HERMAN & KATNIP (prima parte), di Andrea Ippoliti

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Risposta della Paramount a Tom e Jerry, il duo Herman e Katnip di molto si differenzia da quello dei “rivali” della MGM.

I più celebri gatto e topo, a differenza di Atena che nasce dalla sola testa di Zeus, vedono la luce a seguito dell’ “incontro fra due teste”, quelle meno divine di Hanna e Barbera: una coppia nata da una coppia.

Al contrario, i meno celebri topo e gatto non videro la luce come team. Lo studio Famous della Paramount creò infatti dapprima Herman, nel 1943, e solo successivamente, nel 1950, gli affiancò Katnip, come nemesi felina.

Topo con pantaloncini dal forte accento brooklynese, “cousin Hoiman” (così lo chiamano sempre i tapini topini che provvede a salvare di volta in volta), doppiato da Arnold Stang (che, anni dopo, prenderà una “rivincita” facendosi felino, divenendo difatti la voce del Top Cat dell’ omonima serie animata televisiva di Hanna e Barbera) fa il suo esordio in The Henpecked Rooster, accoppiato ad un timido gallo (nomato Hector e talvolta Henry) che non riusciva a farsi rispettare dalla propria consorte, vittima delle angherie di lei e del mondo tutto.

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Nelle intenzioni originarie dello Studio, questo galletto doveva essere la vera star dei cartoons (esempio ne è la tavola sotto riprodotta, tratta da una rarissima storia col personaggio, disegnata niente di meno che da Walt Kelly.
Herman ha un cameo nell’ ultima vignetta della storia, proprio a sottolineare come fosse considerato una spalla).

Ma al cinema è Herman a rubare la scena e così, dopo solo tre corti, lo si rende protagonista assoluto di qualche short, obliando l’ altro personaggio.

In Cheese Burglar eccolo adoperarsi per porre fine all’ insolita amicizia fra un gatto ed un cane, affinché i due si uccidano fra di loro, ed il frigo e relativi contenuti siano suoi.

In Naughty but Mice esordisce il tema ricorrente di Herman salvatore dei propri cugini e gli è contrapposto per la prima volta, come unico opponente, un gatto nero dall’aspetto assai feroce e la cui voce (per quel poco che parla) è prestata da Sid Raymond (che diverrà poi la voce di Katnip).

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In Campus Capers lo troviamo alle prese con un erculeo gatto che sabota la riunione di ex-universitari (topi, of course).

In Saved by the Bell, lo Studio sembra rendersi conto della necessità di contrapporgli un personaggio fisso ed ecco ricomparire l’anonimo gatto che già si era visto in Naughty but Mice. Il cartoon in questione si segnala per la splendida gag finale che vede Herman, mentre lo schermo si fa nero, uscire da quella sorta di “oblò” che si forma nel processo di annerimento dello schermo (tramite fra il reale e la finzione) e marciare ritmicamente, con la colonna sonora, di fronte alla montagna innevata simbolo della Paramount.

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A parte questa nota lieve, l’effetto di creare un nemico per il topo fallisce dato che alcuna personalità o voce caratteristica vengono attribuite al felino che siano tali da fissarlo nella mente del pubblico. Tali problemi non si porranno certo per Katnip che, finalmente, esordisce in Mice Meeting You.

Character straordinario, Katnip non solo affiancherà Herman in tutte le sue successive apparizioni, ma avrà pure uno short da assoluto protagonista (City Kitty), più volte sarà affiancato al corvo Buzzy, apparirà pure contrapposto ad un all’ apparenza inerme pesciolino (Feast and Furious) e infine avrà l’onore di un corto, Katnip’s Big Day, parodia del celebre show televisivo This is Your Life, che ne ripercorrerà le highlights sul grande schermo.

In pratica, come Tweety alla Warner Bros., Herman, una volta affiancato al gatto, vivrà cinematograficamente solo con lui, mentre Katnip, al pari di Sylvester, si concederà “scappatelle professionali”.

