SUI FUMETTI DEI LOONEY TUNES, IN ITALY

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Ci scrive la visitoressa Harley Green:

Finalmente ho trovato pane per i miei denti con questo blog: anch’io sono una appas-
sionata di Looney Tunes e, ovviamente, anche delle loro storie a fumetti che, a dif-
ferenza dei personaggi stessi, non sono molto conosciute in Italia, fatta eccezione per le pagine del Giornalino, che però, come qualcuno ha fatto notare qui, è poco reperibile!

Qualche anno fa, la casa editrice Mondadori aveva allegato insieme al settimanale Sor-
risi e Canzoni
una serie di libri a fumetti con storie aventi per protagonisti perso-
naggi della Warner… La mia sorpresa è stata grande, peccato che non sia riuscita ad averli poiché al tempo mi trovavo in viag-
gio all’estero…!

Ho poi saputo che in questi albi vi erano anche delle vecchie storie a fumetti risalenti agli anni Cinquanta-Sessanta e che erano state pubblicate dalla casa editrice Dell. La mia domanda è: dove posso trovare delle storie originali, magari in Internet o, se esiste, in un volume speciale venduto in libreria?…

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In particolare, sono sulle tracce delle storie dedicate al Road Runner (“Beep Beep” per noi italiani!), le quali hanno doppiamente attirato la mia cu-
riosità: anzitutto perché le storie non rispecchiano la struttura della serie animata (per certi versi possono ri-
cordare anche le storie pubblicate sul “nostro” Topolino: il Road Runner, per esempio, ha una famiglia con dei figli e parla in rima, cosa impossibile nei cartoni!); inoltre ho saputo che l’ideatore e sceneggiatore dei fumetti
è Michael Maltese, famosissimo disegnatore alla Warner e co-ideatore, insieme a Jones, del famoso cartone…

(…)

Cara Harley,

come dicevamo in altra sede, abbiamo scritto noi (io e un paio di amici e colleghi) le introduzioni a quei volumi, che erano anche venduti in abbinamento a Panorama. Quindi, conosciamo benissimo il contenuto di quelle pubblicazioni, non tutte con i personaggi della Warner tradizionali (c’erano anche Tom & Jerry, i Flintstones e i Jetsons, anche con storie realizzate in Italia da Carlo Peroni che avevano scatenato le sue giuste ire, poiché non solo gli autori italiani come lui non erano stati interpellati per le ristampe, ma non erano nemmeno stati menzionati redazionalmente in abbinata alle loro storie!

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Purtroppo, si tratta una trascuratezza comune a varie pubblicazioni a fumetti, un pessimo vezzo che con Alberto Becattini e pochi altri ci sforziamo di contrastare da decenni, cercando di dare rilievo a “chi fa cosa”, pubblicizzando i nomi degli autori, dopo averli individuati).

Quanto dici sul Road Runner è vero (a parte il fatto che Michael Maltese era importante come sceneggiatore, e non come disegnatore. Sin dalle prime storie al “corridore del deserto” gli furono abbinati tre figli (tra loro identici, come Qui, Quo e Qua) e una moglie, di solito ritratta in tenuta da donna di casa.

Le loro storie comparivano in qualche albo speciale, come se la loro fosse una partecipazione straordinaria, tuttavia, la Western Printing and Lithographing Co. stampa in totale 105 numeri specificamente intitolati a Beep Beep, the Road Runner tra il 1958 e il 1983, mentre in anni recenti, oltre alle innumerevoli partecipazioni speciali, la coppia Coyote – Bip-Bip è presente nei comic book della DC Comics Looney Tunes</strong>.

Posso aggiungere che Il velocissimo “corridore del deserto”, che nei disegni animati è indicato con i nomi latineggianti di fantasia Burnius Roadibus, Super Sonicus, Velocitus Incalculus, Speedipus Rex e così via, in Italia era tradotto come…

Puoi immaginarlo? In che razza di animale poteva essere stato trasformato dai “ribaldi” traduttori nostrani (in particolare da Zenobio Baggioli, in forza prima presso i Periodici Bunny e poi le Edizioni Cenisio)?

Daffylightrocket5dog

Indovina
indovinello.

Trovare un libro a fumet-
ti del Road Runner penso sia impossibile. Ce ne sono (di antichi) su Sil-
vestro
, Speedy Gonza-
les
, Bugs Bunny

Dopo la tua replica, ti prometto un post con la presentazione dei per-
sonaggi al pubblico ita-
liano, sul primo numero di Bunny della Cenisio, nell’anno 1960.

A corredo di questo post, varie immagini con © Warner Bros.: una cover dello speciale natalizio del 1950 realizzato dalla Dell Publishing a vari fotogrammi. Vi compaiono personaggi minori: dai due gatti neri Babbitt e Catstello (creati da Bob Clampett a imitazione di Abbott e Costello, i nostri Gianni e Pinotto) a un anonimo pulcino dalla meravigliosa gestualità, dovuta al genio di Robert (Bob) McKimson. Non ne abbiamo ancora parlato, ma ne evidenzierò l’arte non appena possibile in una seduta dei seminari fiorentini alla Scuola Internazionale dei Comics.

