qualitativo paragonabile a quella di Barks, svariate sono pubblicate in questa sede per la prima volta in Italia).
Con queste storie proseguiamo sino all’ultimo volume, che precede la “Cronologia completa-Guida alla consultazione dell’opera”.

QUARANTACINQUESIMO – 1972/1973
Le Giovani Marmotte – Il mastino delle colline mugolanti
Questo e il volume seguente comprendono storie della coppia Carl Barks – Daan Jippes.

QUARANTASEIESIMO – 1973/2006
Qui, Quo, Qua e la tana del dragone ruggente
Oltre a storie scritte e schizzate da Barks, e disegnate da Daan Jippes, il volume comprende anche alcune fra le ultime storie ideate, sceneggiate o coadiuvate con schizzi a matita di Barks, ma disegnate da altri colleghi, americani o europei (Victor Arriagada Rios detto Vicar, William Van Horn, Pat Block).

QUARANTASETTESIMO – 1973/2008
Zio Paperone e il riscatto del roditore
Oltre a storie con le caratteristiche citate nel volume precedente, è inclusa anche una storia in testo dei Paperi, illustrata da Barks ad acquerello, realizzata quando l’autore aveva circa 80 anni.

QUARANTOTTESIMO – Cronologia
Questo volume atipico comprende l’ampia cronologia-Guida all’opera generale di Carl Barks. Ogni storia avrà l’indicazione della sua prima pubblicazione in USA e in Italia, l’indicazione del volume della “Grande Dinastia dei Paperi” in cui è contenuta, una breve sinossi del contenuto, dettagli importanti da evidenziare. Questo volume sarà molto illustrato con vignette, schizzi a matita, foto e copertine anche inedite (non ripetizione di quante sono già state pubblicate nel corso dell’opera); comprenderà in ordine cronologico (con tanto di immagini documentative) anche le indicazioni sulle storie non Disney di Barks, che per valutazioni di varia natura, alla fine non sono state incluse nella collana.

Altri dettagli e precisazioni potranno essere aggiunti a questo excursus con l’andare del tempo, qualora se ne presenti l’opportunità (o a gentile richiesta).

Benny_model

Tra le immagini di questo post: in apertura una caricatura dei primi anni Quaranta che raffigura Carl Barks sottoforma di ragno, realizzata da uno degli animatori dello staff Disney (forse Nick George?).
Sotto, il suo dipinto dal titolo Girl of the Sea.
In chiusura, il model sheet originale che a Barks fu passato dagli editors della Western Printing affinché ne studiasse i dettagli per disegnare le storie a fumetti dell’asinello Benny Burro, in particolare la prima, dove compare anche il feroce lupo presente in basso nel foglio.
Come si deduce dal model sheet, all’epoca in cui fu approvato presso lo staff della MGM l’asinello era ancora privo di nome (sarebbe stato usato nel cortometraggio diretto da Rudolph Ising nel 1942 dal titolo Little Gravel Voice).

Il nome Benny è deciso dalla redattirice della Western Eleanor Packer, che lo indica a Barks.

Il © di Mickey Mouse è Disney.
Io © di Benny Burro è Time/Warner
(società che ha raggiunto un accordo con Google per YouTube).

  • sandro |

    A proposito si portfolios, spero tanto che appaiano anche le copertine degli anni 1965-1969 che non sono presenti nelle rassegne contenute nei volumi 31 e 32, almeno per amore di completezza (sono sicuro che penserai “…ma quanto rompono questi, non sono mai contenti!!!!” :D)

