DALLA SCUOLA ROMANA: IL FRUGOLINO DI LOMBARDI E DI FRANK

Frugolino_lombardiDopo Monica Catalano, proseguiamo a parlare di autori e personaggi dell’area romana, ingiustamente dimenticata dagli opinion leaders, specie nel passato, perché meno rilevante nel settore dell’editoria per ragazzi di quella, moderatamente aggressiva e sufficientemente organizzata della scena nordica (soprattutto milanese).

Molti post fa, in occasione della sua scomparsa, abbiamo già ricordato con un gruppo di fedelissimi e grati lettori, Giovanni Boselli Sforza, operante negli anni Quaranta-Cinquanta nei tascabili dell’editore Ugo dal Buono, poi più proficuamente attivo nei periodici di stampo cattolico.

Fra i personaggi meno celebrati dei tascabili romani del dopoguerra pre-Boom, ha un posto di rilievo Frugolino, mai disegnato da Boselli, sia chiaro, ma sviluppato comunque da alcuni suoi colleghi e coetanei, talvolta presenti su pubblicazioni analoghe.

Frugolino è il secondo animaletto antropomorfo suscitato dall’editore romano Gabriele Gioggi, lo stesso delle storie di fantascienza disegnate con grande maestria dal pittore Guido Buzzelli e (in qualche caso) da suo fratello Raoul.

Titolare di una longeva testata che si articola in varie serie per ben 22 anni, con storie riproposte (o realizzate direttamente) per i mercati francese, austriaco, tedesco e svizzero, Frugolino è uno scoiattolone privo di coda, ideato nel 1955 dal valente Lamberto Lombardi, versatile fumettista all’opera con storie sia di stampo realistico (fantascienza, western, azione) che comico, per decine di testate diverse.

Biglietto_frank

Nell’immagine in alto a destra, Lombardi ritrae Frugolino su una copertina del suo pocket, nel 1956, mentre mima il famoso personaggio testimonial del programma televisivo “Lascia o raddoppia?”, successo popolarnazionale dell’epoca, presentato da Mike Bongiorno, impegnato anche in questi stessi giorni con una (imbarazzante, GASP!) edizione del concorso di Miss Italia. Ma a parte queste considerazioni transitorie, tornando allo scoiattolone, Frugolino acquista il carattere di simpatico scansafatiche con cui è prevalentemente ricordato quando il principale autore della sua saga, Francesco Privitera (Frank) inserisce nelle sue storie il cane nero Tobia (creato nel dicembre 1955 con l’episodio “Tobia e le maschere”), convivente di Frugolino, carnefice o vittima secondo i casi.

Per inciso, la prima storia di Frank con lo scoiattolo s’intitola “Frugolino e Tobia stelle del cinema”, e compare sul primo numero della nuova serie del tascabile omonimo, in data 15 novembre 1956.

Qua sopra, un vecchio biglietto da visita di Frank-Francesco, abbreviato in “Franco”, raffiguratosi insieme a Polentina che, evidentemente, riteneva il suo personaggio più significativo.

Frank_col_premio Lombardi aveva invece affiancato a Frugolino di preferenza l’ometto minuscolo Martino Chiodino, ripreso dal topo Dudo (Sniffles) creato da Chuck Jones per i cartoons della Warner Bros. e trasposto nei comic book della collana Looney Tunes per i disegni di Al Hubbard e Tony Strobl, su concept di Chase Craig. Lombardi cambia i connotati del roditore Sniffles trasformandoli in quelli di una specie di gnomo dalla testa a pera, appunto Martino. In una sorta di serie parallela, Martino è del tutto assente e Frugolino convive con un suo insipido alter ego dal vello nero, tal Giggino.

Il personaggio più rilevante della serie, che Frank introduce nel 1959 con la storia “Frugolino e Polentina cugino sciocco” (su Frugolino n. 11 del 1° giugno 1959), è però, appunto, lo strampalato Polentina, che anticipa di ben cinque anni l’analogo ruolo che Paperoga (Fethry Duck) ricoprirà nei confronti del cugino Paperino.

Polentina si rivela in realtà un geniale inventore, che avrà modo di dimostrare le sue stravaganti ma eccezionali capacità un po’ in tutte le altre serie e testate della Edizioni Flaminia di Gioggi. Tra queste, spiccano l’albo gigante “Divertitevi con noi” (1962) ma soprattutto il tascabile “Puffi,” nato il 1° luglio 1958 e basato sulle gesta di un cane bianco pezzato, fidanzato della bella Milly, entrambi creati da Frank, e sui quali torneremo in un post futuro.

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All’inizio degli anni Sessanta, Frugolino interpreta avventure a puntate di ampio respiro che saranno poi raccolte in volumetti, per la collana antologica “Fantasie gioconde”. Questa collana debutta varata nel 1958 con “Le vacanze di Frugolino”, per proseguire, fra gli altri titoli, coi notevoli “Il giro dell’universo in 80 settimane”, “Viaggio nell’infinito”, “Frugolino e il viaggio nel tempo”.

