CLAUDIO VILLA IN POSTER (MA NON SOLO!), GRAZIE AD ANSELMO BALLESTER

Lilì Marlene

Viste le ricorrenze che ci riguardano, apriamo con un post eroico per la difesa di qualche bandiera! Dal film Lilì Marlene (Gran Bretagna, 1952), diretto da Arthur Crabtree, con Lisa Daniely (ritratta in alto), Hugh McDermolt, Richard Murdoch.

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Una settimana è trascorsa dall’apertura della fiera del fumetto milanese Cartoomics, dove Claudio Villa, punta di diamante dei disegnatori texiani della Sergio Bonelli Editore, ha ottenuto un degno riconoscimento come illustratore.

Una curiosa rete di relazioni di causa ed effetto mi ha fatto imbattere poche ore dopo la premiazione in un altro abbinamento fra Claudio Villa e l’illustrazione che non ha niente a che vedere con quanto è avvenuto sul palcoscenico ell’agorà meneghina.

E’ l’illustrazione di apertura di questo primo post sul tema, dove Claudio Villa (questa volta il compianto cantante melodico, “reuccio” della canzone in cantrapposizione alla “regina” della stessa, Nilla Pizzi, della quale si piange la scomparsa avvenuta di recente) è ritratto dall’illustratore capitolino Anselmo Ballester (Roma 1897-1974), fondatore agli inizi del Novecento della pubblicità cinematografica nel nostro Paese, da tre mezzi secoli unito.

Baciamano

L’illustrazione con Claudio Villa si riferisce a Serenata per Sedici Bionde, film di Marino Girolami con Riccardo Billi, Mario Riva, appunto Claudio Villa, il dimenticato Carletto Sposito, Liliana Feldmann, Renato Chiantoni, Piero Pastore, Arturo Bragaglia, Pina Gallini, Silvio Bagolini, Claudio Ermelli, Loris Gizzi, Anna Campori (della quale si parlerà sul prossimo Disney Anni D’Oro, imminentemente in edicola), Enzo Garinei, Toni Ucci, Giorgio Gandos. Produzione Italia, 1957. Un gruppo di ragazze francesi è costretto dalla pioggia a riparare in un castello diroccato nel quale, di notte, entrano l’erede e i suoi amici. Una sorta di Rocky Horror Picture Show, mutatis mutandissimis, dove l’orrore (involontario) si stempera talvolta nella risataccia e più spesso nel sorrisetto gelido.

Laurel e Hardy

Per gli appassionati di Stanlio e Ollio, un bozzetto originale per il manifesto del film del 1945 I toreador (The bullfighters), diretto da Malcolm St Clair. Appunto con Stan Laurel, Oliver Hardy, Margo Woode, Ralph Sanford. E’ un film classico sui “doppi”, l’idea basilare del quale è stata ripresa da svariati altri film comici successivi, come il Johnny Stecchino di Roberto Benigni.
In questo film Ollio e Stanlio sono detectives, in Messico. E il secondo rassomiglia come una goccia d’acqua a un famoso matador scomaprso. Lo sostituirà nell’arena.

Questo e gli altri manifesti del presente post fanno parte di una produzione di oltre tremila esecutivi realizzati e attualmente ancora (per fortuna) conservati. Dotato di una eccezionale creatività non limitata solo a questo settore, e che è riuscito a dimostrare con successo sin dall’adolescenza, Ballester fu anche decoratore, scenografo, disegnatore commerciale, di moda e di architetture per gli interni, oltre che paesaggista e pittore di arte sacra.

Sotto, lo vediamo in cimentarsi con una illustrazione di sapore fantascientifico, certo molto ingenua contenutisticamente alla luce dell’odierna scafatezza, ma allusiva in modo inquietante.

Dischi volanti

L’illustrazione si riferisce alla pellicola del 1956 La Terra Contro i Dischi Volanti (Earth Vs. the Flying Saucers – e non Dancers, come risulta dalla schedatura!), diretto da Fred F. Sears con Joan Taylor, Hugh Marlowe, Donald Curtis. Nella trama, degli alieni rapiscono un giovane scienziato che progetta satelliti artificiali, ma lui fugge e sventa comunque un loro tentativo piuttosto goffo di invadere Washington. La solita paura degli americani in tempi di Guerra Fredda tesaurizzata da Hollywood e dirottata per sublimarla proficuamente in una storia fantastica.

Sotto, il poster originale USA, la versione italiana stampata (con i toni cromatici ampiamente falsati rispetto all’originale) e il trailer del film (perché no?).

Salsiere

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Corrida dei maritipg

A Cartoomics un venditore di dvd cedeva a prezzi di realizzo l’intera collezione di Don Camillo, ma… poiché Retequattro trasmette quei film in continuazione a ritmo serreato, onestamente nessuno se la sarebbe mai comperata, non potendone più.

Invece, si sono perse praticamente tutte le tracce degli altri film con Fernandel, immortalato ancora da Ballester con l’interessante (a mio avviso) La corrida dei mariti (Le printemps, l’automme et l’amour), pellicola di Gilles Grangier con (fra gli altri) Nicole Berger, Claude Nollier, Gaston Rey. Produzione Francia, 1955.

Tratta del proprietario di un’azienda bene avviata, che salva una ragazza dal suicidio e la tiene con sé. La gente del paese, a poco a poco, comincia a insinuare cose spiacevoli e facilmente immaginabili finché l’uomo, stremato, sposa la ragazza. La “Commedia alla francese”, a quanto pare, affianca sul suo stesso terreno la “Commedia all’italiana”, ma su questo concetto creativo-narrativo non si sono fatte ancora indaginio all’altezza della situazione, nell’ignoranza di ritorno sulla produzione francofona.

Livio e altri

Per chiudere, due momenti impagabili della Fiera milanese.

Sopra, uno dei visitors abitiuali e interlocutori di qualsiasi incontro pubblico: il prode Livio, che discorre dalla platea con Luigi F. Bona (sul palco, non inquadrato) circa l’esistenza o meno, oggigiorno, delle leggendarie buste sorpresa nelle edicole.

Le teine e Stef.blog

Infine, il “pezzo forte”: il nostro Stefano Priarone posa fra le “Teine”, le cosplayers meno fumettistiche e più eccitanti (il tè lo è obiettivamente) della parata marzolina.