ANDREA CAMILLERI, POETA A PIAZZA NAVONA (e SABINA GUZZANTI D’ANNATA); con un bonus supplementare: IL FURIOSO PAOLO GUZZANTI

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Grazie a Monica per questa documentazione.

Ecco il video, vedibile un po’ tanto malino, ma è quel che passa per ora il convento.
Per chi lo ama e vuol ascoltarlo… eccolo!

Altrimenti, you can skip it.

Hué, non è una imitazione di Fiorello!

Post stroboscopico: visto che oggi, per qualche ragione che non rieco a immaginare, hanno oscurato il sito di Sabina Guzzanti, o così sembra, quantomeno posto di seguito la sua ultima partecipazione televisiva da attrice-autrice.
Roba vecchia, ma visto che a suo tempo non le fu permesso di andare oltre, magari per qualcuno è nuova…

L’intenzione è di ospitarla “leggermente” qui per un tempo assai limitato, salvo errori od omissioni.

Poi (forse) potrete trovare il tutto su YouTube.

Aggiornamento delle ore 15:00 del 9 luglio:
PAOLO GUZZANTI FURIBONDO

Con una nota, riportata di seguito, Paolo Guzzanti esprime piena solidarietà alla figlia Sabina e condanna l’espressione oggettivamente rabbrividente usata nel comunicato del ministero delle pari Opportunità dove la Guzzanti viene individuata espressamente come «la figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti».

Questo il comunicato di Paolo Guzzanti (che per una volta ne ha fatta una giusta) divulgato dalle agenzie:

«Sono furibondo e indignato per il comunicato emesso dal Ministero delle Pari Opportunità, con cui si annuncia l’intenzione di querelare Sabina Guzzanti e in cui la stessa Sabina Guzzanti viene individuata non come la persona individuale che è, ma come la figlia del parlamentare di Forza Italia, Paolo Guzzanti.

«Ciò costituisce un gravissimo atto di mistificazione e di oggettiva intimidazione, che respingo con disgusto. Le opinioni e le espressioni di Sabina Guzzanti non formano oggetto di rapporto di parentela, ma, visto che la parentela viene tirata in ballo, esprimo a mia figlia Sabina, di cui non condivido tutte le opinioni, la mia solidarietà di fronte al miserabile tentativo di deprezzare e disprezzare la sua e la mia identità personale e politica».

  • 2010Air |

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  • Andrea Ippoliti |

    Lele,
    Per Guareschi ho sempre avuto enorme ammirazione. Schierato con la DC, non esitò ad attaccarla quando perse fiducia nei suoi confronti, per accadimenti che sarebbe troppo lungo estrinsecare.
    Guareschi era un grande, ma solo perchè osò attaccare la Sinistra di lui non se ne parla mai.
    Se non fosse perchè i film di Don Camillo hanno avuto enorme successo sarebbe stato del tutto obliato. Come le Foibe.
    L’ ipocrisia della Sinistra è la causa dei suoi malesseri. Io poi ho il difetto di avere buona memoria, gran dono in quest’ Italia dove ci si dimentica di tutto in fretta.
    Rammento tre puntate di Annozero assurde, che cito a titolo esemplificativo.
    In una era ospite la Prestigiacomo, i cui tempi televisivi sfiorano l’ Eternità, ma che non veniva mai posta in condizione di esprimere concetti, vittima degli attacchi di Furio “chioccia pakistana” Colombo.
    Attacchi assurdi!
    Prestigiacomo: “Uno si aspetterebbe da uno persona della sua età ben altre parole e comportamenti…”
    Colombo: “Visto? Sanno solo offendere!!!!!”
    Ma, ma….ma da quando l’età è un’ offesa, se poi è il criterio grazie al quale si votano i, e si può diventare, senatori.
    Perla del programma: l’attacco di Colombo a Berlusconi perchè si tinge i capelli, con tanto di giovane, dalle espressioni colorite vieppiù, che lo “bacchettava” chiedendogli di parlare di ben altri argomenti..e Colombo che gli chiedvea suggerimenti!!!!!!!!!!!!!!
    Altra mitica puntata è quella in cui Travaglio cita il suo servilismo, e nessuno il giorno dopo dice nulla, quando se ne esce con “Ci dicono che non dobbiamo dire niente sulla Sinistra e va bene, ma ora ci dicono anche che non dobbiamo esagerare troppo con la Destra perchè puo’ essere controproducente, ma allora che dobbiamo fare?”.
    Fico. Un servo.
    Per questo vorrei fare politica. Io lo avrei umiliato sul momento. Nel CentroDestra manca un bel po’ di cultura, oltre che memoria e personalità. Mi piacerebbe “colmare il gap”. Chissà. Un giorno. Si vedrà.
    La terza è la più ipocita. Servizio sui centri sociali. Si va nell’ unico centrosociale di Destra a Roma, che è nei Parioli (premetto che i centri sociali li chiuderei tutti, qualsiasi partito sia quello di riferimento e farei cose più utili con gli immobili).
    Un corpulento rappresentante del suddetto centro se ne esce con begli argomenti. Cita il caso dei morti delle Foibe, di cui in pratica si tace quasi del tutto in Italia, e l’inviata trinariciutase ne esce con la meravigliosa risposta “E perchè? I fascisti, loro, non hanno ammazzato nessuno, eh?”.
    Ma che diamine c’entra????
    Risposta meravigliosa del ragazzo che, accompagnandosi con la gestualità delle mani, e ammutolendo la ragazza per l’esubrenaza verbale, mai tanto genuina e “chiamata” se ne esce con un testuale (lo ricordo benissimo): “Sì, solo che sul fascismo c’avete fatto du’ cojoni così mentre delle Foibe non dice mai un cazzo nessuno!”.
    Sublime.
    Ripeto, io analizzo la politica in modo oggettivo, riporto fatti incontrovertibili, non mi faccio mai prendere da emozioni, pregiudizi e soggettività.
    Per Mattia,
    Berlusconi non ha mai promesso di abbassare le tasse o di abbassarle subito. Ha fatto una campagna elettorale svogliata e singolare, riutilizzando il tema dell’ abolizione dell’ICI (già fatta) che era il cavallo di battaglia del 2006, parlando di enormi sacrifici e chiedendo un consenso atto a far sì che potesse prendere scelte impopolari di cui aveva bisogno il Paese.
    Non ha promesso sogni. Quello avvenne nel 2001, quando sognare si poteva ancora.
    Ora siamo negli anni in cui si deve stare ben svegli. Ed in tutto il Mondo. Gli States stanno a pezzi infatti.