  • Luca Boschi |

    Caro Leopardonardo, hai ragione!
    Abbiamo un sacco di materiale da mostrare, che sarà ospitato nei prossimi numeri, comprese varie cose inedite (non soltanto in Italia). In particolare, posso anticiparti un carteggio di Barks (lettere con schizzi a fans e colleghi), disegni semirealizzati, un po’ inchiostrati e un o’ no, e mai inviati agli editori, una scoperta di Alberto Becattini circa un volumetto non disneyano nel quale Barks ha anche scritto una poesia, una sorta di parodia del “Corvo” di Edgar Allan Poe…
    E anche disegni che Barks fece per farsi assumere agli studi Disney come animatore.
    Nel volume n. 36, per esempio, ci saranno due sketch inediti abbastanza complessi con Topolino e Minni che Barks ricavava ispirandosi alla storia nota in Italia con il titolo “Topolino contro Wolp” (“The Lair of Wolf Barker”, 1933), comparsa da noi in un prestigioso albo orizzontale pubblicato dall’editore fiorentino Nerbini, con le vignette accompagnate da didascalie in rima composte da Paolo Lorenzini, il nipote di Carlo Collodi che per questa ragione si firma “Collodi Nipote”.
    Il commento scritto di pugno da Barks sotto le scenette molti decenni dopo, suona così: “Questo disegno fu sottoposto all’ufficio assunzioni del personale della Disney nel 1935 come esempio della mia abilità nel disegno. Contribuì a farmi assumere”.
    In uno di questi sketch si vede una serie di espressioni aggressive di Minni verso Topolino. Barks non sapeva ancora come posizionare le orecchie rotonde dei personaggi sulla loro testa… Vedrai!
    In alcuni numeri, lo spazio concesso ai portfolios è leggermente più ampio del solito, e quindi abbiamo la possibilità di inseriere materiali di questo tipo in modo abbastanza sistematico.
    Dalla prossima settimana inizia a uscire il blocco di storie che va dal 1943 in poi e… credo che ti piacerà quello che ci trovi! A cominciare dallo storyboard commentato che chiude il prossimo volume.
    Ciao!
    L.

  • Leonardo |

    Caro Luca, in un post di diversi mesi sulla GDDP avevi fatto cenno ad una imminente pubblicazione di alcuni portfolio intitolati “i cassetti di casa barks” con vignette mai pubblicate (per esempio facevi esplicito riferimento, mi pare, alla storia dei Terremotari), schizzi vari e altri inediti…che fine hanno fatto? 🙂 spero che l’ampliamento dell’opera non abbia comportato l’ eliminazione di questa gustosissima “chicca”…

  • Willi |

    Riguardo all’abbonamento alla GDDP: per una serie di motivi ho contattato soltanto qualche settimana fa il n. 0250366792 per abbonarmi, ma m’hanno detto che l’offerta di abbonamento a prezzo ridotto scadeva il 31/05/2008. Ho fatto presente che non avrei proceduto all’acquisto della collana a prezzo pieno e la cortese operatrice m’ha fatto presente che non gliene poteva fregar di meno (è stata davvero gentile, ma non poteva inserire a computer l’ordine). Ignoro se sia possibile abbonarsi d’ora in poi a prezzo pieno, ma, se ho ben capito, no: perché l’abbonamento era solo quello in offerta, ormai scaduta.

  • Luca Boschi |

    Caro Emanuele, benvenuto e grazie per i complimenti (che condivido, dissemino e sparpaglio fra tutti i collaboratori)!
    Il problema degli stereotipi razziali non è da sottovalutare, e coinvolge fumetti e cartoons di tutti i marchi, loghi e case di produzione. Per esempio, un bellissimo cofanetto di dvd con i film di Tex Avery (MGM) si presenta con censure di tutti i passaggi passibili di accuse di razzismo, lo stesso avvienecon i cortometraggi di Tom & Jerry.
    In quelli della Warner Bros. invece, si è preferito mettere in guardia lo spettatore con un commento introduttivo dovuto a Leonard Maltin e lasciare agli spettatori le visioni integrali dei film. Mi sembrala soluzione più saggia e condivisibile, adottata anche dalla Disney per i cofanetti dei “Treasures”.
    Per i fumetti… dipende. l’atteggiamento è variabile. Non so in quale forum hai letto dei problemi relativi alle ristampe di Gottfredson negli Stati Uniti, ma il problema esiste. Anche capolavori come “The Sacred Jewel” non possono essere ristampati, quantomeno in pubblicazioni destinate a un pubblico generalista che può comprendere anche i bambini.
    Per pubblicazioni amatoriali o rivolte a collezionisti e adulti, il discorso può essere diverso.
    Quanto a Barks, anche nella celebre “Carl Barks Library” pubblicata negli anni Ottanta dalla Another Rainbow sono stati fatti interventi grafici in modo da eliminare riferimenti razziali più smaccati.
    Siccome anche le storie barksiane di “Zio Paperone” erano state ricavate dagli impianti americani della Another Rainbow, le alterazioni in questione sono giunte sino a lì.
    Nella GDDP, tuttavia, posso dirti che la storia “Donald Duck in Darkest Africa” sarà pubblicata nella sua versione integrale, restaurata dal sottoscritto vignetta per vignetta per riportarla alla sua versione originale (che tra l’altro era di difficile ristampa sia in USA che nel mondo, data la sua particolarissima collocazione originale in un giveaway del quale si erano persi gli impianti per la ristampa). Su “Zio Paperone”, invece, era stata pubblicata a suo tempo la versione edulcorata della storia.
    Ciao e buona lettura!
    Luca

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