I MONDI INNUMEREVOLI DI BONELLI: TEX WILLER A SIENA

Giovanni Ticci

Più che emblematica è l’immagine, scattata presso il Must di Lucca lo scorso sabato mattina, prima ancora del taglio del nastro della mostra Quando il West tornò a Lucca, organizzata dal MUF, nella persona di Angelo Nencetti con alcuni validissimi collaboratori.

Giovanni Ticci, il disegnatore di Tex Willer responsabile del “nuovo corso” grafico del personaggio creato graficamente da Aurelio Galleppini (Galep) osserva riflessivo il manichino di un capo indiano rivestito con un costume originale di un paio di secoli fa, forse coevo di alcune avventure dell’imbattibile ranger che ha impegnato al tavolo da lavoro anni e anni della vita dell’artista.

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Come si evince dal programma sopra, ormai noto a tutti gli appassionati, Ticci e Nencetti (sotto in foto, un po’ più visibili) sranno con noi a Siena la sera di martedì, domani, per parlare di Tex, della grande “mostra western” triplice (anzi, quadruplice), sul West, delle loro passioni ed esperienze professionali in campi diversi ma contigui.

Nencetti e Ticci

Come Tex

L’ingresso alla proiezione e agli incontri senesi è gratuito.

La chance di vedere sul grande schermo questa pellicola affascinante di Giancarlo Soldi è davvero imperdibile.

Domani, un piccolo approfondimento sulla mattinata bonelliana di mercoledì 6.

Ma torniamo un attimo a Lucca.

Nencetti, Tambellini, Fratello, Ticci

Il sindaco della città, Alessandro Tambellini, insieme all’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Alda Fratello, ascolta le parole di Nencetti all’inaugurazione della mostra (con Ticci, Pasquale Frisenda, Renzo Calegari…).

Nencetti e Tambellini

Alle spalle del Sindaco, qui ripreso durante il suo intervento di presentazione (nel quale ha rivelato di aver letto, oltre a Tex, anche Capitan Miki e Pecos Bill) si intravede Sergio Tisselli.

Bruschini Civitelli

Il “texiano di ferro” Fabio Civitelli ascolta la conferenza di apertura con Saverio Bruschini e, tra gli altri, Sergio Pignatone, nella foto sopra, sempre all’inaugurazione della mostre sul West lucchese, che si apre con una straordinaria gigantografia che immortala fra gli altri, a Lucca, forse nell’anno 1890, Buffalo Bill (William Frederick Cody), Toro Seduto e Calamity Jane. Pazzesco, no?

Calamity Jane

Sotto (fra gli altri), il “nume tutelare” e co-fondatore di Fumo di China Franco Spiritelli (Spiri, con berretto) e a destra più dietro il Marketing Manager presso il Gruppo Editoriale San Paolo, Alberto Porro.

Spiri e Porro

Cris e Clarissi

Continuiamo a mostrare alcune immagini della stessa giornata (ormai trascorsa). Ecco Cris e Clarissi, due fra le autrici del bell’albo autoprodotto Nu Name. Dall’Inghilterra la prima, dall’Austria la seconda, per la prima volta in una bolgia come quella di questi ultimi giorni.

Ne parliamo appena possibile (anche per un bilancio).
O forse ce ne parleranno loro.

Giulio Giorello, Sebastiano e altri

E sopra… una rivelazione.

Alla fine della conferenza con Claudio Villa, mentre un’accolita di fotografi stava immortalando i conferenzieri (fra i quali Villa stesso, Silvano Mezzavilla, Fabio Civitelli, Renzo Calegari, Pier Luigi Gaspa, il presente blogger, Sergio Tisselli e alcuni altri, dopo aver sgombrato la sala ecco manifestarsi il nostro Sebastiano, frequente contributor di questo blog, in forte contrasto, dal punto di vista dell’abbigliamento, col filosofo Giulio Giorello (a destra).

Mezzavilla

Un reportage molto più ampio e professionale prossimamente qui, attraverso le foto di Emanuela Oliva.

Tex Willer

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  • Elisabetta Micia |

    Che interessante, questa speigeazione e rendiconto di Sebastiano! Adesso me lo rileggo.

