NICOLA ARIGLIANO, IL JAZZISTA SCOMMETTITORE

Arigliano copia

Compare in caricatura almeno in un fumetto di Giovanni Manca per Il Monello, il cantante jazz-melodico e attore Nicola Arigliano, simpaticissimo, anticonformista, agricoltore e allevatore, gran masticatore di spicchi d’aglio.

Al massimo della sua popolarità, negli anni Sessanta, quando con Claudio Villa e Milva compariva nello show Cantatutto, era bersagliato soprattutto per il suo grande naso, che servì anche da pretesto per battezzare “Pane Arigliano” un particolare tipo di sfilatino, confezionato nella cittadina di Altopascio (Lucca) e distribuito sin nei ristoranti e negli alberghi della Versilia.

Nella foto sopra è vicino al riconoscibilissimo marchio del Digestivo Antonetto, i cui Caroselli contribuirono a prolungarne la popolarità presso il grande pubblico, negli anni in cui il rampante beat e un rigurgito del rock avevano appannato la sua stella canora presso il grande pubblico.

Zagarol Nei Caroselli, Arigliano interpretava il ruolo dello “scommettitore”, ispirato anche questo a una serie di sketch in vignette disegnati già da qualche anno da Giovanni Manca, il cui protagonista era Gian Cilecca, vittima perenne della sua mania.
Immortale la sua dichiarazione nella chiusa di ogni sketch “Ed è così comodo che lo potete prendere anche in tram!”

A lato, la locandina del film Ultimo tango a Zagarol, di Nando Cicero. Come ci ricorda Paolo nei commenti seguìti a questo post, nella pellicola Arigliano interpreta il ruolo dell’amante della moglie di Franco Franchi. Arigliano e Franchi si erano conosciuti proprio nella trasmissione Cantatutto, dove forse per la prima volta il pubblico televisivo faceva conoscenza del “dinamico duo” Franchi-Ingrassia, i quali interpretavano lo sketch di chiusura dello show.

Sotto, una energetica esibizione live di Arigliano, accompagnato al piano da Enzo Jannacci e dall’orchestra di Pino Calvi, a Senza Rete, show napoletano estivo della bella TV in bianco e nero di un tempo.

Dopo Sixteen Tons, Arigliano interpreta il suo brano del momento L’amore viene e se ne va (dove per la verità c’è un verso piuttosto incomprensibile: “c’è sempre un lei che passa e un lui che va”…

L’artista 87enne, nato a Squinzano, in provincia di Lecce, il 6 dicembre del 1923, abitava a Calimera, sempre in provincia di Lecce.
E’ scomparso oggi. Non era affetto da alcuna malattia: a provocarne la morte è stata una prima crisi respiratoria nel pomeriggio di ieri, seguita da un infarto a mezzanotte.

  • paolo |

    A Eliana: grazie per seguire i miei commenti. In effetti abito a Berlino dal 1999, ma nel trasloco mi sono fatto venire la collezione di Oscar fumetti che avevano iniziato mio padre e i miei fratelli e che ho completato, e che ha formato il mio gusto fumettistico.
    E’ vero, a giudicare da parecchi commenti, si direbbe che questo blog sia frequentato da gente che ha letto il CdP, il CdR, Topolino e/o il Giornalino dalla fine degli anni ’60 ai primi anni ’80, quindi che hanno un’eta’ e cultura fumettistica simile… E che quindi conoscono Carosello (di cui Arigliano e’ stato un pilastro) e certo cinema “popolare” degli anni ’70

  • Cesare Milella |

    Che peccato! Un altro grande, il mio corregionale pugliese Nicola Arigliano,
    signore dello swing e maestro di ironia non è più fra noi.
    Era conosciuto dal grande pubblico soprattutto per la pubblicità del digestivo
    Antonetto durata ben ventisette anni, così come un altro jazzista italiano,
    il chitarrista Franco Cerri era famoso per essere l’uomo im ammollo della
    pubblicità di un detersivo.
    Oltre al fumetto di Manca, Nicola Arigliano era apparso in caricatura su
    Telerompo n.18 del Settembre 1975, con gli inconfondibili disegni di
    El Cubano, alias Giancarlo Mangini.
    Su quella rivista a pag.18-19 appare quindi il grande jazzista di Squinzano
    che nella rubrica pubblicitaria Doremi pronuncia le frasi “Mal di testa? Bruciori
    di stomaco? Per fortuna io ho il digestivo Antonello…..!” e gag finale nelle
    ultime due vignette un po’ pesantuccia (ma Telerompo non era certo rivista
    per educande).
    Sia lieve la terra al grande Nicola Arigliano
    Cesare

