PER UNA CATALOGAZIONE DEI CHILDREN’S BOOKS

Tomjerry

Alberto Becattini, sempre impegnato a schedare, catalogare, identificare, sistematizzare, comunica al popolo dei bloggers e dei visitatori degli stessi che se volessero dare un’occhiata alle sue pagine web troverebbero un aggior-
namento dell’elenco degli animatori americani della Golden Age, dei quali si sta occupando da svariati anni.

Inoltre, da studioso di illustrazione americana (nonché collezionista) Alberto ha integrato l’elenco anche in relazione ai children’s books, dove adesso si possono trovare i credits anche della maggior parte dei libretti illustrati non-Disney (Warner Bros., Hanna-Barbera, ecc.).
Per tutti gli appassionati si tratta di un buon reference, probabilmente l’unico, con così tanti dati, a livello di globo terracqueo.

Goldenbooks_back

In questo post, a mo’ d’esempio, inserisco un assortimento di copertine e pagine interne dei frontespizi di albi con personaggi di varia provenienza, tutti inseriti comunque nella prestigiosa collana dei Little Golden Books. Questi libretti, preziosi ostentatamente sin nel loro nome, ma con qualche buona ragione data la loro media qualità, sono stati ripetutamente tradotti in Europa, in formati quasi sempre analoghi all’originale, con copertine di cartone rigido e dorsetti “fasciati” da carte lucenti con motivi fantasia.
Anche in Italia questi libretti sono apparsi in traduzione (su questo punto avremmo molto da specificare) sin dalla fine degli anni Cinquanta, da vari editori. Il principale è stato Arnoldo Mondadori, che possedendo la licenza per pubblicare in Italia i personaggi di Walt Disney e di Hanna- Barbera ne ha approfittato, varando una lunga lista di titoli nelle collane Un piccolo libro d’oro e Un piccolo libro d’argento.

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Mondadori, tuttavia, fu tra più infedeli editori della collana, usando cartoncino di qualità più scadente di quello originale, una rilegatura con punto metallico di routine e, soprattutto, eliminando svariate pagine da ciascun albo.
Molto migliore l’edizione dell’editore milanese Giuseppe Principato, che tra il 1958 e il 1959 pubblicò almeno trentasei titoli degli originali Little Golden Books, in una collana… alla quale non fu assegnato alcun titolo!

Whistlingwizard

Il loro prezzo, 150 lire, all’epoca era davvero alto: tre volte un libretto dell’Editrice Boschi, circa il doppio di uno (di fornato grande) di Carroccio. Per avere un parametro efficace, basta ricordare che nel 1959, Il Monello, gli Albi della Rosa, Miciolino (e albi analoghi delle Edizioni Flaminia), Albi del Falco etc. costavano appena 30 lire; il leggendario Corriere dei Piccoli passava dalle 30 alle 35.

Per non rimanere fuori dal mercato, i mondadoriani Piccolo libro d’oro, dal 1962 in poi avrebbero necessariamente dovuto abbassare il prezzo a 120 lire, rinunciando così alle specificità di cui sopra.

Frosty1951

Un’altra rinuncia sarebbe stata fatta da Mondadori in rela-
zione ai titoli legati ai per-
sonaggi di alcuni marchi statunitensi come la M.G.M. e la Warner Bros., storicamente “rivali” di Disney (nel nostro Paese, ma non in modo così netto negli States, poiché le licenze dei loro personaggi erano tutte in mano alla Western).

Così, il libretto di Tom & Jerry (1951) la cui copertina apre questo post, non uscì mai per i tipi di Mondadori, mentre gli italiani ne ottennero, nel 1959, una versione tradotta nell’idioma del Bel Paese grazie a Principato, trentaduesimo titolo della sua anonima collana.

Le caratteristiche del libretto italiano di Principato con Tom e Jerry (del quale ho una copia sotto gli occhi mentre digito queste righe) sono analoghe a quelle del Little Golden Book, a parte la “striscetta di carta lucida” della costa, assente, e i colori dello sfondo: il rosso della versione americana che apre questo post si contrappone al blu sfumato di Principato. Il quale, francamente, offre un colpo d’occhio assai migliore.

Santa

Nella collana americana, diffusa sotto il marchio Golden Press, si contemplano personaggi originali, di illustratori che vanno da Mel Crawford a Richard Scarry, senza tacere di quello che forse più di tutti ha caratterizzato i libri della Western/Whitman non legati alle major: lo svedese Gustaf Tenggren.