  • Sebastiano |

    se possibile cancellate il mio delle 20:04:04
    quello su è integrale

  • Sebastiano |

    la prima parte non c’è riprovo
    Luca ha rivelato che sono stato a Lucca all’incontro con Claudio Villa.
    ora, come promesso ecco il mio commento all’incontro.
    non ho avuto cuore ad intervenire a infrangere i sogni dei fan di Tex.
    quando hanno esposto il loro desiderio a che il fumetto sia più realistico l’ho fatto dicendo che il Fumetto non deve essere “realistico” ma di certo non hanno capito cosa intendessi; ma andiamo con ordine:
    Claudio ha raccontato la sua storia.
    tutto liscio fino a quando non ha cominciato a dire la sua sulla colorazione e sul “realismo”.
    è uscito fuori che i colori non li fa lui ma ne indica solo la localizzazione e…
    (tra virgolette le sue dichiarazioni; pressappoco: non ho il registratore in testa)
    “i colori cambiano a seconda della luce; per me andrebbero messe le ombre alla camicia di Tex e di notte i colori sono più scuri”
    “non ho dimestichezza col colore”
    “le pallottole quando colpiscono via pezzi di carne e il sangue schizza”
    “Tex ha un viso poco caratteristico tanto che non lo si riconosce quando si traveste”
    “dopo tante copertine è difficile essere originali: è stato proposto in tutte le posizioni”
    ci sono voluti decenni, preceduti da secoli di “illustrazioni”, per raggiungere uno “stile” di disegno che fosse proprio del Fumetto.
    alcuni disegnatori, recentemente, hanno introdotte delle varianti, come la pittura.
    non che prima non fosse usata nel fumetto: Alex Ross non ha inventato nulla di nuovo: ha solo utilizzato la pittura anche per l’interno, infatti prima la si usava “solo” per le copertine.
    varianti gradite e d’effetto, (anch’io 30anni fa pensai di fare le tavole come fossero quadri) ma solo perché ECCEZIONI:
    se fosse la regola sarebbero solo -pedanti-!
    Claudio voleva fare qualcosa di più realistico peccato che tutto fosse solo nella sua testa.
    per sua stessa ammissione lui ha poca dimestichezza col colore e…
    questo l’ho capito solo in seguito.
    lui per colore intende “colore senza china”!!!!!!!!!!!!!!!!!
    fin quando parlava di ombre, di -colpi si sole-; era “realistico” ;–)
    ma quando alla fine ha mostrato una suo -opera- a colori per il “Tex colore” ha PERSO PUNTI!
    TANTI!
    le sue famose ombre erano di colore poco più intenso (saturo)
    le parti “colpite” dal sole… erano solo -sbiadite-
    e non si vedeva “l’ombra” di nessun nero.
    il FUMETTO per essere tale DEVE avere parti CHINATE altrimenti non è più fumetto
    la china non è una parolaccia.
    ma il mezzo con cui EVIDENZIARE le forme!!!
    non so se Claudio ha la “sindrome da colorazione a computer” ma dovrebbe rivedere e Vedere meglio i colori che ci CIRCONDANO!
    il Fumetto non è un -FOTOROMANZO-!
    lasciate da parte le stronzate del “realismo” e pensate che quello che state facendo è un Fumetto.
    quando si colora al computer (non so se è il caso di Claudio) ci si dimentica che lo schermo è illuminato!
    lo schermo che avete davanti a Voi altera i colori e la loro PERCEZIONE.
    da quando va di moda la colorazione artificiale vedo fumetti LUGUBRI, MONOCOLORE, PIATTI!
    spesso ho letto che alcuni si lamentano che dei fumetti avevano colorazioni assurde, tipo il cielo rosa.
    i COLORI, oltre a colorare, trasmettono “emozioni”… nel fumetto!
    quando leggiamo un fumetto SAPPIAMO già che non sono foto!
    che sia in bianco e nero o a colori
    poco importa.
    le emozioni che ne ricaviamo ci sono!
    non è la quantità di “realisticità” che ce lo fa APREZZARE.
    le due differenti tecniche influenzano la leggibilità, si certo,
    (io a volte quando li leggo dopo quelli a colore “devo” leggere in B/N se voglio continuare a leggere fumetti:
    è un modo per “rilassarsi”, dopo il colore, e di staccare una storia dall’altra)
    ma un Buon disegnatore sa essere d’impatto pure in B/N.
    forse che Splatter non “disgustasse”, che il primo Dylan Dog non era -crudo- anche se a B/N?
    forse che il Tex di Galep fosse meno AVVENTUROSO perché in B/N?
    o che i morti colpiti dai proiettili non li consideravamo MORTI perché non avevamo visto nessun schizzo di sangue‽‽‽
