FUMETTO, CINEMA, TELEVISIONE, TEATRO: UN CONVEGNO A ROVERETO

Moschettieri

Morbelli-e-nizza Per chi ancora non lo sapesse, il 22 ottobre non potrò essere in quel di Rovereto a tenere la conferenza (stabilita svariati mesi fa) sull’arte di Angelo Bioletto; sopra una sua illustrazione, legata a un celeberrimo programma radiofonico e a un libro di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli (a destra nella foto).

In questo post un piccola carrellata di disegni di Bioletto realizzati per libri e album di figurine ricercatissimi, dove sfilavano i più diversi personaggi della cultura popolare antecedenti alla Seconda Guerra Mondiale, a cominciare dagli immarcescibili eroi del feuilleton di cappa e spada immaginati da Dumas padre.

Doppio CLIC sopra per ingrandire a dismisura alcune di queste immagini (come quella sotto, per esempio).

Due-anni-dopo

A parte la mia assenza, naturalmente tutto filerà come da copione: si terrà regolarmente (ci mancherebbe altro!) il terzo seminario sulla letteratura disegnata italiana promosso dall’Accademia Roveretana degli Agiati e dal Museo Civico di Rovereto, in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (una cosa seria!), la Biblioteca Civica di Rovereto, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Di Verona, la Biblioteca Civica di Verona.

I precedenti incontri avevano analizzato il ruolo della scrittura e del segno nel fumetto italiano.

Cartolina

Feroce_saladino
Bioletto

Con questo terzo convegno, FUMETTO, CINEMA, TELEVISIONE, TEATRO, si confronterà il linguaggio del fumetto con quello filmico, teatrale e televisivo… Se un tempo la letteratura disegnata era l’ancella delle altre arti, ormai essa si è dimostrata consapevole della sua potenzialità e della sua autonomia interpretativa ponendosi come punto di riferimento per il cinema, la musica, il teatro, la pubblicità, la letteratura…

I lavori seminariali ricercheranno le fonti di questi importanti processi e analizzeranno i passaggi più innovativi, lungo un percorso che muovendosi dall’inizio del Novecento giungerà ai nostri giorni.

Si prevede la partecipazione di: Andrea Artusi, Adriano Barone, Davide Barzi, Giancarlo Beltrame, Loris Cantarelli, Mario Gomboli, Paolo Guiducci, Denis Lotti, Stefano Marzorati, Antonio Santangelo, Antonio Serra.

Pieghevole_fumetto

Per informazioni:

Accademia Roveretana degli Agiati Piazza Rosmini 5 – 38068 Rovereto (TN), Segreteria: sig.ra Ambra Fatturini, Tel. 0464 436663 – fax. 0464 487672, segreteria@agiati.org;

Museo Civico di Rovereto, Largo S. Caterina 41, 38068 Rovereto, Segreteria. Dott.ssa Ilaria Ribaga, Tel. 0464 439055 – fax 0464 439487, museo@museocivico.rovereto.tn.it;

Fondazione Arnoldo e Alberto Alberto Mondadori, Tel. 02 39273061, comunicazione@fondazionemondadori.it

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2an2 Fra gli interventi:

I SESSIONE: IL FUMETTO E IL CINEMA DELLE ORGIINI

Presiede: Fabrizio Rasera (Presidente dell’Accademia degli Agiati)
Denis Lotti (critico)
Yambo: dalla letteratura al fumetto e al cinema

Davide Barzi (critico)
Il signor Bonaventura di Sergio Tofano: fumetto, teatro, cinema

Ore 11.00
II SESSIONE:
2. PROVE ITALIANE DI CARTONE TRA CINEMA E TELEVISIONE
Presiede: GianMario Baldi (Biblioteca Civica di Rovereto)

Mario Gomboli (scrittore ed editore)
Diabolik. Oltre il Fumetto

Stefano Marzorati (addetto stampa della Sergio Bonelli Editore)
Tutti insieme appassionatamente: la storia del Dylan Dog Horror Fest

Manifesto cinema gloria - dylan dog horror fest (maggio 1990)

Giancarlo Beltrame (giornalista e docente, Università degli Studi di Verona)
Il fumetto e il cinema d’investigazione e noir: da Dick Tracy a Arrivederci amore ciao

Paolo Guiducci (direttore di Fumo di China), Loris Cantarelli (critico)i
I cartoni in televisione: Monster Allergy, Cocco Bill, Rat-Man

Nel video sopra, girato nel 2007, è registrato lo scoprimento targa per il centenario della nascita di Riccardo Morbelli da parte di Pippo Baudo, a Orsara Bormida. Il servizio è di Dino Crocco.

