Satira satirissima & satiricoseggiante, ancora su uno dei temi dell’8 luglio. In particolare, la prima vigna di Francesca a quattro mani con Marco Tonus, uscita sull’ultimo numero di Emme (praticamente ultima frontiera cartacea dell’ironia antiregime in Italia, insieme a Il Vernacoliere).
A proposito della satira dell’8 luglio, nove giorni dopo Dario Fo risponde a Simone Carletti su Liberazione nell’articolo: Sinistra, lo scontro è duro allora perché censuri la satira?, dove ce n’è anche per il direttore stesso del giornale.
«La satira non sta né alle regole della politica né a quelle del perbenismo». Lo sa bene Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura, che di quest’arte ha sempre fatto un suo cavallo di battaglia in ogni scritto o spettacolo. E lo ribadisce in questi giorni in cui sui giornali si è acceso un forte dibattito proprio sui rapporti tra satira e politica, a seguito degli avvenimenti dell’8 luglio a piazza Navona.
Per Dario Fo in Italia si vive in una fase di grande disinformazione, per cui ogni linguaggio innovativo, compreso quello tagliente della satira, permette al cittadino di ottenere strumenti di conoscenza imprescindibili, quali non fornisce ad esempio la televisione, più piatta ed omologata. È per questo che la satira va difesa e perpetuata senza bavagli o costrizioni di alcun genere. Solo attraverso di essa, per il premio Nobel Fo, si è in grado di «mettere in mutande» un potere corrotto o contrastare il Vaticano che con la sua ingerenza nella politica italiana «cerca di buttare all’aria dei momenti importanti della vita civile».
Come giudica gli avvenimenti dell’8 luglio e quale ruolo crede debba rivestire la satira in una democrazia?
Mi sono stupito sentendo il direttore di Liberazione, Piero Sansonetti , parlare dopo piazza Navona. Si è lasciato sfuggire un sacco di luoghi comuni sulla satira: il suo valore, il peso, il rapporto fra la politica e l’ironia, il grottesco. Bisogna mettere in chiaro una cosa: da che mondo è mondo la satira è sempre stata qualcosa di irruente dentro la società.
Proprio perché essa è la struttura fondamentale che capovolge la realtà, non sta alle regole né della politica né tanto meno del perbenismo e del moderatismo comune. Il fatto di stupirsi che si arrivasse dentro a piedi giunti in certi argomenti anche a proposito del Papa, non parliamo poi dell’atteggiamento di certi uomini politici… Siamo in un momento in cui la democrazia sta andando a picco, lo dice pure Scalfari. C’è un governo che interviene su tutto: giustizia, onestà, correttezza, difesa dei diritti dell’uomo, libertà, cultura e via dicendo, massacrando ogni principio del vivere civile, soprattutto il rispetto per le minoranze, per i poveri, per i deboli. L’affare è l’affare ad ogni costo.
(…)
Il resto, qui.
Quella che invece trovate sotto è una vigna uscita tempo fa (che tempo che fa! Ma anche adesso, pur con il sole, la situazione non cambia) su Liberazione: la terza di un filone autobiografico di Francesca del quale le precedenti sono sul blog dell’autrice.
Ancora nel suo blog, ci sono anche, a partire da qualche giovedì fa, le “tracce” della nuova collaborazione di Francesca con Novella 2000, il settimanale che oltre all’età dei personaggi ritratti, pubblica di seguito anche l’ultimo reddito dichiarato (in questa società infame, infatti, oggetto di gossip privilegiato sono la vera età dei VIP e dei NIP secondo l’anagrafe, ma anche quanti sghei costoro riescono a schiaffarsi in saccoccia alla faccia della plebe amorfa che sbuffa, suda e stenta in silenzio, piegata sotto la sferza della spremitura operata dal presente governo che dichiara il contrario.
Così Francesca la racconta:
Quando Candida Morvillo mi ha proposto di fare satira sul suo nuovo Novella 2000 le ho spiegato che:
a) Confondo il principe Willy con il principe Harry e una Buonadomenica con quell’altra.
b) La cosa più mondana che faccio è andare al cinema da sola canticchiando Guccini durante l’intervallo.
c) La sola persona meno ferrata di me sul gossip è Rita Levi Montalcini.
Ma la direttora, che è una fan delle mie “Croniche degli Eletti” sull’Unità, mi ha incoraggiato a satireggiare a ruota libera. È venuta fuori questa doppia pagina che secondo me fa molto ridere e secondo Magdi Allam invece no. Decidete voi di chi fidarvi.