RAY BRADBURY, RIP

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Ray Bradbury, lo scrittore che ha scosso e disegnato il mondo della fantascienza come Philip K. Dick e George Orwell, se n’è andato a 91 anni.
Il ritratto di Bradbury sopra, pubblicato da Amid Amidi su Cartoon Brew si deve a Lou Romano. designer del film Pixar The Incredibles.

Dopo il salto, due pagine che sintetizzano l’esito di un incontro tenutosi nel 1988 da Ray Bardbury e Ward Kimball, rispetto a una possibile partecipazione della Disney alle successive imprese spaziali. In riferimento alla divulgazione e promozione delle stesse, si suppone.
Chi leggerà, saprà.

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Bradbury è autore anche del libro per ragazzi noto in Italia come Accendi la notte, pubblicato nel 2011 da Gallucci nella traduzione inedita di Carlo Fruttero, con disegni di AntonGionata Ferrari.

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Sotto, il film animato basato su una storia di Ray Bradbury dal titolo Icarus Montgolfier Wright, prodotto da Herb Klynn’s Format Films nel 1962.

  • Luca Boschi |

    Per qualche strano motivo non è stato pubblicato il commento fatto ieri notte, che nn potrò recuperare così come l’avevo fatto.
    Intanto, grazie a tutti gli amici che hanno commentato la scomparsa di questo grande e imaginifico scrittore.
    Un saluto particolare a Brigitta. Bentornata!
    Avevi commentato qualcosa nel lontano 2007, poi un post (ricordo) su una scienziata pazza scatenata che, forse, parlava proprio di argomenti astrali, astrofisivci o astrologizzanti (ecchisseloricorda? So solo che faceva caldo, sarò stata l’estate 2009).
    E poi, oggi.
    Purtroppo non posso esserti utile. Credo che frase finale sia frutto del meeting, tutto il virgoelettato non è tanto di Bradbury quanto la voce collettiva dei partecipanti.
    Ma, certo, è una valutazione assennata.
    A presto!
    L.

  • Andrea Cara |

    Condivido tutti i pensieri di cui sopra per questo grande autore.
    Per la profondità delle tematiche e per come ha esplorato la dimensione delle relazioni umane penso che insieme ad Isaac Asimov, Arthur C. Clarke e Philip K. Dick hanno elevato la fantascienza al rango di vera letteratura.
    Credo che anche per questo, come ho avuto modo di scrivere in precedenza, rifiutasse l’etichetta che gli era stata imposta di scrittore di fantascienza.

  • mario benenati |

    Anch’io come Cesare (che saluto) ho conosciuto questo autore leggendo Fahrenheit 451, oltre venti anni fa.
    Mi ricordo pure di una rivista di cui uscì solo il n.ro 1, di Andrea Castellazzi ( se i ricordi sono esatti) , che riportava il titolo del celebre romanzo di Ray Brabdbury.
    Che dire altro?
    Questo genio aveva una bella età; se ne va lasciandoci i suoi libri che sono un tesoro da custodire e tramandare ai nostri figli e nipoti.

  • Brigitta MacBridge |

    Ray Bradbury è stato uno dei primi autori di fantascienza che io abbia mai letto, e con le sue opere ha segnato per sempre la mia passione per il genere. Il volume che raccoglieva “Cronache marziane” e “Fahrenheit 451” fu il primo regalo che feci a mio marito quando ci conoscemmo (chissà, forse fu inconsciamente un modo di metterlo alla prova, per vedere se avevamo gusti compatibili). Tuttavia i due scritti di Bradbury che mi sono rimasti impressi più degli altri sono due racconti.
    Con “Il piccolo assassino” provai per la prima volta una sensazione di vera paura mentre leggevo un racconto. L’angoscia che mi mise quella storia! In seguito ho letto altri racconti che mi hanno turbata, emozionata, spaventata, ma quello resta sempre il primo e tuttora, a ripensarci, mi trasmette una sensazione di inquietudine profonda.
    L’altro, figuratevi un po’, non ricordo neanche come si intitolasse. Era una storia romantica, quasi una favola, di una ragazza ammalata nella Londra vittoriana, che guariva grazie ad uno spazzacamino che si era innamorato di lei. Uno di quei racconti che nella loro apparente banalità ti entrano dentro, e appena li hai finiti di leggere torni indietro e li rileggi da capo, perché speri di riassaporare uguali uguali le emozioni che ti hanno stupito e conquistato mentre leggevi.
    Ma al di là dei miei personali ricordi di questo autore, Luca, ti devo ringraziare per le due interessantissime pagine con il resoconto dell’incontro fra Bradbury e la Disney sul tema esplorazione spaziale (altra mia passione, assieme alla Disney e alla fantascienza… fossi stata presente ad un simile incontro sarei probabilmente detonata per l’emozione!!!)
    La frase finale, “We live in an era of instant gratification. Space programs plan 25 to 30 years ahead. How do we get people to dream that far ahead?”, poi, la trovo fantastica (e la condivido assolutamente). Si se se è di Brabdbury o di uno degli altri partecipanti?

  • Cesare Milella |

    Fahrenheit 451 lo lessi una decina di anni fa quando uscì nei Miti Mondadori insieme all’altro capolavoro di Ray Bradbury e cioè Cronache marziane.
    Un romanzo bellissimo, visionario dove in un ipotetico (ma quanto reale!) futuro è vietato leggere libri e l’unica fonte di informazione ammessa è la televisione che diffonde solo la voce del governo; la lettura e il libero pensiero fanno paura alle dittature che vogliono tenere il popolo sottomesso a recepire solo ciò che i governanti decidono sia giusto o sbaglaito.
    Di Bradbury ho anche l’Oscar Cartoons n.432 dal titolo “Il popolo dell’autunno – Domani a mezzanotte” con 16 racconti del grande scrittore resi a fumetti dai disegnatori della E.C. Comics come Al Williamson, Joe Orlando, Wally Wood, Jack Kamen e altri.
    Interessante l’introduzione di Bradbury in cui parla del suo amore per i fumetti.
    Cito testualmente “Sono figlio del mio tempo e questo vuol dire, tra l’altro, che sono cresciuto con i fumetti: leggendoli e amandoli appassionatamente, nutrendomene, vivendone le avventure……..Ancor oggi leggo tutti i giorni con immutato piacere le strisce di B.C., Pogo, Li’l Abner, per non parlare dei Peanuts…….Non sopporto coloro che, per snobismo letterario, voltano le spalle a ciò che una volta erano, a ciò che amavano con tutto il cuore…….Ne consegue che la ristampa in volume degli adattamenti a fumetti di alcuni dei miei racconti, rappresenta per me una felice, positiva esperienza.Non dubito che il puro intellettuale ne sarà scandalizzato….”.
    Parole che mi hanno fatto amare ancora di più questo grandissimo scrittore.

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