Sotto, una conversazione di Luciano Simonelli, sulla trasmissione I quattro moschettieri e sui due volumi illustrati da Bioletto sul tema.

  • Mattia |

    Salve a tutti, mi riallaccio alla discussione che si sta facendo su Guido Martina.
    Sì, mi riallaccio all’ultimo commento di Ivan: direi che era un po’ “antisociale”. Faceva satira spregiudicatamente contro tutti. Una volta Bottaro eliminò una parte di una sua sceneggiatura perché Martina prendeva in giro dei disoccupati (e questo non si fa). Non è un discorso di “politicamente scorretto”, è che la satira si fa contro chi ha il potere, contro chi sfrutta, non contro chi è nei guai o sfruttato. Anche Ricci di “Striscia” usa questi parametri.
    A parte questo, credo, aveva delle idee geniali, quando non scivolava su bucce di banana.
    Ricordo bene o ho letto che anche Scarpa rifiutava di disegnare delle sceneggiature di Martina che trovava troppo violente?

  • ivan |

    dalle sue storie si vede che è un’pò associale, dato che le donne sono viste come oche femministe, gli uomini d’affari tutti disonesti, i disocuppati come lavativi, gli scolari come asini ecc

  • Luca |

    Son qua con la zappa in mano!
    🙂
    Posso dirti che una delle due storie che hai citato è inclusa fra quelle previste per la prima metà del prossimo anno, e che da dicembre in poi ci sarà almeno una storia rara di Martina, non ristampata dagli anni Sessanta (una, la prima, addirittura dal 1960). E che un numero conterrà esclusivamente storie martiniane nella sezione Superstar (la sola di cui mi occupo, a partele storie brevi su tema, come quelle di Paperoga, 01 Paperbond, Melody, Magò-Amelia e così via).
    Per il resto… Bisogna rivolgersi in alto.
    Secondo alcuni lettori, le storie di Martina sono troppo aggressive (specialmente quelle originarie, non censurate come quella apparsa il mese scroso, ricavata da un “Albi della Rosa” del 1958).
    Per altri, invece, sono portatrici di uno spirito assai simpatico e spregiudicato che poi si è perduto negli anni.
    Un dibattito serio su questo grande autore non è mai stato fatto seriamente e lui stesso non l’avrebbe voluto, visto quanto prendeva con umiltà (quasi sottogamba) ciò che produceva.
    Martina viveva piuttosto isolato, a Roma, e non accettava interviste (solo una gliene fu fatta, da Luca Raffaelli, ma mai pubblicata perché non diceva praticamente niente, a parte eleogiare – giustamente – Carpi come il miglior interprete delle sue sceneggiature).
    Poi, per poter far cenno a cose che lo riguardavano, voleva prima far riferimento dal Direttore (Capelli) e avere la sua autorizzazione per esprimersi.
    La cosa che più ci rammarica è di non avergli potuto comunicare, quando era in vita, tutta la nostra stima e il nostro apprezzamento per un’opera che ha influenzato milioni di lettori nel mondo. Parlo al plurale riferendomi ai quattro che avevano tentato di contattarlo per sapere qualcosa di più al momento di stendere il testo del volume “I Disney Italiani”, per Granata Press, alla fine degli anni Ottanta.

  • ivan |

    ho visto il sommario dei Grandi Classici 288 è ha zero storie di Martina. Andate a zappare la terra, per fortuna questo mese è uscito il mistero del totem decapitato.

  • ivan |

    tu scegli le storie dei grandi classici come fai a dire che hai poteri inesistenti? Se mi ristampi queste storie ti faccio un monumento
    Paperino e il grande Barunz
    Paperino e i ribelli del RIF

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