    (non preoccupatevi, non ho dimenticato di cosa “stiamo” parlando)
    quando si colora al computer bisogna ricordarsi non solo che poi i colori saranno più scuri di quelli dello schermo ma…
    che comunque nella REALTA’ i colori, anche quelli scuri! sono ILLUMINATI !
    dalla Luce che Satura l’aria tra NOI e l’oggetto!!!
    ma questo pare che in molti, se non tutti, lo dimenticano!!!
    Quindi non si può colorare realisticamente un fumetto!
    e ripeto: il Fumetto non è un fotoromanzo!
    la copertina di Claudio, mostrata con orgoglio, era fatta da un… dilettante!
    “non ho dimestichezza col colore”
    aveva detto.
    è ha ragione.
    ora non so se alcuni confondono il West con il deserto, ma i colori sotto il sole non appaiono -sbiaditi- ma più BRILLANTI.
    prima parla tanto di ombre e poi le… illumina?
    i colori “ombrati” sono molto più scuri, a volte “quasi” neri;
    per rendere l’idea della luce non è necessario sbiadirli, né eliminare i contorni… a china…
    se poi si ha un’idiosincrasia per questa china la si può sostituire con una “marcatura” dello stecco colore più scuro o più saturo
    anche una semplice linea è meglio che niente!
    nel Fumetto il contorno SERVE per separare le Forme, per evidenziarle, specie quando i colori sono chiari!
    le ombre poi servono per creare la TRIDIMENSIONALITA’!!!
    ma Claudio, preso forse dall’idea che una scena al sole si renda solo con colori chiari, ha dimenticato tutte le regole del Fumetto!
    compresa quella che con la china si può rendere MILLE volte meglio il “messaggio” di luce intensa.
    quante scene in B/N sono più veritiere, REALISTE, nel rendere l’effetto LUCE ‽‽‽
    Claudio lamentava pure che è difficile inventarsi nuove copertine… e aggiunge che lui le fa con “l’obbiettivo” a distanza ravvicinata.
    altro errore… narrativo.
    le cp devono presentare la storia, non solo, devono NARRARE !
    le cp non sono dei ritratti, non sono delle pin-up sono cp!
    e devono narrare qualcosa
    “per attirare il lettore a comprarlo” dicono loro
    come se il lettore di Tex non lo compri lo stesso…
    vorrei far notare che hanno dimenticato qualcosa:
    il TITOLO
    è il titolo il vero elemento calamitante!
    ovviamente parlo per i -nuovi- lettori. (in realtà è la simbiosi…bla..)
    ricordo che quando uscì DD sfogliai il primo numero e lo lasciai li
    passa il tempo e l’astinenza dalla Corno, i bonelli ormai li avevo recuperati tutti e letti, vedo il titolo -Cagliostro-
    e lo prendo per vedere di che “parla”
    questa volta decido di leggere alcune vignette, mi capita Groucho con le sue battute e decido, di tentare, rischiare a comprarlo.
    io DD non l’ho letto per DD che fa venir voglia di suicidarsi, col suo eterno piangersi addosso! ma per Groucho!
    se non ci fosse stato lui avoglia a mettersi in mostra all’edicola. le storie a solo erano una lagna, e non solo se sue, anche quelle di Damphyr:
    molti sottovalutano l’importanza della spalla ma il lettore non compra un albo per il protagonista ma… per i “protagonisti”
    cosa sarebbe Tex, Zagor, Rat-Man senza i personaggi di contorno?
    delle macchiette.
    dalla vita breve!!!
    nell’incontro ho notato pure di come ognuno aveva un’immagine di Tex -idealizzata-
    per loro non era più un uomo ma qualcosa di più
    nonostante ricordassero che all’inizio Tex su presentato come bandito, oggi lo si considera più di un uomo.
    tra i Bonelli che vissuti in tempi moralisticamente repressivi e dicono “Tex non bacia” “Tex ha le sue donne ma non le mostra” “Tex è fedele a sua moglie” (? noto incoerenza) e “blablabla”
    e i lettori che invocano crossover tra Dylan Dog e Tex… “DD che va nel passato e incontra Tex…”
    non si capisce cosa pretendono da Tex!
    e a parte che semmai sarebbe più interessante se Tex finisse nel Futuro!
    si evince un uso SBAGLIATO del termine:
    semmai è un team-up; crossover si ha quando una storia coinvolge più serie; tipo: inizia su Tex e prosegue su DD;
    e poi torna su T e poi…
    chissà poi perché non un cross…. ehm! un team-up, un incontro tra Tex e Zagor
    purchè ne rispettino il personaggio:
