I CAVERNICOLI DI WALT KELLY E L’ISOLA NEL CIELO DI JACK KIRBY

Kelly_cavernicoli

Dal produttore al consumatore!

Alla velocità del lampo, in linea con quanto fa un nostro collega blogger negli States, oggi si riparla di Walt Kelly (vedi due post fa). Se ne fa cenno in una blogzine davvero singolare e divertente, dove un intero universo che sembrava sepolto o polverizzato torna alla luce con rinnovata freschezza, nella smagliante quadricromia puntinata di un passato sin troppo rimpianto. Meraviglioso!

Il suo indirizzo è questo.

Pappy (il “tenutario”), segnalatoci da Gianfranco Goria (grazie!), alterna parodie irriverenti e semiclandestine come la buffoncella Blunder Woman a vere perle dimenticate, come un fumetto di fantascienza firmato dal “re” Jack Kirby, pubblicato dall’etichetta Harvey Comics nell’albo Race For The Moon n. 2, del 1958.

Ve ne mostro, sotto, la tavola di apertura.

Moon_kirby

Esattamente come la storia di Carl Barks nella quale tutto il parentado paperopolese incontrava una sorta di piccoli pellerossa su un minuscolo planetoide non lontano dalla Terra, anche questa di Kirby si intitola Island in the Sky.

Che l’Uomo dei Paperi si sia ispirato a questo fumetto di Kirby, anche solo come idea? Temo che non lo sapremo mai…

Ma torniamo a Kelly, e alla sua storia (naturalmente, non disneyana) Kandi The Cave Kid.

La storia, come specifica Pappy, apparve nel quinto numero del comic book Looney Tunes and Merrie Melodies Comics, nel remoto 1942. Vi sono crude caratterizzazioni razziali tipiche dell’epoca, gettate lì con nonchalance, senza implicazioni scioviniste o volontà di dimostrare inferiorità legate all’etnia black. Semplicemente, le cose andavano in quella direzione, l’aria che si respirava era quella. Mamy non scandalizzava nessuno, e anzi faceva simpatia, in Via col vento.

Pappy afferma, giustamente:

Santa611comein

Kelly’s artwork showed up a lot in the 1940s Dell Comics. In my opinion his best work was done for Fairy Tale Parade and Animal Comics. He worked fast. As always his animal characters, in this case the lion, are great.

Sublime l’operato di Kelly anche per le storie di Babbo Natale, delle quali vi mostro un paio di esempi, sempre ricavati dal blog di Pappy. Il fatto che siano fuori stagione mi sembra irrilevante.

Gironzolando qui, potete trovare (e leggere, una pagina dopo l’altra) una intera storia del Babbo Natale di Kelly, alle prese con un piccolo piccione, sotto il titolo Santa’s Christmas Gift.

Christmaswithmothergoose

Un’altra condivisibile e illuminante citazione di Pappy, da un’altra pagina (Kelly prendeva il foglio di carta e cominciava a disegnare, senza fare le matite, quasi senza progettare la gabbia):

Someday I hope that someone will take all of these great Dell Four-Color comics that Kelly worked on and reprint them in some deluxe edition. Even the most rushed or quickly produced Kelly artwork is much better than 90% of the rest that’s out there. This story, “The Ooglies,” from The Brownies, Dell Four-Color #244, September 1949, appears to have been turned out quickly, but that gives it a special quality of spontaneity. My memory of reading about how Kelly worked on his comic book stories is that he took sheets of drawing paper and started to draw. He made it up as he went along. It takes a great artist to be able to do that and have it come out in some sort of cogent fashion. And, as we Kelly fans–even the torch-wavers–knew, Kelly was a really great artist.

NOTA DI CHIUSURA

Siamo agli sgoccioli rispetto al quiz (piuttosto arduo da indovinare) che ho impostato qualche settimana fa esattamente qui.

Chi avrà voglia, potrà leggersi tutte le ipotesi di risposte e cercare di capire come finalmente si sta giungendo a dipanare la matassa.
Alcuni insigni fumet-
tologi a accorti fans hanno dato segno di aver indovinato (e la mia valutazione è che ci sono riusciti sul serio).

Se per ora mantengono ancora alcuni decalitri di acqua serrati nelle fauci, non appena possibile (in un giorno o due) posterò un altro indizio che “taglierà la testa al toro”, abbinandolo a un altro “concetto fumettistico” non ancora preso in considerazione.

