Come da copione, eccoci di nuovo qua, per la terza parte della chiacchierata e della “pinacoteca”, mantenendo la promessa fatta a suo tempo.
Con Monica Catalano, parliamo, questa volta, della serie a fumetti a cui lavora e che ha destato la maggior curiosità fra gli addetti ai lavori.
Mi riferisco a “Oltremare”, delle cui immagini (una minima parte delle, naturalmente) cospargiamo questo post, scusandomi subito se qualcuna risulta un po’ tanto grande e pesante. So che per qualcuna (non solo di questo post) ci vuole un po’ di tempo per scaricarle, ma vale la pena vederle nella (per così dire) quasi integralità, dato che sono immagini in anteprima. Servono anche ai giovani aspiranti fumettisti (e le giovani aspiranti, soprattutto), che
si ispirano alla grafica di Monica.
Comincio con le domande.
LUCA: A differenza di altre proposte editoriali alle quali hai collaborato, come “W.I.T.C.H.”, per cui esiste un lavoro collettivo
sin nelle singole tavole, in “Oltremare” fai tutto da sola, dalla matita all’inchiostrazione?
MONICA: Dalla matita… alla matita!
Per questo terzo volume lasciamo che la grafite si compenetri con la sensibilità coloristica di Patrizia Zangrilli! Io ho scelto lo strumento tecnico che amo di più per cercare di esprimere al mio meglio ciò che vive in “Oltremare”: Arianne, Celine e Lucrezia, l’Alliance, il mare, i materiali di cui sono fatti gli interni della Reggia di Cloris… ogni cosa “sono io”, nell’inter-pretazione che ne posso dare in base a quanto Giancarlo e Vincenzo hanno già creato…
Devo dire che è come se camminassi all’interno delle pagine di Giancarlo Alessandrini, con la voce di Vincenzo Beretta che mi fa da Cicerone: mi approprio di quelle emozioni, le vivo come se ci fosse anche una musica dentro, mentre quell’immaginario diventa mio. Qui si tratta delle sensibilità intrecciate di poche persone, che poi si sciolgono affinché io parli con la mia: è la ricerca di un tipo di bellezza col fine di raccontare una storia avvincente ad altri che la vivranno dall’altra parte…
È come illustrare un panorama a qualcuno che vuoi fare affacciare alla finestra insieme a te per comunicargli quanto di bello e nuovo hai appreso.
LUCA: Rispetto a “W.i.t.c.h.” e “Oltremare”, due tipi di fumetto molto diversi fra loro, il tuo modo di disegnare o di rapportarti con gli sceneggiatori cambia?
MONICA: Direi di sì. Per quanto riguarda “W.i.t.c.h.”, partendo dal Direttore, a tutte le ragazze della redazione, al “compagno” di disegno (sai che siamo sempre in due a realizzare le matite), c’è un coinvolgimento emotivo generale in ciò che sta accadendo alle protagoniste, soprattutto nella vita quotidiana, quando non sono trasformate.
Durante l’esecuzione della mia fase di lavoro, il contatto minore è con coloristi, inchiostratori e, ti sembrerà strano, con lo sceneggiatore. Qui i rapporti sono regolati dalla redazione che, come una grande nave ammiraglia, distribuisce le mansioni per una giusta navigazione.
Questo è dato dal fatto che il risultato finale è il “marchio di fabbrica” che conosciamo: siamo tutti tasselli di un unico mosaico che poi è quello che mensilmente troviamo in edicola.
LUCA: E “Oltremare”?
MONICA: Sostanzialmente, è una collaborazione tra due persone: Vincenzo mi passa le sue suggestioni persino sotto forma di cd musicale e mi dice: “Ecco cosa intendo per questa scena”.
Oppure, mi parla per ore di Arianne al telefono, anche mentre cucino, poi scordo tutto (persino quel che ho preparato per pranzo), ma Arianne è lì sul foglio con la sua personalità. Al contrario, a volte sono io che desidero nel racconto un particolare o un personaggio nuovo, lo comunico a Vincenzo e devo dire è bello sentirgli dire: “Cavolo! Mi hai risolto un nodo che avevo da giorni!” Molto gratificante.
LUCA: Nell’ampia pinacoteca delle immagini (così come l’abbiamo chiamata) di questo post, c’è “di tutto di più”. Ci sono tavole più o meno complete di “Oltremare”, ma non solo. Ce le puoi descrivere?
MONICA: La prima illustrazione in colore si riferisce a “Oltremare”, e così la scena col drago e la sequenza di tre vignette che segue all’attacco del drago stesso, il tutto colorato da Patrizia Zangrilli. Sono parte di una tavola complessa (che ti mando per intero, ma non sarà pubblicata, poiché i personaggi non sono ancora graficamente fedeli)…
Come ti dicevo al telefono poco fa, è una tavola di prova, in base alla quale Beretta ha deciso sulla scelta del disegnatore e del colorista.
Patrizia Zangrilli non è conosciuta nel mondo del fumetto, semplicemente perché lavora più che altro nella grafica pubblicitaria, ma ha frequentato l’Accademia Disney, seguendo un master di un anno. La sua sensibilità, secondo me e Vincenzo, è più che compatibile con “Oltremare”.
La quarta tavola è invece completa, quanto a matite, e uscirà nel terzo volume della serie. La terza tavola di questo post, invece, riguarda un altro progetto, per ora del tutto inedito e quasi “top secret”, scritto ancora da Beretta.
LUCA: Ultima domanda, e necessaria: come vedranno la luce questi vostri lavori?
MONICA: Saranno pubblicati in Italia in un cartonato “alla francese” da Alessandro Editore; si tratta del terzo e ultimo volume del ciclo che si fermò al secondo coi disegni di Giancarlo Alessandrini (volume I e II), che è il creatore grafico dei personaggi e delle ambientazioni.
LUCA: Per il momento, allora, è tutto… Grazie assai a tutti e tre e specialmente a te, Monica: so che uscirai tra poco su “Fumo di China”, come Paolo Guiducci aveva ventilato tempo fa su questo blog.
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