    ricordo un incontro, un cammeo in realtà, su il comandante Mark con Blek macigno…. o era in Blek che apparve Mark? non ricordo bene.
    dove il non protagonista fece la figura dello sconfitto, di chi si era arreso agli aventi!!!
    poi, di colpo si sveglia.
    non capisco questa mania “infantile” di voler che personaggi differenti si incontrino!
    tutti i team-up che ho letto
    (è inutile, mi viene questo termine… che in effetti dice di più che: incontro)
    tranne forse per DD e Martin Mystere
    hanno presentato uno dei due come… spalla!
    : lo scrittore di A che ospita B fa fare sempre bella figura ad A!
    diverso è quando è una storia a 4mani; quando si incontrano entrambi gli scrittori… ma anche qui dipende da quanto uno si sa imporre.
    ricordo il primo incontro tra Hulk e Batman…
    Batman con un colpo al bacino riuscì a far “perdere” il fiato a Hulk!!!
    così che respirasse il gas che lo addormentò.
    il pugnetto di Batman contro i muscoli di Hulk?
    ma siamo “realistici”!!!!
    Tex, il Fumetto più realistico?
    ma lo è già!
    qui comunque è meglio fare una precisazione,
    cosè il Fumetto?
    e in questo caso, perché Tex riscuote tale Successo?
    il fumetto non è semplicemente un diverso modo di “raccontare”
    non è solo la Simbiosi tra testo e immagini;
    E’:
    una cura per l’anima:
    il Fumetto a un certo punto, quando ha cominciato a presentare storie più vere, più legate alla quotidianità, anche se il protagonista era un -super-…
    dava al lettore un -lieto fine-
    il cattivo PAGAVA!!!
    a differenza che nella realtà…
    il Fumetto era catartico.
    almeno li chi sbagliava pagava
    è poi con l’avvento di super-eroi con super-problemi che le cose sono andate snaturandosi.
    prima i fumetti ci facevano evadere da questa società di MERDA
    poi hanno preso una brutta “china”
    e Claremont coi suoi Nuovi X-Men diete il colpo finale.
    introdusse il razzismo!
    forse per questo Civil War è passato “sotto silenzio”
    “e tu da che parte stai?”
    chiese la marvel ai lettori!!!
    fomentazione del razzismo “puro” e semplice!!!
    io smisi di leggerli.
    Tex ha successo proprio perché presenta la punizione per il colpevole.
    alcuni dietro la “scrivania” hanno descritto Tex come un so-tutto-io
    io non lo leggo da parecchio, quindi non so quanto dai tempi dei Bonelli sia cambiato….
    inoltre lo smisi di leggere dopo una storia in cui si “rivelava” per quello che era in realtà:
    un bullo, un furbo, che si era “schierato” dalla parte della “Legge” per poter fare IMPUNEMENTE quello che fanno i criminali!
    nella storia che mi fece smetterlo di leggere, Tex da la SUA Parola a un fuorilegge, non ricordo se criminale o quanto lo fosse,
    in cambio dell’immunità: lo avrebbe dovuto lasciar andare in cambio della sua collaborazione;
    ma poi ottenuto quello che voleva, non rispetta la parola data!
    e al fuorilegge che gli ricorda che gli aveva dato la “sua parola” risponde:
    “la parola data a un criminale non ha valore
    (d’onore ?) (non conta?)
    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    questo è Tex ‽
    qualcuno può pensare o dire che il lettore di Tex sia uno con fumasie da macho o amante delle armi o come altro li vogliono definire…
    ma io perso che se ha così successo non è per questo ma perché il colpevole paga.
    certo, bisogna ora vedere se il colpevole è un vero criminale o se è solo una vittima degli eventi:
    Detective Conan.
    non so quanti di voli lo conoscono; è un manga in cui un adolescente risolve dei gialli…
    mandando in galera il colpevole di turno…
    peccato che nel 90% dei “casi” sia in realtà una vittima la cui colpa è aver reagito a delle vessazioni!
    vittime che hanno deciso di farsi giustizia da se visto che quella della Legge mai arriva.
    mentre Tex può uccidere impunemente anche quando non lui la vittima (o proprio perché non è la vittima)
    in D Conan NO!!!
    Tex ha successo perché ancora non ha tradito il suo essere un fumetto.
    perché rispetta le regole del Fumetto.
    quindi smettetela di voler dei fotoromanzi e “accontentatevi” che esca ancora!
    … ma se proprio volete che sia più realistico;
    dopo il Tex color
    a quando il Tex-foto-romanzo?
    proponetelo a Bonelli.

