La prima rivista cartacea a citare questo blog è nientemeno che… “Topolino”!
Il numero attualmente in edicola, il 2702, che porta la data dell’11 settembre 2007, è in buona parte dedicato al fenomeno dei blog, con una storia a fumetti che vede protagonisti i tre blogger-nipotini di Paperino. Scritta da Stefano Ambrosio e disegnata da Andrea Freccero, s’intitola “Q-Blog – La biblioteca dei misteri”.
Nel redazionale che introduce la “blog-mania” (e del quale riproduco una parte qui a lato), il presente blog è citato insieme ad altri due mooooolto più importanti, come quello di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it) e quello di Max Pezzali (http://vids.myspace-.com/index.cfm?fuseaction=vids.-channel&Channel-ID=187544503).
Grazie, Mickey! E grazie a Francesca Agrati, che ha curato l’articolo!
Sempre parlando di Topolino, e del suo “altro papà” Floyd Gottfredson, leggo che il fan gottfredsoniano Lee Fanning, dell’Alabama, ha messo in rete un film di circa 12 minuti e mezzo contenente una vecchia intervista rilasciata da Floyd.
© Disney per le immagini di Qui, Quo e Qua!
Nativo di Kaysville, nell’Utah, classe 1905, prima di prendersi cura di Mickey Mouse, Gottfredson lavora come proiezionista e disegnatore di locandine per una piccola catena di cinema.
Travolto, come tanti, dalla crisi economica del 1929, trova lavoro nel cinema di animazione presso gli Studi Disney di Los Angeles, ma ben presto si occuperà della striscia di Mickey Mouse, raccogliendo il testimone da Win Smith.
Contando Walt Disney che ha dato la personalità a Topolino, e Ub Iwerks che lo ha disegnato nei primi cortometraggi e nei fumetti, Gottfredson verrà definito “il terzo papà” dell’eroe dalle orecchie a disco. Non è un titolo azzardato, considerando che l’ex proiezionista dell’Utah sviluppa le gesta di Topolino giorno dopo giorno per ben 45 anni, a partire dalla striscia che esce sui quotidiani il 5 maggio 1930.
Con l’aiuto degli sceneggiatori che in alcuni periodi collaborano con lui, dai “classici” Ted Osborne a Merrill de Maris, fino al fondamentale Bill Walsh, Gottfredson darà a vita a un ventaglio di personaggi importanti come il pirata Orango (Dr. Vulter, 1935), Macchia Nera (The Blot, 1939), il tenente Manetta (Mr. Casey, 1938), il Commissario Basettoni (Chief 0’Hara, 1939), Musone (Mr. Gloomy, 1933), Dottor Enigm (Dr. Einmug, 1936), Giuseppe Tubi (Joe Piper, 1938), Eta Beta (Eega Beeva, 1947), Flip (Pflip, 1948), Zio Sfrizzo (Uncle Wombat, 1951): eroi positivi e negativi che spesso continueranno a vivere anche nelle storie di altri autori.
Gottfredson, sulle prime, promuove a “spalla” privilegiata di Topolino l’amico Orazio Cavezza (Horace Horsecollar), relegato al cinema in ruoli marginali o ad apparizioni cameo al pari della sua compagna Clarabella (Clarabelle Cow). In seguito, lo sostituirà con quello che noi conosciamo come Pippo (prima Dippy the Dawg, poi Goofy), che Gottfredson disegna per primo nei fumetti, raffigurandolo (mentre suona uno “scacciapensieri”) nella tavola autoconclusiva dell’8 gennaio 1933.
L’ultima striscia di Mickey Mouse del grande fumettista appare il 5 novembre 1975, ma in seguito Gottfredson disegnerà ancora dei momenti importanti delle sue classiche storie in quattordici celebri acquerelli, prima di andarsene, il 22 luglio 1986.
Nel breve film al quale accenno sopra, Floyd parla del periodo in cui era ancora un “intercalatore” negli Studios di Walt, e fu spinto a lasciare i disegni animati per sostituire Ub Iwerks (e Win Smith) nella striscia quotidiana di Mickey Mouse.
Correva l’anno 1930…
Il film si chiama “Our Man, Floyd” e si può vedere qui.