So che post come questo “scocciano” qualche visitatore transeunte che la pensa in qualche altro modo, o che non la pensa affatto; cerco di essere il più equilibrato possibile ma, caspiterina, questo è un blog, non un sito di news che (si suppone, spesso uscendone scornati) dovrebbe essere asetticamente oggettivo.
Insomma, l’appello di questo post è per il voto. Affinché si eviti di blablabla gettare alle ortiche un diritto per il quale qualche nostro avo si è battuto lasciandoci anima e vita, e tutto questo genere di cose.
Opinioni, varie, variate e avariate, difformi e dissenzienti, sono ben accette, per tutti gli scarafaggi abbrustoliti, storte e crampi, per i peli delle nari di Lucifero!
Certo, la legge attuale, con la quale sciaguratamente votiamo (chi ha evitato di riformarla fa il paio con chi l’ha varata, e la colaizione che ne è responsabile è sempre la stessa, detto en passant) ci fa venire voglia, indipendentemente dalla parte politica alla quale indirizzeremo la scheda, di andare a farci un giro al mare, ottenendo un’ammirevole abbronzatura di craxiana memoria.
Depongo qua sopra un Cavaliere Inesistente in apertura post, ritratto dal grande Riccardo Mannelli, mio concittadino e amico di qualche remota battaglia.
Peraltro, tanto tempo fa, su Totem, quando l’apprezzato statista Bettino propose a tutti i simpatizzanti socialisteggianti di andare al mare invece che alle urne, disegnai una vignetta nella quale si vedeva che chi giungeva sulla battigia in tarda mattinata trovava solo un enorme letto arido, dato che nemmeno l’acqua salata con tutte le schifezze in essa contenuta era stata risparmiata dall’orda dalle falangi lunghe del clan del vecchio PSI. Lo stesso per il quale Beppe Grillo fu allontanato, con onta, dalla lottizzata Rai dominata (anche) da Via del Corso.
Altri tempi.
Forse.
Oggi i malviventi che stavano da quella parte, con abile transumanza trasformistica, sono passati piuttosto compattamente dall’altra, dove la convenienza chiamava (ma alcuni sono restati all’ovile; come vedete non faccio nomi, e cerco di essere bipartisan, corpo di mille spingarde arrugginite!).
Io suggerirei di votare, cari visitors, per chi volete (più democatico di così…), evitando però cautelativamente (in ordine sparso) i ladri, i farabutti, i rapinatori, gli inquisiti, i condannati in qualsiasi grado, i loschi, gli infami, i grassatori, i mafiosi, i sospettati di mafindranghe-
tacammorrasacracorunìta.
Anche gli imbecilli, certo (e il cerchio si stringe quindi spaventosamente).
Le imbecilli (la selezione diviene impietosa, spietata, e lo dico non certo per sciovinismo: date un’occhiata al livello di certe candidate).
Le e gli ignoranti (ecco che l’élite si delinea ancor meglio).
I furbastri voltagabbana.
Quelli che ritengono che con il denaro si comperi qualsiasi cosa.
Quelli che agitano valori sacri parlando alla panza del pueblo guarda caso proprio in periodo di campagna elettorale come fulminati sulla via di qualche Damasco (la costosa stoffa con la quale aspirano a rifoderare il mobilio impiegando i proventi dell’ipotetico futuro seggiolone). Quelli affascinati visibilmente solo dai valori bollati, e dalla borsa (valori). Bof!
Oggi (ora), il solito Grillo scrive ciò:
Travaglio e Gomez mi hanno inviato l’elenco dei condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio che verranno eletti in Parlamento. Anzi, che sono già stati eletti dai segretari di partito. Sono in tutto 100, con delle new entry meravigliose. Personale di prim’ordine.
(…)
Il Parlamento è una zona franca. Nel senso che chi ci entra la fa franca. Un luogo dove la legge non può arrivare. L’Italia dei Valori è l’unica senza fedine sporche.
Antonio Di Pietro è come la kriptonite per Testa d’Asfalto.
Lunedì queste 100 persone potranno sedersi in Parlamento. Senatori e deputati della Repubblica. Nessuno di voi li avrà eletti. Per la loro condotta sociale riceveranno uno stipendio da favola e il diritto alla pensione dopo poco più di due anni. Segnatevi i loro nomi: è anche per loro che pagate le tasse.
Stampate la lista con i nomi e i reati e diffondetela. Informare è un dovere.
Il mio amico Frank Stajano, filologo di comics, docente alla Cambridge University, candidabile da oggi stesso al Premio Pulitzer per i suoi scoop letterari e del quale segnalerò una luuuuuuunga intervista a Don Rosa tra poco sulle sue nuove pagine web (http://comicspodcast.blogspot.com/ ), rivolge il seguente appello ai membri di una lista fumettistica:
Mi amareggia il fatto che anche alcuni amici pensino candidamente di non votare, quando c’è gente che ha dato tutto per conquistare questo diritto.
Tutto ciò mi riviene in mente perché, nel pigro navigare a caso durante il non funzionamento dell’inducks, mi sono imbattuto in questo
“appello al voto”:
http://caramella-fondente.blog.kataweb.it/2008/04/10/appello-al-voto/
Dal quale io stesso traggo qualche frase, rimandandovi a leggere il tutto; riguarda Caramella Fondente:
Credo che tutti abbiate sentito Berlusconi e Dell’Utri gridare che ”Mangano era un eroe” , che i giudici vanno sottoposti a test psicofisici per verificarne la sanità e l’adeguatezza al ruolo (manco il piano di Gelli prevedeva tanto).
(…)
Il primo credo sia un chiaro appello all’elettorato mafioso, affinchè non faccia mancare il suo sostegno. Non è tollerabile in un paese dove Falcone, Borsellino, Chinnici, Pio Latorre, Livatino, Boris Giuliano, Cassarà, Ambrosoli e tanti altri hanno dato la vita, tollerare simili aperture alla mafia.
(…)
Dell’Utri ha detto anche che una volta al governo bisognava rivedere i libri di storia che riportano la retorica della Resistenza.
Lo faranno, non lo faranno. Ve la sentite di correre il rischio?
E vi sentite di correre il rischio che la Lega sia determinante e decida come l’altra volta le sorti del paese? Quale paese rimarrà dopo cinque anni di Calderoli e Castelli, di Borghezio e Gentilini? Vi sentite di correre il rischio che mettano di nuovo mano alla Costituzione e che stavolta ci riescano? Per dare una lezione alla sinistra? Ma il prezzo più alto o pagheremo noi che non abbiamo le tutele dei nostri rappresentanti.
Il seguito qui: http://caramella-fondente.blog.kataweb.it/2008/04/10/appello-al-voto/
Il Ferrarone elettorale è opera di Mirko Bonini, disegnatore di Jonathan Steele e curatore della fanzine Sottosopra (grazie!).
Sopra, una pagina del sito web di Massimo Bonfatti, che interviene in modo divertente nei commenti del post che precede questo. Un saluto a lui e alla sua selva di omonimi.
Adesso aspettiamo che si manifèstino in questo blog anche i suoi sosia.