IN SIRIA E’ IL GOVERNO CHE BOMBARDA I GIORNALISTI?

Ali_farzat_boligan

Bisogna stare attenti a quel che si scrive, ma penso che lo si debba fare, specialmente quando questa notizia, di inaudita gravità, nei telegiornali “passa in cavalleria”, come si dice, perché l’onore dei titoli va al laido gioco delle parti sul voto per l’autorizzazione a procedere che riguarda l’ex sottosegretario Cosentino, sullo spread o comunque sugli affaracci del nostro cortiletto.

Solo la rete cattolica TelePace ci risulta che abbia dato il giusto rilievo a questo fatto, facendo scopertamente l’ipotesi che i vertici del governo siriano abbiano convocato i giornalisti con carinerie e ostentazione di democrazia per poi (dopo averli concentrati ben bene in una zona sola per farli assistere a un comizio filogovernativo, a Homs) bombardarli.

Così, il giornalista Gilles Jacquier di France 2 è morto e un altro di nazionalità olandese è rimasto ferito.
Tra i riconoscimenti per l’attività professionale, Jacquier aveva ricevuto il premio Ilaria Alpi nel 2011.

Ali_farzat_ruge

Testimoni oculari hanno riferito che i giornalisti sono stati colpiti da proiettili di mortaio, per un totale di nove vittime e 25 feriti causati dall’attentato.
Da parte sua, va detto che il governo siriano, in direzione del quale si sono appuntati subito i sospetti, ha fatto la sua dichiarazione: i reporter non facevano parte della delegazione di cronisti stranieri portati dal governo nella città al centro delle rivolte di questi mesi.

Vale a dire???

Ali farzat1

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha tenuto un discorso di fronte a migliaia di suoi fedeli in piazza Omayyad, dopo l’intervento di ieri all’università della Capitale trasmesso dall’emittente di stato in cui ha annunciato un prossimo referendum costituzionale e le elezioni politiche a maggio.

A seguire, il video con cui il povero Jacquier aveva vinto il premio Alpi.

Tunisie: la revolution en marche from Francesco Cavalli on Vimeo.

Ali farzat10

Ali_farzat_brito2

Ali_farzat_carino1

Ali_ferzat_lephaft

Ali_ferzat_donay

Ali_ferzat_sabaaneh

In questo post, come si vede, divagazioni di cartoonists siriani e del resto del mondo sulla dittatura locale.
Aggiunte di dettagli e altro saranno i benvenuti, se qualcuno vorrà spedirceli…

  • Mary Ruscio |

    Seduti sul cesso siamo tutti uguali
    Tutti necessariamente esseri umani
    Contadini, operai, commercianti, banchieri
    Muratori, calzolai, commesse, barbieri
    Autisti, onorevoli, preti e barboni
    Davanti al cesso devono tutti calarsi i pantaloni
    Il cesso è il trono su cui tutti sediamo
    La poltrona del ricco e del nullatenente
    E’ il buco nell’acqua di chi sa solo sbagliare
    Ma anche di chi è abituato a trionfare
    Si siedon sul cesso il bianco ed il nero
    Chi ha gli occhi a mandorla e chi è settentrionale
    E non mi meraviglierei – metto sul fuoco la mano –
    a saper che ogni tanto ci si siede anche il marziano
    Ha bisogno del cesso perfino il fascista
    Non può farne a meno neanche il nazista
    E comunisti, leghisti, berlusconiani
    Dopo, ogni volta, si lavano le mani
    Ma tanto è uguale, puzzano lo stesso
    E così è per tutti se siam seduti sul cesso
    Di fronte a lui sparisce ogni convenzione
    Non ci si conforma più alla buona educazione
    Perchè è sul cesso che siamo liberi davvero
    Chiusi nel bagno con ogni nostro pensiero
    E possiamo d’incanto far quel che vogliamo
    Pisciare, cacare, pulirci con la mano
    Nessuno ci vede, nessuno se ne accorge
    L’animale che c’è in noi finalmente risorge
    Seduto sul cesso l’adolescente si masturba
    Il vecchio si sforza, la donna fa la furba
    Il bimbo si diverte a guardare nel vasino
    E non resiste alla voglia… di toccare col ditino
    Seduti sul cesso, non abbiamo oneri sociali
    Siamo uomini e basta, magari un po’ banali
    Non conta più chi siamo e che vorremmo sembrare
    Il vestito che portiamo o che vorremmo portare
    La forma sì, quella varia ancora
    Insieme al colore, in base a ciò che si divora
    lo stato d’animo e le condizioni di salute
    E’ seduti sul cesso che scopriamo le ferite
    C’è chi la fa dura e chi fa solo acqua
    Chi la fa marrone e chi… semplice cacca
    Chi la fa bianca, chi la fa nera
    Chi, pur impegnandosi, non la fa mai intera
    C’è chi si volta e trova solo un pallino
    Dopo essersi sforzato per un paio d’ore
    Chi la fa enorme come quella dei cavalli
    E chi non fa niente, soltanto rumore
    Ma è sempre merda, senza distinzioni
    Nè giusta, nè sbagliata come tutte le opinioni
    E’ sempre merda, roba da buttare
    Da lasciar scendere in fretta e poi dimenticare
    Perchè seduti sul cesso siamo tutti uguali e…
    Scusate, qui mi interrompo per un bisogno urgente
    Mbè ? Perchè quegli occhi inquieti ?
    Non ci crederete, ma ogni tanto
    Si siedono sul cesso anche i poeti.

