Agosto è finito, ma non vale la pena di essere tristi.
Verranno giorni peggiori, statene certi! 🙂
E poi, bisognerebbe avere l’ubiquità di San Gaspare del Bufalo per poter presenziare a tutto quello che l’inizio di settembre ci prospetta.
Dunque, c’è la già pluricitata mostra personale con catalogo su Paul Campani, a Modena.
Una poco pubblicizzata (ne ho notizia solo per sentito dire) mostra personale con omaggio, su Aurelio Galleppini a Casal di Pari (Arezzo).
Una bella iniziativa, il 2, di cui parleremo prestissimo, magari domani stesso, su Magnus, a Castel del Rio, rispetto alla quale ci si può informare meglio alla seguente mail: urp@casteldelrio.provincia,bologna.it, In quella occasione sarà presentato il terzo volume di Magnus e Ilaria Volpe del ciclo “Necron”, con cura redazionale del sottoscritto, che però, ahinoi, non potrà essere presente poiché ha fatto domanda con bolli e ceralacche a San Gaspare del Bufalo, senza aver ancora ottenuto il dono ambìto.
C’è anche la mostra “Humor Acquatico – una risata vi inonderà ” a Viadana (Mantova), con la presenza di opere originali di (li elenco in ordine di altezza):
Margherita Allegri, Claudio Arisi, Alessandro Boni, Aldo Bortolotti, Franco Bruna, Gianni Carino, Leonardo Cemak, Gianni Chiostri, Fogliazza, Francesca Follini, Alessandro Fusari, Elettra Gorni, Emilio Isca, Anna Merli, Marco Morandi, Paolo Ongaro, Giuseppe Palumbo, Marco Spadari, Carlo Squillante, Sergio Staino.
Tra parentesi, la mostra, che riguarda il rapporto millenario fra le popolazioni dell’Oglio Po ed il Grande Fiume, resterà allestita e visitabile fino al 20 settembre anche con la possibilità per le scuole di seguire, su prenotazione (Centro Fumetto Andrea Pazienza: 0372 22207),un laboratorio didattico sul disegno a fumetti.
Insomma, settembre è pieno di iniziative. Oltre al “V Day” (http://www.beppegrillo.it/) il giorno 8 in tutta Italia, intendo.
Intanto, per far felice chi me l’ha chiesto, in questo articoletto composto un po’ sottogamba vi faccio vedere qualche immagine di Dan Gordon (detto Dang).
Con Craig Yoe ci stiamo organizzando per il tesseramento, allo scopo di aggiungere un terzo socio (o socia) al Fan Club.
Dan Gordon è stato un disegnatore sublime. Anche se il suo “credit” per la creazione dell'”opera collettiva “Flintstones (letto nella Comicopedia della galleria olandese Lambiek), è un po’ tirato per i capelli, a Dan vanno un sacco di meriti, sia in ambito cinematografico che fumettistico. Benché abbia trovato una referenza ai Flintstones degli esordi che potrebbe essere farina del suo sacco.
Sbaglierò, ma il suo stile ha anche profondamente influenzato il cartoonist disneyano olandese Mau Heymans (l’abbiamo pubblicato talvolta su “Mega” e su “Zio Paperone”; chi è in grado di confrontare ci mandi un feedback: Fra Gerbaldo? Eta Beta? Lo stesso Mau? Quando lo vedo, gli chiedo). Il suo tratto guizzante, veloce, polically uncorrect, espressivissimo, impiegato nel disegnare esseri umani e animali antropomorfi è impagabile.
Dan ha “liberato”, col suo esempio e con lo stimolo diretto a seguirne le tracce, anche altri fumettisti americani piuttosto misteriosi ai più (ma chi segue “Zio Paperone” li conosce, almeno per gli articoli miei e di Alberto Becattini che introducono alcune loro rare storie con Topi e Paperi); fra questi Gil Turner, Ken Hultgren e Al Hubbard, tutti veloci e “liberi” nel disegno, al punto di sentire come una costrizione l’uso della squadra e dei righelli, spesso schivati perfino per tracciare la gabbia delle vignette.
Sorprendente è anche lo splash panel, di Dang, di una delle storie “mature” di SuperKatt, inedita in Italia, in cui impone al diavolo di spegnere il fuoco eterno. Si trova in apertura del n. 25 di “Giggle Comics”, del gennaio 1945, piena II guerra mondiale.
Chi studia fumetto comico oggi, seconda metà del 2007, covando l’intenione di “produrlo”, a mio avviso non può prescindere dallo studio di questi fumetti.
Okay per i “Peanuts” (sublimi, ma non un modello grafico esauriente), bene lo stile nervoso di Johnny Hart, il minimalismo di Dilbert, la variegata lezione disneyana e warnerbrosiana, ma per staccarsi dagli stereotipi, si dovrebbero consultare questi storie, di Dan Gordon e colleghi. Per studiarne le espressioni, il rapporto impostato fra personaggi e background, la sintesi grafica che può sconfinare quasi nell’astrazione (non ho detto “astrattismo” ma stavo per farlo).
Roba molto moderna, anche rivista e studiata oltre sessant’anni dopo.
Di Dan Gordon posto la copertina di uno dei più rinomati (e costosi) comic books ai quali ha contribuito, per l’American Comics Group, oltre a due vignette del suo personaggio SuperKatt.
Non se lo ricorda nessuno, o forse solo Renzo Sciutto, ma questo gatto più o meno supereroico è uscito sporadicamente anche in Italia, in particolare su “Il Monello”, col lettering meccanico.
Storie di Dan Gordon sono apparse nel dopoguerra (penso senza pagare royalties) addirittura sugli “Albi della brigata allegra” di Nerbini (1953), poi in “Chicchirichì” della Dardo… E su uno strano coacervo di materiali, periodici o sedicenti tali, e strambi one-shot un po’ canaglieschi, tradotti da cani, curato tra gli anni Cinquanta e Sessanta da una tal Anna De Lucia, la quale…
Basta, il seguito a una puntata futura.
Che sicuramente non posterò nell’agosto 2007.