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Col Mice Meeting You che dicevamo, il team Herman e Katnip nasce ufficialmente. Di nuovo lo Studio Famous segue una formula collaudata reiterandola all’infinito ( Katnip rende la vita difficile a vari topi fino all’arrivo risolutore del loro cugino Herman. Potremmo dire che qui si rovescia la favola ed è il topo di città, più scaltro e “di mondo”, ad andar in campagna!) ma ogni volta proponendo gags divertentissime e di inaudita violenza (esempi ne vedete negli screenshots dai corti che fanno da orpelli a questo articolo) e che non avranno eguali negli shorts degli altri Studios.

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I primi cartoons con i due sono all’ interno della serie Noveltoons, che aveva il compito di presentare one-shot stars (Waxey Weasel e Wishbone, Kitty Kuddles…), cioè destinate a comparire una sola volta, oppure personaggi certo popolari ma non tanto da avere una serie propria.

Ebbene, mentre Baby Huey non arriverà mai ad avere tale onore, i nostri vi riusciranno e presto. Il loro quinto cortometraggio, Mice Capades (1952), sarà infatti il primo della loro serie ufficiale, che durerà fino al 1959 (I diritti dei personaggi celebri della Paramount, fra cui anche Casper e Baby Huey, verranno ceduti alla Harvey e quindi lo Studio cesserà di fare cartoons con loro protagonisti. I diritti su tutti i cartoons dello Studio nel decennio 1951-1961, ed alcuni del 1950 e 1962, divennero, e sono ancora adesso, della Harvey).

Fra le migliori interpretazioni della loro carriera c’è sicuramente il cartoon già citato Mice Capades, che di seguito presentiamo, dove Herman e compagnia si divertono a giocherellare con la psiche di Katnip convincendolo dapprima della propria morte e poi che gli venga offerto di tornare sulla Terra per redimersi, facendo sì che applichi autonomamente su sè stesso un quanto mai singolare contrappasso, che lo vede da carnefice a schiavo di quei topi che “nella vita passata” erano tanto agognate prede.

Al prossimo post per ulteriori dissertazioni su questa (poco) nota coppia.

Il © di Herman & Katnip è Famous Studio.

  • Willi |

    Da piccolo parteggiavo per i topi, tipo Jerry o Speedy Gonzales (o Cip e Ciop, che topi non sono, ma pur sempre roditori). Devo insegnare fin d’ora a mia figlia quanto sono diabolicamente odiosi.

  • Scuola Internazionale dei Comics |

    A REGGIO EMILIA La NUOVA SCUOLA INTERNAZIONALE DEI COMICS
    Dopo le recenti inagurazioni delle sedi di Torino e Padova, ad arricchire l’offerta trentennale della Scuola Internazionale di Comics ci penserà la neonata sede di Reggio Emilia.
    A partire dall’autunno 2008, infatti, inizeranno le lezioni presso la sede nel centro storico del capoluogo emiliano.
    Il corpo docente annovera già al suo interno diversi autori impegnati da anni in Italia e all’estero sotto la direzione artistica di Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali e Grazia Lobaccaro, affermati autori nel campo del fumetto già da oltre dieci anni, con all’attivo collaborazioni con le più prestigiose case editrici a livello nazionale ed internazionale (come Marvel, DC Comics, Image Comics, Soleil, Casterman, Lizard, Panini, Magic Press, Edizioni BD ed Eura Editoriale).
    A loro si aggiungerà un team di docenti composto, tra gli altri, da Onofrio Catacchio (Bonelli, Edizioni BD), Fabio D’Auria (Panini, Soleil), Stefano Landini (DC Comics, Eura), Marco Nizzoli (Bonelli, Humanoides Associès), Silvano Scolari (Disney, Humanoides Associès), Alessandro Vietti (Soleil, Bonelli), Giuseppe Zironi (Disney, Editions Paquet).
    Sono previsti già da ora, inoltre, incontri, seminari, workshop e cicli di lezioni a tema con alcuni dei più prestigiosi artisti del fumetto internazionale, come Lee Bermejo, Riccardo Burchielli, Gabriele Dell’Otto e Marko Djurdjevic, nonché corsi e laboratori di scrittura creativa e narrazione che vedranno tra i docenti autori del calibro di Gianluca Morozzi e Wu Ming 2.
    Le iscrizioni sono aperte da lunedì 16 giugno.
    Per qualsiasi informazioni e per fissare colloqui d’orientamento e visite alla sede di Reggio Emilia, contattate la Coordinatrice Jessica Ferreri al 333.43.03.070 (a breve sarà attivato anche il numero di rete fissa) o scrivete all’indirizzo reggioemilia@scuolacomics.it