Di quest’ultima, eccezionale storia di Frank, che come altre dello stesso periodo si snoda per la bellezza di 96 tavole, pubblico lo splash panel. Dopo una somministrazione a puntate sul periodico, uscì in un volumetto con lo stesso titolo nel settembre 1960 (il n. 23 della collana “Fantasie Gioconde”, che ammiccava alla quasi omonima “Gaie Fantasie” delle milanesi Edizioni Alpe), pubblicato dalla Casa Editrice Flamina, così denominata dalla via in cu aveva la sede, al n. 215. La stampa, di massa e di qualità discutibile (ma all’epoca era il top di quanto si potesse ottenere sulla scena romana) era dei leggendari F.lli Spada, con lo zampino (quanto a cura editoriale) di Massimo Liorni.

Polentstufa
Altri disegnatori che compaiono regolarmente sulle testate citate sono il già menzionato Raul Buzzelli, Annibale Casabianca, Paolo di Girolamo (Padigi), Alberto Delbianco (che si firma “Del Bianco”), Giuseppe Orliani (Orlich, Lino Ray), Nidha (al secolo Ninni D’Havet), Rossana Privitera (che adotta lo pseudonimo di Rory), che è anche la calligrafa dei balloons di Frank, suo marito.

Nella foto in alto a destra, Frank è alla Mostra Mercato del Fumetto di Reggio Emilia nella primavera di due anni fa, in occasione della consegna del premio alla sua longeva e incredbilmente articolata carriera.

L’immagine grande è una inedita versione contemporanea di Polentina, realizzata da Frank con una tecnica pittorica insolita per quest tipo di personaggi.

  • Frank |

    Caro Luca,
    quando l’editore mi chiese di disegnare nuove storie di Lupettino, ho analizzato personaggi e storie e ho concluso che era troppo lontano dal mio mondo fumettistico, perciò ho cambiato il naso a uncini di Lupettino e l’ambiente grafico per poterlo “digerire”.
    Questo, però, non era sufficiente per renderlo affine ai miei personaggi.
    Frank

  • luca Boschi |

    Quale onore!
    Il grande Frank in persona! 🙂
    Sono molto felice che tu segua queste pagine. Come vedi, molto spesso parliamo di fumetti comici e di animali antropomorfi.
    Una mia idea sarebbe quella di pubblicare in un futuro post la tua intera cronologia (da te superbamente redatta e controllata), inserendo di quando in quando alcune immagini significative, che poi potrebbero fornire degli spunti per altri commenti.
    In questo gruppo di appassionati c’è molta gente che apprezza la tua opera ed è curiosa di sapere qualcosa di più rispetto a personaggi, figure e protagonisti dell’editoria a fumetti di Roma nel dopoguerra.
    A questo punto, ti chiedo di approfondire, se ne avrai voglia, perché hai considerato Lupettino (e Volpone) estranei al cosmo di Puffi, Bingo, Polentina e di tutti gli altri personaggi che hai contribuito in modo determinante a rendere popolari (oltre a quelli di tua specifica creazione, naturalmente, come Puffi, Milly, Tobia, Polentina, Massimiliano e tantissimi altri).
    A presto,
    Luca

  • Frank |

    A proposito di Lupettino; non è stato l’editore a chiedermi di non “mescolarlo”
    con gli altri personaggi ma è stata una mia scelta.
    Se qualcuno volesse saperne di più, io sono a disposizione.
    Frank

  • luca Boschi |

    Certamente.
    Dopo la prima apparizione con Frugolino, Polentina si è cimentato come “spalla” di Miciolino e all’occorrenza anche di Bingo (il canguro). Frank aveva creato un mondo chiuso, autonomo, impostato a modo suo.
    Ne facevano parte personaggi altrui (in particolare di Lombardi e Casabianca), ma erano mescolati ai suoi personali. Tutto filava alla perfezione, senza contrasti stilistici, dato che l’opera di Frank era (è) del tutto personale, mentre i suoi predecessori (diciamolo pure) rubacchivano qua e là storie e idee di autori americani, come all’epoca era piuttosto in voga fare, soprattutto in area romana.
    Solo il mondo di Lupettino, quando Frank lo riprende (dai fratelli Castellari e da Onofrio Bramante, o da Raul Buzzelli) non lo mescola con quello di Frugolino, Miciolino etc.
    Forse è una richiesta precisa dell’editore, forse è una sua idea.
    Credo che sarà lui stesso, alla prima occasione, a svelarci l’arcano.
    Keep in touch!
    L.

  • Moerandia |

    Polentina lo conoscevo per averlo visto in Miciolino (di cui posseggo aimè un solo numero, che dovrò rileggere.
    Saluti.

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