  • Luca Boschi |

    Grazie, Lele, per l’informazione sul “Candido” di Guareschi, che non avevo.
    Certamente, in quel periodo della storia d’Italia c’erano autori di razza, Guareschi in testa (non solo come autore, ma anche come disegnatore e caricaturista). Persona dal carattere molto “sui generis” (a quanto sappiamo da chi lo conobbe, e dalle testimonianze di Montanelli, un cui servizio televisivo memorabile, su Giovannino, mi piacerebbe poter trovare su YouTube), come forse molti satirici italiani (non venduti) sono ancor oggi, e lo sono stati negli ultimi trent’anni.
    Averci il tempo per fare tutto…!
    Rientrerebbe nei miei piani presentare quando possibile anche in questo blog il lavoro di alcune grandi firme del “Marc’Aurelio”, del “Don Basilio”, del “Candido”, del “Bertoldo” e così via, magari per mostrare anche le connessioni di questa attività per adulti con l’altra, che molti di loro coltivavano, dei fumetti (o dell’arte sequenziale) per ragazzi. A volte si poteva riscontrare una straordinaria sintonia, mentre un altri casi c’era l’adozione consapevole di linguaggi diversi, pur nell’unità di stile grafico.
    Enrico De Seta (Ciurcillene, re Giorgetto d’Inghilterra, Rusveltaccio Trottapiano, Mago Bacù), per esempio, è uno di questi: un autore discusso in vari momenti della sua attività, anche perché schierato in modo netto (in quel caso per la Destra estrema anche nel Dopoguerra, con sfumature razziste), munito di uno stile sempre riconoscibilissimo e anticonvenzionale, lontano dalla retorica di qualsiasi regime e anticipatore dei tempi.
    Giusto questa sua linea grafica lo riscattava da ogni connivenza con temi e situazioni che una buona parte di persone riteneva sgradevoli o non condivisibili. Questo accade per gli artisti importanti che non siano semplici “accodati” a un regime o un’ideologia. Le eventuali piccinerie contingenti, i riferimenti a episodietti di cronaca destinati rapidamente al dimenticatoio passano in secondo piano rispetto alla qualità interpretativa dell’opera con cui gli artisti veri riescono a riscattarli, fornendo un “prodotto” apprezzabile sempre e comunque. Rendono eterno ciò che è imbarazzante contingenza, non so se mi spiego.
    Sarebbe interessante scoprire quali e quanti satirici e vignettisti odierni potranno fregiarsi di questo merito.
    De Seta sarebbe centenario giusto in questo periodo. Ci mancano sue notizie (quelle avute su di lui mesi fa erano buone). Gli auguriamo, per quel che può valere, giorni sereni e una acconcia riscoperta critica che sarebbe doverosa (ma, al solito, siamo in pochi a fare questo mestiere, l’Italia non è interessata al proprio patrimonio di artisti, è cosa nota).
    A costo di rivelare un “segreto di lavori in corso”… Be’, dirò una sorpresa assai succulenta è in cantiere; non è ancora certa la data della sua effettiva uscita: un’antologia dello Jacovitti satirico mai ristampato del “Travaso delle idee”, in grande formato, per poter degnamente riscoprire (o scoprire) il suo operato geniale di oltre mezzo secolo fa.
    Naturalmente, nella riproposizione di tavole e vignette così vetuste vengono meno i riferimenti all’attualità che per i lettori di sessant’anni fa erano scontati (questa è anche ragione della mancata ristampa di tale materiale per tanto tempo). Ma avremo cura di reintegrare i dati di cronaca altrimenti oscuri, e di fare una scelta oculata rispetto alle tavole /e alle vignette) considerabili evergreen per riproporle nel Terzo Millennio.
    L’ho detta!
    Chi di dovere non se n’abbia a male!
    🙂
    L.

  • Lele |

    In questi giorni Libero sta ristampando le vecchie copie del Candido di Guareschi.
    Quella era satira, altro che Travaglio e la Guzzanti.
    Ci vuole un pò di senso dell’umorismo anche per fare disinformazione contro il governo, se no si cade nell’isterismo patetico.

  • Andrea Ippoliti |

    Ma a meno che non dia inizio alla Terza Guerra Mondiale come si fa a criticare così aspramente un Governo che è in carica da poco più di due mesi?
    Risposta? “Good ol’ fashioned” tre narici?

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