ENZO BIAGI: ANCORA UN RICORDO AFFETTUOSO

Blog_biagi_parte_2_4 Ed ecco la parte finale di quell’antico fumettino di (GULP!) venticinque anni fa.

L’agenzia Agi, il giorno 7 (oggi) riporta, a proposito del giornalista Marco Travaglio che quando è andato in visita alla camera ardente di Enzo Biagi non ha esitato a dire quello che pensa (e che mi sembra più che sottoscrivibile), ovvero che “chi gli ha rovinato la vita negli ultimi anni dovrebbe vergognarsi”.

Travaglio ha anche aggiunto che “è brutto morire, perché si iniziano a dire cose a cui non si può più rispondere. Biagi è stato trascinato in una polemica politica senza essere stato mai un combattente politico. Ci voleva la stretta autoritaria degli ultimi anni per trasformare Biagi in un comunista”.
Ci voleva il cavaliere nerastro. Infine, Marco Travaglio ha spiegato il suo cordoglio: “dopo Montanelli ho perso l’ultimo nonno”.

  • luca Boschi |

    Grazie, certo che mi ricordo!
    E allora, fatti vivo anche tu ogni volta che ti va…
    Ma… Ti riferisci alle antiche vignette su Biagi, a quello che ho scritto in questi post sulla sua memoria, o sulla citazione a proposito degli antichi giorni del “Corrierino”?
    Strana giornata, questa, dove una persona già citata nei commenti precedenti, con un megafono in mano, annuncia esagitatamente la nascita di un partito nuovo e che il suo vecchio non esiste più, mentre i pavimenti delle piazze sono ancora costellate di fogli intitolati col nome di quello vecchio…
    Be’, a proposito di Herman e Katnip, pare proprio che uno dei nostri amici ce ne parlerà un po’ di più in futuro.
    Keep in touch!
    L.

  • Alberto Andreanelli |

    Ciao Luca,
    solo una parola…o due, mi sono già fatto vivo nel post di
    HERMAN & KATNIP ALBUM,
    ero quello di Lilla, il piccolo gorilla bianco,
    complimenti ancora e continua così! 😉

  • Luca Boschi |

    Certamente, Cesare!
    Il posto in cui di “Corrieri dei Piccoli” e “dei Ragazzi” c’è grande abbondanza è la mostra mercato di Reggio Emilia. Ti consiglio di passare da lì, a questo punto a fine maggio, dato che l’edizione autunnale si è chiusa giusto ieri.
    Ferruccio De Bortoli è proprio lui, come anche racconto nel mio libro “Irripetibili”, nel quale si parla dell’origine di tutto ciò (nel primo capitolo) e il cui titolo stesso è compresa l’espressione di Castelli a cui fai riferimento.
    Te ne cito un pezzetto, mantenendo più o meno corsivi e virgolettati:
    Quello del “Corriere dei Piccoli” è anche un ambiente divertente, conviviale, cameratesco, a tratti goliardico. Intervistato da Luca Crovi, lo conferma anche Aldo Di Gennaro, che non esita a insinuare tra le sue dichiarazioni l’aggettivo fatidico: irripetibile.
    “Diciamo pure”, afferma Di Gennaro, che era “anche un universo parallelo, dove ho avuto occasione di conoscere personaggi unici come Zucconi, Castelli, Maggioni, Nidasio, De Bortoli, Sclavi, Toppi, Francesconi (il suo “Corriere dei Ragazzi” rimane l’esempio di un fenomeno editoriale irripetibile nella storia dell’editoria per ragazzi ed è stato in assoluto uno dei miei maestri di vita), ma dove ho anche potuto assistere a esperienze redazionali uniche: Pratt che suonava la chitarra in ufficio, Cimpellin che girava a piedi nudi e infilava al posto delle scarpe delle scatole di Moon Boots per andare in bagno, io che realizzavo segretamente vignette satiriche su alcuni personaggi rizzoliani e nascondevo le tavole per non essere licenziato (con Castelli che pensava addirittura di pubblicarle sulla fanzine “Canard”). Per non parlare poi di tutte le volte che sono scappato dalla finestra degli uffici di via Scarsellini per andare a giocare a biliardo, senza farmi vedere dal direttore.”
    Fine citazione,
    Ciao!
    L.

  • Cesare Milella |

    A proposito di Ferruccio De Bortoli citato nell’ultimo intervento di questo post, mi confermi che è lo stesso Ferruccio De Bortoli redattore del mitico Corriere dei Ragazzi negli anni 1972/1974 insieme ad un giovane
    ma già grande Alfredo Castelli.
    Che meraviglioso giornale era il Corriere dei Ragazzi, con i maggiori fumettisti italiani ed internazionali (Jacovitti, Bonvi, Tacconi, Toppi, Micheluzzi, Battaglia, Pratt, Nidasio, la scuola franco belga ecc.ecc.); all’ultima edizione di Lucca Comics ho recuperato diversi numeri che mi mancavano e adesso ho quasi tutta la collezione completa.
    Come lo chiama Castelli: il settimanale irripetibile.
    Ciao,
    Cesare

  • luca Boschi |

    Grazie per il tuo intervento, Alberto, ma soprattutto, benvenuto fra i “commentatori” di questo blog (dato che mi risulta sia la prima volta che ti fai vivo con delle righe di testo).
    Per me è positivo anche parlare di temi “eccentrici”, rispetto al nucleo centrale di questo blog, così come avviene anche per il resto dei blog del Sole 24 Ore, i cui titolari pensatori, creatori, imprenditori, e visionari che ispirano l’innovazione, insomma gli eroi di Nòva (noi), incontreranno martedì 15 a Milano il direttore della testata Ferruccio De Bortoli, in occasione del centesimo numero di Nòva.
    Chiudo con una citazione ad hoc (rispetto a Enzo Biagi e a tutto quello che l’averlo tirato in ballo ha suscitato, da Clementina Forleo a Romano Prodi, da Teddy Sberla a Dario Fo). La mutuo da due filosofi appartenenti al patrimonio dell’umanità, Confucio e Fabio Volo: “Non si vede quel che c’è, ma si vede quel che si è”.
    Però, certo, per correggere un po’ la vista, l’0culista migliore è il tentativo di essere consapevoli di quello che osserviamo e (per quanto è possibile), anche dei nostri eventuali (ma sicuri) preconcetti.

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