  • Helga Sampieri |

    La Rai di una volta era bella. Ma ora che hanno vinto i fasci (il fascismo conviene agli italiani egoisti, che forse sono la maggioranza, si chiamano sacconi, berlusconi e in tanti altri modi, per esempio gelmini; le minuscole non sono un caso) chi fa loro da sponda consuma vendette.
    La situazione della Rai attuale è intollerabile, in questo trienni prepariamoci al peggior bombardamento alla democrazia della storia d’Italia, siamo cucìinati, ragazzi, noi antifascisti e anticapitalisti.
    Tre giornalisti sollevati dall’incarico di conduttori al Tg1 “per dare un segnale di cambiamento”: Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso.
    Chiaro, no?
    Solo i proni al Berlusca hanno diritto di cittadinanza alla corte del luogotenente Mingerino.
    Lo ha annunciato al comitato di redazione il direttore, appunto Mingerino.
    Attaccano Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, consiglieri di minoranza Rai: “E’ una vera e propria epurazione dei giornalisti che non hanno firmato la lettera in favore del direttore.
    La situazione in Rai non è più tollerabile” (lo dicono anche loro).
    E il presidente Paolo Garimberti scrive al direttore generale Mauro Masi: “Valorizzare tutte le professionalità senza discriminazioni di sorta”.
    Un po’ debole, chi deve andarsene è proprio Mingerino!!!
    Per Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, la rimozione dagli incarichi “rischia di configurarsi come rappresaglia piuttosto che come un normale esercizio dei poteri del direttore”.
    L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, chiede il reintegro dei tre e parla di “delirio di onnipotenza” di un “direttore nei fatti dimezzato”, un abuso di potere consentito “dall’acquiescenza del direttore generale” Mauro Masi.
    E in una nota il comitato di redazione del Tg1 definisce la decisione di Minzolini come “un precedente molto grave”, un provvedimento che “sembra confermare la volontà del direttore di penalizzare i colleghi che non si sono schierati al suo fianco nella raccolta di firme sul caso Mills”.
    Pazzia, dittatura tiggiùnica, di questo pupillo del Signore Feudale che sta spogliando milioni di italiani (una metà dei quali, i masochisti, ben presto gli volterà la faccia. Faccia composta di un paio di na… indovinate la parola, no?).
    Evviva Nicola Arigliano, evviva il Cantatutto!
    Quelli erano personaggi che onoravano il teleschermo!!!

  • Eliana |

    Io ritengo che ci siano dei lettori-tipo di Cartoonist Globale, delle sorte/e di anime gemelle nate e cresciute in diverse parti del Globo, nutrite da una ciltura comune. Paolo, che se ho ben capito vive all’estero (dai suoi interventi) è una di queste.
    “Ultimo Tango a Zagarol” è un “must” e non soltanto per gli amici di Marco Giusti. Film un po’ snobbato e desmentegato, ma davvero divertente. Nando Cicero era un grande, consiglio a tutti una sua lunga intervista girata allo zoo di Roma compresa nei contenuti speciali del dvd “Viva la foca!”, con Lori del Santo, Bombolo, Franco Bracardi e una giovanissima pornodiva, che ancora non era tale: Moana Pozzi.
    Mi piacerebbe vedere il fumetto con Nicola Arigliano, insieme a quelli che so esistere, con Gino Bramieri, Marisa Del Frate, Cesare Polacco (l’infallibile ispettore Rock), Peppino de Filippo (il cuoco Ratafià e Pappagone)…
    Cose divertenti e dimenticate.
    Chiedo a chi ne sa: possibile che Arigliano sia comparso anche in qualche vignetta di “Kolosso”?
    Un saluto e un augurio di uova sempre piene (e non girevoli nelle parti basse).

  • paolo |

    E non dimentichiamo che in “Ultimo tango a Zagarol” di Nando Cicero Nicola Arigliano interpreta il ruolo dell’amante della moglie di Franco Franchi!

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