L’INTEGRALE DELLA SETTIMANA OSWALDIANA

Oswald_1943

Alfredo Castelli ha provveduto alla bisogna, come annunciavo in uno dei post precedenti, e detto fatto ci ha inviato la scansione della pati-
nata, realizzata al fine di vendere le strisce delle quali discutiamo in questi giorni, con la stam-
pata della prima settimana di Oswald.

Come si vede, ogni striscia è provvista di tito-
letto. Andava adeguatamente ritagliata e impa-
ginata a cura dei grafici dell’eventuale quotidiano, nello spazio destinato ai fumetti, fra un Dick Tracy e un Li’l Abner, per dire.

Forse questo materiale è sconosciuto anche a David Gerstein, redattore americano della Gemstone Publishing, che ringrazio per il suo intervento.

Le strisce si leggono clikkando qua sotto e pa-
zientando un po’, poiché la loro “schermata” è un po’ pesante, date le dimensioni.

Per far vedere la differenza nella somatica del personaggio, ecco la copertina del Four Color della Dell Publishing n. 102 del 1943, con un Oswald (meravigliosamente cute) firmato “Wal-
ter” Lantz.

© Walter Lantz Estate

Da essa deduciamo che l’ordine supposto era errato. Quella che davamo per quarta, intravedendo una traccia a matita con qualcosa che somigliava a un “4” a lato dell’originale, era in realtà la prima, e il numero era, appunto, un “1”.

Grazie al Buon Vecchio Zio Alf, che prepara qualcosa per noi per il prossimo Comicon napoletano! 🙂

Oswald_the_lucky_rabbitt

  • luca Boschi |

    Cia a tutti, e grazie a te, Fabrice!
    Non ho ancora segnalato, colpevolmente, il tuo blog… Qui nella Charente avresti avuto pane per i tuoi denti, data l’invasione di Puffi dei giorni scorsi. Ho conosciuto la figlia di Peyo, che era venuta a presenziare, e per un pelo (causa contemporaneo incontro di Claudio Curcio con Liberatore) ho mancato l’incignamento della torta blu per il cinquantennale degli esserini centenari!
    A parte questo… verissimo, l’inchiostro del misterioso disegnatore di Oswald è assai ben fatto; il preferisco la pennallata piuttosco carnosa di Frank McSavage (o di Walt Kelly), ma sono dettagli.
    Nei prossimi giorni un po’ di post sul tema, garantito!
    A presto,
    L.

  • fabriziomazzotta |

    A me sembra di scorgere una palese ( e probabilmente voluta) influenza di Al Taliaferro e Gottfredson. Lo si può notare nel tratto ma anche un po’ nel lettering e nelle onomatopee.
    Del resto l’epoca è metà degli anni trenta e magari tra disegnatori di strips ci si influenzava a vicenda, volente o nolente.
    Gli originali sono stupendi! Vedere le campiture nere di china e i tratti del pennello è un piacere per gli occhi e…per l’animo!
    Buon Angouleme, Luca!
    Mi sarebbe tanto piaciuto venire quest’anno. Con Bottaro e i Puffi, poi!…. Slurp!

  • Andrea Ippoliti |

    La differenza è dovuta al fatto che, a seguito del successo dei cartoons di Disney, caratterizzati da meravigliosa animazione e propensione verso il realismo o, almeno, il “plausible impossible”, molti altri Studios decisero di rendere più realistici i loro personaggi.
    Così Ub Iwerks abbandonò Flip the Frog in favore dell’ umano Willie Whooper, la Columbia propose un nuovo Scrappy, Lantz fece diventare Oswald più rassomigliante ad un vero coniglio, Harman ed Ising fecero di Bosko un “Negro boy” anzichè un non meglio identificato character com’ era stato per anni etc.

  • Willi |

    Che differenza anche tra l’Oswald di Ub Iwerks e quello dello Studio Lantz!

  • Andrea Ippoliti |

    Ecco quelle che aveva David.
    Le ho messe una per una: lui aveva due pagine con 3 strips cadauna:
    http://classiccartoons.blogspot.com/2008/01/oswald-unlucky-rabbit.html

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