    ©Thomas Pistoia

  • Elena |

    Se la sopravvivenza della UE deve dipendere da tre funzionari di Washington prestati alla finanza siamo alle comiche finali.
    “Quante divisioni ha il Papa?” si chiedeva Stalin? Ecco, rifacciamo la domanda. “Quante divisioni hanno gli Stati Uniti in Europa?” E’ ora per la UE di tagliare il cordone ombelicale con gli Stati Uniti. Non abbiamo più bisogno della copertina di Linus, già che in questo blog si parla di fumetti!
    Un link anche da parte mia:
    http://www.beppegrillo.it/2012/01/grillo_richs/index.html?s=n2012-01-14

  • Paola L. |

    Vi sottopongo questo link, che condivido:
    http://www.beppegrillo.it/2012/01/loro_sono_loro_e_noi_non_siamo_un_cazzo/index.html?s=n2012-01-12

  • Jenny |

    Assad, who inherited power from his father in 2000, has blamed the revolt on foreign-backed terrorists and conspirators. On Tuesday, he gave his first speech since June and said he would strike back at those who threaten his regime with an “iron hand.”
    On Tuesday, Arab League monitor said he had resigned because the mission was powerless to prevent what he said were the “scenes of horror” he had seen in the Homs.
    “The mission was a farce and the observers have been fooled,” the Algerian told Al Jazeera English television. “The regime orchestrated it and fabricated most of what we saw to stop the Arab League from taking action against the regime…

  • Geroboamo |

    L’Italia è un orrido paese, Mario.
    Il fascismo non è mai stato superato e si annida anche nelle menti (malate) dei più giovani, quelli che non l’hanno vissuto storicamente.
    Ti faccio un esempio di oggi, che mi riporta alla mente il razzista criminale Casseri.
    Si legge oggi sui giornali non fascisti che un certo signor nessuno che risponde al nome di Gianluca Iannone, fascistello del terzo millennio di CasaPound, ha voluto condividerla a modo suo con il nickname Gianluca da Tortuga, con gli oltre tremila amici del suo profilo personale su Facebook. “Questo 2012 si prospetta come un anno interessante… evviva”, ha scritto in uno status-choc rivolto contro il magistrato Pietro Saviotti, capo del pool anti-terrorismo della Procura di Roma morto ieri per un infarto.
    Parole che, sul social network, sono state “apprezzate” da vari militanti e simpatizzanti di CasaPound. “Io aspetto la dipartita di qualcun’altro”, ha quindi commentato un fascista, mentre un altro ha anche tirato in ballo il giornalista Giorgio Bocca: “Bocca, Saviotti… avanti il prossimo… la lista è lunga e c’è l’imbarazzo della scelta”.
    Che fetenzia, eh?
    Starebbero bene in Siria!
    Iannone, come si ricorderà, è noto anche come leader musicale e autore di canzoni fascio-rock: ha condiviso il palco con Marco Vattani, il diplomatico italiano che inneggia alla Repubblica di Salò 2. Vattani -come scrive oggi Repubblica- non è stato punito, ma verrà al massimo trasferito in altra sede.

  Post Precedente
Post Successivo