  • Sebastiano |

    ehm!
    forse mi sono riposato troppo.

  • Sebastiano |

    questa volta decido di leggere alcune vignette, mi capita Groucho con le sue battute e decido, di tentare, rischiare a comprarlo.
    io DD non l’ho letto per DD che fa venir voglia di suicidarsi, col suo eterno piangersi addosso! ma per Groucho!
    se non ci fosse stato lui avoglia a mettersi in mostra all’edicola. le storie a solo erano una lagna, e non solo se sue, anche quelle di Damphyr:
    molti sottovalutano l’importanza della spalla ma il lettore non compra un albo per il protagonista ma… per i “protagonisti”
    cosa sarebbe Tex, Zagor, Rat-Man senza i personaggi di contorno?
    delle macchiette.
    dalla vita breve!!!
    nell’incontro ho notato pure di come ognuno aveva un’immagine di Tex -idealizzata-
    per loro non era più un uomo ma qualcosa di più
    nonostante ricordassero che all’inizio Tex su presentato come bandito, oggi lo si considera più di un uomo.
    tra i Bonelli che vissuti in tempi moralisticamente repressivi e dicono “Tex non bacia” “Tex ha le sue donne ma non le mostra” “Tex è fedele a sua moglie” (? noto incoerenza) e “blablabla”
    e i lettori che invocano crossover tra Dylan Dog e Tex… “DD che va nel passato e incontra Tex…”
    non si capisce cosa pretendono da Tex!
    e a parte che semmai sarebbe più interessante se Tex finisse nel Futuro!
    si evince un uso SBAGLIATO del termine:
    semmai è un team-up; crossover si ha quando una storia coinvolge più serie; tipo: inizia su Tex e prosegue su DD;
    e poi torna su T e poi…
    chissà poi perché non un cross…. ehm! un team-up, un incontro tra Tex e Zagor
    purchè ne rispettino il personaggio:
    ricordo un incontro, un cammeo in realtà, su il comandante Mark con Blek macigno…. o era in Blek che apparve Mark? non ricordo bene.
    dove il non protagonista fece la figura dello sconfitto, di chi si era arreso agli aventi!!!
    poi, di colpo si sveglia.
    non capisco questa mania “infantile” di voler che personaggi differenti si incontrino!
    tutti i team-up che ho letto
    (è inutile, mi viene questo termine… che in effetti dice di più che: incontro)
    tranne forse per DD e Martin Mystere
    hanno presentato uno dei due come… spalla!
    : lo scrittore di A che ospita B fa fare sempre bella figura ad A!
    diverso è quando è una storia a 4mani; quando si incontrano entrambi gli scrittori… ma anche qui dipende da quanto uno si sa imporre.
    ricordo il primo incontro tra Hulk e Batman…
    Batman con un colpo al bacino riuscì a far “perdere” il fiato a Hulk!!!
    così che respirasse il gas che lo addormentò.
    il pugnetto di Batman contro i muscoli di Hulk?
    ma siamo “realistici”!!!!
    Tex, il Fumetto più realistico?
    ma lo è già!
    qui comunque è meglio fare una precisazione,
    cosè il Fumetto?
    e in questo caso, perché Tex riscuote tale Successo?
    il fumetto non è semplicemente un diverso modo di “raccontare”
    non è solo la Simbiosi tra testo e immagini;
    E’:
    una cura per l’anima:
    il Fumetto a un certo punto, quando ha cominciato a presentare storie più vere, più legate alla quotidianità, anche se il protagonista era un -super-…
    dava al lettore un -lieto fine-
    il cattivo PAGAVA!!!
    a differenza che nella realtà…
    il Fumetto era catartico.
    almeno li chi sbagliava pagava
    è poi con l’avvento di super-eroi con super-problemi che le cose sono andate snaturandosi.
    prima i fumetti ci facevano evadere da questa società di MERDA
    poi hanno preso una brutta “china”
    e Claremont coi suoi Nuovi X-Men diete il colpo finale.
    introdusse il razzismo!
    forse per questo Civil War è passato “sotto silenzio”
    “e tu da che parte stai?”
    chiese la marvel ai lettori!!!
    fomentazione del razzismo “puro” e semplice!!!
    io smisi di leggerli.
    Tex ha successo proprio perché presenta la punizione per il colpevole.
    alcuni dietro la “scrivania” hanno descritto Tex come un so-tutto-io
    io non lo leggo da parecchio, quindi non so quanto dai tempi dei Bonelli sia cambiato….
    inoltre lo smisi di leggere dopo una storia in cui si “rivelava” per quello che era in realtà:
    un bullo, un furbo, che si era “schierato” dalla parte della “Legge” per poter fare IMPUNEMENTE quello che fanno i criminali!
    nella storia che mi fece smetterlo di leggere, Tex da la SUA Parola a un fuorilegge, non ricordo se criminale o quanto lo fosse,
    in cambio dell’immunità: lo avrebbe dovuto lasciar andare in cambio della sua collaborazione;
    ma poi ottenuto quello che voleva, non rispetta la parola data!
    e al fuorilegge che gli ricorda che gli aveva dato la “sua parola” risponde:
    “la parola data a un criminale non ha valore
    (d’onore ?) (non conta?)
    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    questo è Tex ‽
    qualcuno può pensare o dire che il lettore di Tex sia uno con fumasie da macho o amante delle armi o come altro li vogliono definire…
    ma io perso che se ha così successo non è per questo ma perché il colpevole paga.
    certo, bisogna ora vedere se il colpevole è un vero criminale o se è solo una vittima degli eventi:
    Detective Conan.
    non so quanti di voli lo conoscono; è un manga in cui un adolescente risolve dei gialli…
    mandando in galera il colpevole di turno…
    peccato che nel 90% dei “casi” sia in realtà una vittima la cui colpa è aver reagito a delle vessazioni!
    vittime che hanno deciso di farsi giustizia da se visto che quella della Legge mai arriva.
    mentre Tex può uccidere impunemente anche quando non lui la vittima (o proprio perché non è la vittima)
    in D Conan NO!!!
    Tex ha successo perché ancora non ha tradito il suo essere un fumetto.
    perché rispetta le regole del Fumetto.
    quindi smettetela di voler dei fotoromanzi e “accontentatevi” che esca ancora!
    … ma se proprio volete che sia più realistico;
    dopo il Tex color
    a quando il Tex-foto-romanzo?
    proponetelo a Bonelli.

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