Chi vuole, può approfondire la faccenda qui:

http://www.cartoonthrills.org/blog/McKimson/UpstandingSitter/FearIntoAbuseclipsmall.mov

http://johnkstuff.blogspot.com/2007/12/acting-head-motion-to-punctuate.html

Così giustamente lo loda John K.:

This chicken scene is funny acting. The actual gestures themselves are pure McKimson and there isn’t a lot of variety to the held poses. What makes it more interesting is the variety of ways the animator comes up with to anticipate each of the held arm poses.

This looks like McKimson animated it himself, but Greg Duffel told me that the scenes that look the most like McKimson’s own work were actually animated by his brother Charles McKimson – who would take Bob’s layout poses and translate them exactly in great family loyalty.

(…)

Here’s a famous McKimson Daffy Duck scene that really defines his style. I think Mark Kausler told me this was animated by Manny Gould.
http://www.cartoonthrills.org/blog/McKimson/UpstandingSitter/DaffyHipHopClip.mov

This is similar to and different than the chicken scene at the same time.

Here, Daffy uses broad arm gestures, but there aren’t many holds. You don’t see the final poses, because the arms keep swinging.

Bill Melendez told me that he and Rod Scribner used to make fun of McKimson’s acting style and then he acted it out for me, swinging his arms and pointing in the air and at me and shoving me around his office.

He said all of McKimson’s gestures were literal. If someone said “you” in a sentence, the character would point to the you he was talking to.

  • luca boschi |

    Ti rispondo nel post di oggi, Harley!
    Ma prima faccio un giro in rete per scoprire chi è Meo Mazurka secondo Google e Yahoo… Verissimo che esista la doppia “lezione” con la “c” e con il “k”.
    Vai al post del due gennaio, tra qualche ora, e lo scoprirai (in parte)!
    L.

  • Harley Green |

    Anzitutto ancora una volta buon anno a tutti voi!!
    Per fortuna proprio oggi, 2 gennaio, ho avuto l’intuizione di accendere il computer per il mio breve giro di routine in internet…Meo Mazurca…anzittutto: non l’ho mai sentito, confesso che sembra il nome di uno di quei sensitivi che aleggiano nei salotti televisivi! La prima cosa che ho fatto è provare a cercarlo sul motore di ricerca, ma qui mi indica di cercare “Meo Mazurka”: ho provato questa opzione, ma sono saltati fuori alcuni siti polacchi e la foto di una ragazza…a meno che non sia lui!
    In effetti il termine “Mazurca” si ricolloca nel mondo polacco: si tratta di una danza popolare…a meno che si tratti di un ballo particolarmente movimentato, e quindi da suggerire l’idea di un personaggio goffo e sempre in movimento!… sto andando a intuizione, e magari indovino pure: secondo me è una brutta copia di un coyote, che nel suo DNA ha molto della volpe, ma non possiede l’astuzia di questo animale!!!

  • luca boschi |

    Appunto, Harley, la convinzione è assai radicata… E tutto deriva dalla pagina del 1960 che vedrai nel post del 2 gennaio (con conseguenti traduzioni nei fumetti della Cenisio, dove facevano davvero una serie di errori assurdi, perdonabili data l’epoca, ma oggi…).
    Qualcosa di analogo avviene per Wile E. Coyote e per un altro coyote dei fumetti che adesso sono Warner e che allora erano M.G.M. o Leow’s: il tal Meo Mazurca (nome italiano).
    Qualcun si ricorda chi sia Meo Mazurca (e che animale sia)?
    Questo potrebbe essere il quiz che vi arrovellerà il cervello per i primi giorni del 2008, o visitatori curiosi (e te, Harley)!
    Ciao per ora, e se leggete questo commento dal 2 in poi, come si suol dire: “buon proseguimento” (espressione che mi ha sempre lasciato assai perplesso).
    L.

  • Harley Green |

    Mmm…un nome con cui veniva considerato RR in Italia…è un quesito al quale sto ragionando da tutto il pomeriggio e non riesco a cavarne nulla di interessante…da questo punto di vista, però, darei ragione al lettore Andrea Ippoliti: “Struzzo” era una delle denominazioni più comuni con cui si designava questo personaggio.
    Ma la convinzione che Il Corridore della Strada sia ancora da chiamarsi Struzzo in Italia oggi è ancora più viva che mai: è sufficiente chiedere a chiunque che genere di animale sia Road Runner, e questi subito non fanno a meno di rispondere: “beh…direi che è uno Struzzo, lo Struzzo dei cartoni!! Ma chi altri?”!
    Sempre a proposito di questo argomento mi sono ricordata un vecchio film, sempre della Warner, “The Bugs Bunny and Road Runner, The Movie”: nella prima versione italiana che uscì (del 1979) nel doppiaggio vecchio Road Runner veniva anche lì definito semplicemente come Struzzo!
    Augurissimi di Buon Anno!!

  • luca boschi |

    Risposta esatta, Andrea!
    Uno struzzo del deserto, in particolare. Bisognerà aspettare il 2008 per la visione di questo post, sigh! Adesso sono in trasferta e non riesco a metterlo on line.
    Rispetto a McKimson, io ritengo che sia un ottimo animatore, da studiare. Il suo modo di muovere i personaggi è assai azzardato e difficile da gestire; si muovono e si agitano molto, ma proprio questo me li fa sentire “animati”.
    Il discorso è assai lungo, e avremo modo di farlo…
    A presto!
    L.

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