Anche se un paio di giorni fa, nella consueta conferenza stampa di fine anno il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha espresso chiaramente l’intento di ridurre la pressione fiscale, dato che la situazione economica del Paese sarebbe migliorata oltre le aspettative (benché forse solo i riccastroni se ne siano accorti), un anno fa, la riflessione sul natalizio sacco di tasse che il professore ciclista si ap-
prestava a consegnare agli italiani (con la consulenza incisiva del famigerato Ministro Visco) ha ispirato più di un vignettista.
Come dicevamo alcuni post or sono, ecco la divagazione sul tema del Natale 2006 di Tiberio Colantuoni (sopra) a confronto con quella del nostro fedele visitor Lele (sotto): un uomo di sinistra e uno di destra uniti nella stessa riflessione, con pochi dettagli di differenza.
Cosa vorrà dire?
Io che di Tiberio e-
ro amico, oltre che grande estimatore, ho ricevuto questa caricatura di Prodi in bicicletta come ultimo suo regalo, prima di volare in Spagna. Qui inten-
devo raccogliere (anche) del mate-
riale per lui, per la sua biografia a fumetti degli anni vissuti in collegio, durante una complessa infanzia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Carlos Gimènez aveva realizzato qualcosa di simile negli anni terribili del franchismo e del cattolicesimo ispanico opprimente quanto mai, con lucidità, spietatezza e qualche tono umoristico; su Totem Comic avevamo tradotto negli anni Novanta una piccola parte di quei reportages, debuttanti ancora un decennio prima sulle pagine della rivista francese Fluide Glacial.
In qualche rifornita fumetteria di Madrid, sicuramente, si sarebbe trovata ancora la collana dei volumi di Gimènez esaurita in Francia e mai editata in Italia, nonostante la riflessione fatta in merito dalla redazione di Totem.
Purtroppo, a Madrid, una telefonata mi avrebbe avvertito della improvvisa scomparsa di Tiberio. Appunto un anno fa.
Il debutto di Colantuoni nel mondo dei comics era avvenuto nel 1954, con l’uscita in edicola del-
la storia Negli abissi del Mar-mellata, scritta da Cesare Solini per il n. 5 del quindicinale Gaie fantasie, in edicola il 10 marzo di quell’anno.
Ne erano protagonisti i tre amici Cucciolo, Beppe e lo straordinario Tiramolla, l’ometto elastico e filiforme creato graficamente da Giorgio Rebuffi per le Edizioni Alpe di Giuseppe Caregaro.
Sopra, l’incipit di quella remota avventura.
Nato a Roma il 20 maggio 1935, poco più che diciottenne Tiberio si dà da fare insegnando all’Istituto “Città dei Ragazzi” di Civitavecchia (fonte di ispirazione per il suo ultimo lavoro, rimasto inedito e incompiuto).
Tiberio è un ottimo pittore su ceramica, ma la passione del suo cuore sono i fumetti, come ben rivelano fin da giovanissimo i personaggi che ama raffigurare sui servizi di bicchieri, e che sembrano usciti da altrettante vignette di un giornalino.
All’epoca, il fumettista comico più famoso e considerato in Italia è Benito Jacovitti. Proprio da lui, Colantuoni riceve i primi consigli tecnici; impara a scegliere la giusta carta disegno, e a sostituire l’inchiostro di china e il pennellino alla penna stilografica impiegata nei suoi primi lavori. Jacovitti, inoltre, aiuta l’entusiasta Tiberio a pubblicare un suo lavoro a fumetti ancora acerbo, passandogli il contatto col giornalino dell’Azione Cattolica L’aspirante, per il quale il futuro papà di Cocco Bill e di Zorry Kid ha lavorato nell’immediato dopoguerra.
Tuttavia, per Colantuoni, la spinta a intraprendere l’attività professionale vera e propria si lega all’incontro con Umberto Mauri, responsabile delle Messaggerie Italiane, nota agenzia distributrice, fra le altre, di varie testate a fumetti per ragazzi. A Milano, Mauri presenta Colantuoni a Giuseppe Caregaro, che sotto l’eticheta Alpe pubblica anche Cucciolo e Tira-
molla, due pocket di ampia tiratura e di grande successo. Ne abbiamo parlato più volte su questo blog: si tratta della risposta al Topolino tascabile data nei primi anni Cinquanta da un cast di personaggi italiani, con sfoggio di umorismo spesso surreale e piacevolmente sgangherato.
Nel 1955, per le edizioni di Renato Bianconi, Colantuoni, che spesso si firmava “Tib”, aveva anche ripreso i personaggi di Volpetto e di Pik e Pok, prima di creare il gorilla Bongo e i due identici fratelli criminali Nik e Nok (eccoli tutti e tre in una immagine che li riguarda, proba-
bilmente nella prima storia in cui Bongo prende forma definitiva).
Negli anni 1960-61, Tiberio aveva rea-
lizzato anche una serie di vignette umo-
ristiche per il quotidiano Il Giorno, collaborando anche a Telezecchino dell’editore Campi (1969) e realizzando inoltre episodi dei due volponcelli antropomorfi Fix und Foxi per la tedesca Kauka Verlag (1965-73).
Oltre alle storie disneyane, vanno anche ricordate la striscia umoristica Prato & Asfalto per lo Studio Bierrecì (composto come i lettor di questo blog sanno a memoria da Luciano Bottaro, Giorgio Rebuffi e Carlo Chendi) di Rapallo, e varie illustrazioni per pubblicazioni promozionali della Mondadori (Enciclopedia della Scienza e della Tecnica), della Caleppio Plastica e della Alleanza Assicurazioni.
Su Tiberio torneremo spesso, in futuro.
All’indomani del Natale 2007, mostro anche una sua vignetta di due anni prima. In questo caso, di scena era Carlo Azeglio Ciampi a consegnare gli auguri di rito agli amici del grande “Tib”.