Sicuramente non sfugge all’attento frequentatore di questo blog, lettore di queste e di altre osservazioni su fumetti e film animati, la singolarità della parata dipinta in quarta di copertina dei libretti della collana. Almeno fino a tutti gli anni Sessanta, svariati personaggi legati a copyright diversi convivono tranquillamnte come se niente fosse (cosa rara se non addirittura improponibile oggi, esperimenti “alla Roger Rabbit” a parte).

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“>questa pagina
, gli anglofoni possono leggere una storia della collana, che in parte copio di seguito.

How did it all start? The history of the company that ultimately published Golden Books goes back to West Side Printing Company in Racine County, Wisconsin. The first Golden Books were published in 1942. Initially, twelve different, 24-page, books were published. While the cover art varied, all the books were the same small size, hardbound, with like binding, and a price tag of 25¢. A timeline of Golden Books history stretches ears and more than two billion Little Golden Books printed!

Pebbles

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The success of the first Little Golden Books ensured the publication of others. According to Steve Santi‘s book Collecting Little Golden Books there are hundreds of different Little Golden Books that have captured the hearts of young children (and adults). The list of authors and illustrators who have been involved in Golden Books reads like a “Who’s Who” of children’s literature. It includes Margaret Wise Brown, Jeanette Sebring Lowrey, Mercer Mayer, Gustaf Tenggren, Eloise Wilken, Richard Scarry, Garth Williams, Tibor Gergely, and a myriad of Disney artists.

Torniamo a noi.

Come si può vedere qui a destra, la piccola Pebbles (attualmente chiamata Ciottolina), figlia di Fred e Wilma Flintstones, è presente in un titolo USA con Bamm-Bamm, figlio di Barney e Betty Rubble.

L’ultima copertina, invece… mostra un personaggio assai singolare! Con Fred e Wilma c’è… un loro iglioletto che alla fine Hanna e Barbera avrebbero deciso di non far mai nascere nella serie animata (e di conseguenza nei fumetti), ma che era presente nel primo concept della serie.

In questo primo libretto a loro dedicato, uscito nel 1961 e sviluppato in Casa Western (o se si preferisce Golden Press), in contemporanea con il lancio televisivo della famiglia di cavernicoli, il “figlioletto Flintstones” è rimasto!

E’ da notare che anche nella versione italiana l’infante sopravvive. Viene chiamato Junior ed è presente nel libretto uscito per Mondadori nel 1967 dal titolo (GULP!) I cavernicoli, quarantanovesimo della collana Un piccolo libro d’argento.

  • Bat-Julya |

    Argento, oro, energia. Ha detto Rubbia:
    “C’è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt.
    “E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma”.
    Vogliamo parlarne?
    Bat-Julia

  • Mathias Fabris |

    I Little Golden Books sono una delle meraviglie del creato!
    Mi ricordo che in Italia, quando ne usciva la versione della Mondadori, nel 1962 o 1963 avevano anche realizzato una preziosa cartellina in plastica gialla che poteva contenere la prima collana (o la prima e la seconda).
    Era una cartella di “plastica incerato” con dentro cartoncino, qualcosa di simile al kit che si dava agli abbonati del Club di Topolino, dove però la plastica-incerato era rossa.
    Sulla parte anteriore e posteriore della cartella erano stampati, a tratto, alcuni personaggi ripresi da qualche Piccolo Libro d’oro. Per esempio, mi ricordo il gatto Ginxi (Mr. Jinx), Braccobaldo, forse un gattino di Richard Scarry.
    La cartella si apriva dal davanti, era tenuta insieme da “automatici” e quindi era piuttosto instabile, Questa struttura permetteva di aprire la cartella dal davanti vedendo sistemati a fianco due blocchetti di libretti, forse sei per parte. Credo che costasse qualcosa come 1500 lire (con tutti i libretti dentro): una cifra altissima. Infatti nessuno della mia famiglia poté comperarmela, né da allora, l’ho mai più vista in giro.
    Direi che poteva essere ‘estate del 1963.
    Curiosamente, non ho nemmeno mai visto la pubblicità di detta cartella, nemmeno nei eriodici mondadoriani: Albi del falco, Pecos Bill, Albi della Rosa…
    Qualcuno ne ha memoria? O, meglio ancora, ne avrebbe una scansione (magari ricavata da eBay o da siti simili?)
    Grazie molte.
    Se dovessi votare per il miglior post del blog, voterei per questo. Fatemi leggere ancora altre cose su questi libri illustrati, grazie.
    Mathias Fab.