  • SuperCiuk |

    A proposito dei cartoons della Famous e di quelli di Popeye dello studio Fleischer, afferma le seguenti cose lo storico e appassionato Fred Grandinetti, in un suo commento del 20 maggio 2004.
    Gli anglofoni possono essere interessati a leggerlo.
    “I wrote to King Features Syndicate Archives and they replied they do not keep copies of old Popeye cartoons but suggested you might be of assistance” – From a letter dated August 6th, 2003 from The California Foundry History Institute to me (Fred Grandinetti), Popeye historian.
    Popeye the Sailor celebrates his 75th Anniversary in 2004 and though he first appeared in the Thimble Theatre comic strip in 1929, he is best known for appearing in over 500 animated cartoons for both motion pictures and television. While there are several videos and DVD collections of Popeye television cartoons of varying quality, the black and white theatrical cartoons produced by the legendary Fleischer Studios have yet to be released commercially either in video or DVD format.
    Popeye fans and animation buffs have been asking for a commercial release of the Fleischer cartoons for years. Not only was the series the most successful the Fleischer’s produced for Paramount pictures, they are filled with inventiveness, outstanding animation and wonderful under the breath mutterings of various voice performers. What has held up the release of the cartoons is plain and simple: corporate ignorance.
    King Features Syndicate/The Hearst Corporation owns the rights to the Popeye family of characters. It was this same company who licensed the rights to have the characters appear in a series of animated cartoons produced by the Fleischer Studios in 1932.
    Popeye first appeared in one of the Fleischer’s Betty Boop cartoons and the film was such a smash the sailor’s own series began shortly after. For the next twenty for years, Popeye cartoons were Paramount Pictures most successful short subject series and became the longest running animated series in motion picture history. When the Fleischer cartoons debuted on television in September 1956, they were such a hit with children that King Features Syndicate decided to produce their own series of television cartoons. This passage from the August 27th – September 2nd 1960 issue of TV guide explained the ownership issue:
    “Why a new Popeye series for television? Apparently it’s the result of a running battle between United Artists Associated, which syndicates the oldies and King Features. The newspaper syndicate firm owned no TV rights in the movie shorts. When they were released on TV, consequently, King Features did not share in the lucrative residual payments.”
    Fast forward to 1983 and the home video market is in full swing. United Artists, who retain the rights to the theatrical Popeye cartoons, decides to begin releasing them on the home video market only to get a strong “cease and desist” letter from King Features Syndicate stating that they and only they can release Popeye on video. King Features was wrong however and United Artists never countered; ending the matter.
    While King Features Syndicate does own the rights to the Popeye characters they have never owned any legal rights to the Fleischer’s films their characters happen to appear in. Unfortunately, Warner Brothers, who now own the films, think that they have to negotiate with King Features Syndicate to release the cartoons on DVD and home video due to the error, which United Artists made.
    Why doesn’t King Feature Syndicate legally go after hundreds of companies cranking out Popeye videos and DVDs featuring a dozen or so grainy, worn, sound doctored prints of theatrical cartoons with the sailor?
    It is because these cartoons are in the public domain, they are owned by the public, just as the Fleischer Studios’ Popeye cartoons are owned by Warner Brothers. As long as Warner Brothers releases only the Popeye cartoons, which are their property and packages them with images, again from their property, there is no need to negotiate with the King Features Syndicate/The Hearst Corporation. While I admire Warner Brothers for wanting to play it safe and negotiate, if, for whatever horrendous reason, King Features Syndicates wishes to deprive people the chance to enjoy these cartoons in a home video or DVD format Warner Brothers still has the legal right to release the cartoons on their own. Throwing more dirt on the audience’s face, King Features has been using the Fleischer’s Studios designs of the Popeye characters on merchandise since 1996.
    If Warner Brothers legal department doesn’t realize they can fly solo on this project or King Features Syndicate refuses to sign a deal with them, Popeye will possibly become the only classic cartoon character not to have a commercial release of his best work. This is not the way to honor the pipe-tooting sailor man on his 75th Anniversary.

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