Chi ancora desidera concorrere, ormai deve davvvvvvvvvvvvvvvvvvvero affrettarsi!

  • C. Tonia |

    Leggo e vorrei sottoporvi anche questo: anch’io vorrei che l’Italia non avallasse questa buffonata delle Olimpiadi in un paese dittatoriale come la Cina (fu) comunista.
    A 15 anni sognavo le olimpiadi, come tutti i ragazzi che fanno sport, speravo di poter un giorno commuovermi stringendo forte tra le mani una medaglia, una qualunque.
    Sono cresciuta, ho smesso di gareggiare, sono solo una spettatrice di quell’immenso spettacolo che continua a far sognare milioni di ragazzi. Oggi insegno ad adulti e bambini ad amare lo sport che mi ha salvato la vita. Quello che io, come tutti gli insegnanti che amano il proprio lavoro, cerco di trasferire nei miei allievi è Passione.
    La passione che consente di superare i momenti difficili dei primi passi, che ti fa partecipare ad una regata per il semplice gusto di riuscire a tagliare, prima o poi, la linea di arrivo. La passione che ti fa entrare in acqua in pieno inverno, ti fa prendere un sacco di freddo e ti fa fare tanti botti per poi lasciarti stremato sul tuo letto e domani, gia lo sai, avrai pure il raffreddore. Quella passione che ti fa rinunciare all’ennesima planata per soccorrere chi ha bisogno di aiuto, quella che tra un podio rubato ed un posto a metà classifica sudato e meritato ti fa scegliere questo, perché solo tu lo sai quanto vale. La passione che pure se spacchi tutto e quella strambata non ti riesce mai ti fa continuare ad insistere, insistere, insistere.
    Un pò come resistere, resistere, resistere.
    E resistono da 50 anni i piccoli monaci dalle tonache arancioni, ormai rosse del sangue di tanti di loro che a mani alzate hanno chiesto rispetto ma hanno ricevuto tutt’altro.
    Oggi non io ma la ragazza che ero a 15 anni che sognava i 5 cerchi, il podio, le medaglie chiede agli atleti, quelli veri, di non partecipare al massacro…
    Semplicemente perché domani non debbano pentirsi di aver avallato, come i nostri governi, la politica assassina di un governo che in virtù del proprio potere economico se ne frega.
    Nessuno dei bambini ai quali insegno ad andare in windsurf si sognerebbe mai di partecipare ad una regata in un mare di sangue.
    E voi…?

  • luisa Dew |

    Ciao!
    Faccio mie le parole di Beppe, quando affera: “gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi. Facciano outing contro la dittatura, sarà la migliore azione della loro vita. Figli e nipoti ne saranno fieri. Molti taliani gliene daranno merito. Li ospiterò a casa mia durante le Olimpiadi e, come rimborso, li pagherò come personal trainer.
    Le Olimpiadi di Pechino non si possono celebrare sui massacri di Lhasa. Per ogni finale olimpica, per ogni premiazione ci sarà il ricordo di un tibetano assassinato e di una Nazione stuprata sotto gli occhi indifferenti del mondo. Ho incontrato il Dalai Lama a Milano. Ho incontrato un uomo buono, aperto, disponibile, ma assolutamente determinato a restituire la libertà al suo popolo. Lo saluto da questo blog.”
    Spero che queste parole di non violenza non restino senza risposta…
    Luisa D.
    No alle Olimpiadi di sangue.

  • Andrea Leggeri |

    Grazie Luca per l’ennesima preziosissima segnalazione!
    Il blog di “Pappy” è una miniera d’oro, per non parlare dei link che contiene ad altri blog/siti meravigliosi (cito a caso il notevole http://goldenagecomicbookstories.blogspot.com/).
    Ma non esiste nulla di simile riguardante il fumetto italiano? È pura utopia sperare?

  • Luca |

    Ciao!
    Giorgio Salati mi invia questa comunicazione, che giro a tutti…
    Io gli faccio (da par mio) i miei complimenti:
    “www.giorgiosalati.blogspot.com
    Su Topolino n. 2729, in edicola da mercoledì 12 marzo, ci sono ben due storie mie!
    – UltraHeroes – 3° ep. – “Fortuna e fama”, disegnata da Ettore Gula
    – “Topolino e il PreistoriClub”, disegnata da Roberto Vian”.
    Ciao!
    L.

  • Willi |

    Mi riferisco a Torino Comics, of course! S’era capito, no? Be’, a scanso d’equivoci…

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