  • Banci Giovanni |

    So di essere OT, ma altrimenti, dove devo intervenire?
    Ecco, amplifico questo commento di N. P.
    Dopo la conclusione della puntata di Annozero, ho potuto vedere la trasmissione “Tg2 punto di vista”, andata in onda alle ore 23.40. Mi sono sorpreso quando ho visto che l’argomento della puntata era l’anniversario dei 16 anni dalla morte di Giovanni Falcone. Pensavo, infatti, che i media si fossero dimenticati della data in cui venne ucciso uno dei simboli più importanti della lotta alla Mafia.
    La domanda sorge spontanea: perchè non è stato ricordato questo fatto nei titoli dei Telegiornali Nazionali?
    Un’altra domanda mi è ronzata per la testa: se davvero la lotta alla mafia è un argomento così importante e caro per il Presidente del Consiglio e per le principali istituzioni (la lotta contro la mafia è stata ritenuta una battaglia di primaria importanza anche dalla 2° carica dello stato Renato Schifani), perchè all’interno delle dichiarazioni che hanno rilasciato ieri, non hanno nemmeno accennato all’importanza di questa data che ha segnato la fine di un grande uomo Italiano, martire della lotta a Cosa Nostra?
    Possibile che il ricordo questa persona e delle battaglie che ha combattuto sia da relegare in 15 minuti alle 23.40?
    E come mai i telegiornali (stranamente) sono andati a rimorchio di questo silenzio, visto che normalmente citano sempre gli anniversari della morte dei “grandi” della storia italiana?
    Sarà solo un caso, o l’argomento Cosa Nostra va bene solo se usato per propaganda politica o come slogan elettorale?

  • Bitch ovvero Hillary |

    GENOVA, LIBRERIA BITCH, 24 MAGGIO: ALESSIO SPATARO PRESENTA “DARK COUNTRY”
    DARK COUNTRY [Selfcomics]
    il nuovo fumetto di Alessio Spataro:un comic book in monocromia rossa, 48 pagine, brossurato, senza parole… ma con la musica protagonista.
    La tragica lotta fra un giovane chitarrista che in campagna cerca ispirazionee una vecchia massaia che non sopportail chiasso dell’amplificatore.
    SABATO 24 MAGGIO [ore 18]
    presentazione – dediche dell’autore
    [LIBRERIA BITCH – via di prè 137/r – genova]
    maggiori informazioni:
    ALESSIO SPATARO http://www.pazzia.org/
    SELFCOMICS http://www.selfcomics.com/
    BITCH http://www.booksinthecasba.com/

  • Walter Bormioli |

    Ciao! Ha scritto Michele Serra per “la Repubblica”:
    Qualcuno spieghi a Luca Barbareschi, neodeputato del Pdl (ala nerboruta) che sarà molto difficile, come egli auspica, mettere finalmente alla Rai “uomini chiave” del centrodestra. Per la semplice ragione che già ci sono: con l´eccezione di Riotta al Tg1, lo stato maggiore della Rai è esattamente lo stesso insediato a suo tempo da Berlusconi, Raiuno a Forza Italia, Raidue alla Lega, Raitre al centrosinistra. Tg1 più o meno neutrale seppur papista, Tg2 (molto) di destra, Tg3 di sinistra. Consiglio di amministrazione con la stessa maggioranza di centrodestra ereditata, e intoccata, dal governo Prodi.
    Per conquistare la Rai, il nuovo centrodestra dovrebbe dunque cacciare i suoi. Oppure mettere le mani anche sulla “riserva indiana” di Raitre, coronando il sogno della soluzione finale…
    Ps – Lunga digressione personale. Conosco Barbareschi non bene ma abbastanza da definirlo un artista bravo e libero, e una persona intelligente e gentile. Evidentemente è vero che la politica, che pure fu la grande passione della mia gioventù, costringe ciascuno a dare il peggio di sé. Con Barbareschi parlai a lungo, in una bella serata bolognese, di Mozart, di Salieri e di Polansky. Adesso, a leggere i giornali, sembra Paolo Guzzanti.

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