HILLARY CLINTON LOVE AFFAIR

Kiss

La notizia non è particolarmente interessante e i disegni in oggetto sono tutt’altro che esaltanti. Assomigliano a una nuova interpretazione, fatta da un mestierante di scarse capacità, dell’ingrandimento eccessivo di vignette precotte alla maniera di Roy Lichtenstein, del ben più abile Massimo Mattioli in vena di “pazziàre” o del Roberto Baldazzini (molto bravo, al contrario) di una vecchia pubblicità della Tim.

Tuttavia, il (blando) contenuto di questo fumettino è rimbalzato sulla stampa di tutto il mondo, perché mette ha il (labile) pregio di mettere alla berlina Hillary Clinton.

Bill
Da quando l’esponente di spicco del Partito Democratico USA ha dichiarato che David Miliband, il 44enne ministro degli Esteri britannico, è “giovane, vibrante e bello”, la stampa inglese si è inventata un’improbabile love-story tra ‘sti due capi diplomatici dei due Paesi anglofoni.

David

Ecco, quindi, il fumettino pubblicato dal Daily Mail, che prende le mosse dalle note scappatelle (o “bagatelle”?) di Bill Clinton e dalla presunta solitudine di Hillary. Poi, il colpo di fulmine e la battuta sulla banana, che rimanda ad altre piuttosto note che vanno da una gag di Mae West a una citazione di Chi ha incastrato Roger Rabbit?

Poche vignette dopo, il segretario di Stato americano e Miliband si stringono in un passionale abbraccio e dichiarano all’unisono, “oh, lo voglio, lo voglio così tanto”.

Hillaryjpg

Banana

Ma è un doppio senso, come si capisce dall’ultima vignetta: quello che entrambi vogliono, secondo il quotidiano londinese, non è una love story, ma il Potere.
Una satiretta così, sottogamba, che in Inghilterra non suscita nemmeno polemiche, dato che in TV e sulla stampa gli attacchi satirici alla politica sono molto più liberi ed espliciti che da noi, salvo poche eccezioni (nostrane).

Potere

Prometto chE nei prossimi post ci saranno disegni migliori!

  • Luca Boschi |

    Caro Simone,
    lieto di fare la tua conoscenza!
    Forse sei tu stesso ad aver parlato di tuo nonno a Paolo Tremonti?
    Ho comunicato la data della scomparsa di tuo nonno agli indicizzatori dell’INDUCKS e a ad AFNews, che così potranno riportarla, se non l’hanno già fatto, nelle sezioni del web che li riguardano.
    Quanto dici sull’ingresso di tuo nonno alla Mondadori è corretto.
    Da alcune fonti avevo saputo che era già al lavoro quando Cesare Zavattini portò in Mondadori il suo compaesano (di Suzzara) Mario Gentilini e che (questo me lo disse tuo nonno) grosso modo, sia Gentilini che tuo nonno svolgevano per un po’ di tempo lo stesso lavoro: colorare, ripassare, gestire le immagini per le copertine, le retrocopertine e qualche illustrazione pubblicitaria, anche a quattro o sei mani, insieme a Michele Rubino.
    Poi, Gentilini fu direttore a tutti gli effetti e solo occasionalmente tornava al disegno, mentre tuo nonno rimase grafico fino all’età del pensionamento.
    Naturalmente, mi piacerebbe molto poter dedicare uno spazio a tuo nonno, in rete ma anche, se possibile, in una qualche pubblicazione Disney, come abbiamo fatto, per esempio, con Giovan Battista Carpi.
    Se sei d’accordo, quindi, possiamo tenere un contatto privato; anche foto dei suoi quadri non Disney e dei biglietti di Natale sarebbero assai interessanti per le decine di migliaia di visitatori di questo blog, molti dei quali sono appassionati di fumetti italiani e in particolare di quelli Disney.
    Allora, a presto e grazie ancora per esserti fatto vivo!
    Luca

  • Simone |

    Ciao ragazzi,
    essendo stato parecchio affezionato a mio nonno ogni tanto digito il suo nome in rete per vedere se trovo qualche nuova informazione!
    Io sono il nipote di Ambrogio Vergani, mio nonno è morto il 23 maggio 2001.
    Vi voglio solo ringraziare per ciò che avete scritto.
    Se non sbaglio mio nonno è entrato quasi casualmente alla Disney di conseguenza si è in qualche modo “improvvisato”disegnatore nonostante un’infarinatura sul disengo (si parla deo primi del 900). Per quanto io non sia assolutamente esperto del settore ritengo che molte copertine siano comunque belle.
    Dopo la pensione ha continuato a disegnare per piacere personale. In casa mia sono strapieno di suoi quadri, di biglietti di Natale e se non vado errato devo avere anche qualche bozza del signor Carpi e ovviamente sua .Per qualsiasi info che possa ritornare utile a dei fini bibliografici io credo di potervi aiutare!
    Simone
    anonimo1882@gmail.com

  • Luca |

    Per Zemo:
    non ho ancora risposto alla tua domanda su Ward.
    La difficoltà di pubblicare qualcosa in italiano delle sue opere non è tecnicamente insormontabile, ma di difficilissima attuazione.
    Non esiste nessun materiale originale impiegabile (impianti per la stampa rotocalco adottata in Inghilterra all’epoca) e quindi la sola cosa da fare è prendere possesso delle pubblicazioni originali, farne scansioni, ripulire graficamente con Photoshop quel che ne esce fuori.
    Un lavoro lungo, che ha due difficoltà: possedere tutti i giornali per poterli lavorare e trovare una formula editoriale che non sacrifichi il lavoro dell’autore, che prevede tavole di grande formato, attualmente non frequentato da noi italiani se non in casi eccezionali.
    Quando queste condizioni si verificheranno…
    Ma possiamo continuare a parlarne in coda ad altri post “più in tema” di quanto non sia questo, che tratta della povere Hillary.
    Ciao,
    Luca

  • Lorena |

    Non seguo il Papersera e non saprei dove andare a cercare, ma seguo con interesse la vostra conversazione.
    Zeno, se la storia dei Tappoatlantici è quella che penso, devo dire che è una delle più brutte che ricordo.
    Invece non so a cosa vi riferite per l’altra…

  • Zemo |

    Mi dispiace che Vergani sia morto. Urge allora una correzione nell’Inducks.
    Riguardo gli “anni d’oro”, ho sbagliato: avrei voluto scrivere “pioneristici”; in realtà, personalmente considero gli anni 50 “d’Oro”, anche se riconosco che in campo Disney c’è stata ricchezza e varietà soprattutto negli anni Sessanta.
    Alludevo al fatto che Vergani è disprezzato e deriso sul Papersera: ebbene, non c’è bisogno che io posti alcunché, basta dire che le sue copertine rientrano nel sondaggio fatto dai paperseriani “Le peggiori copertine”. Alcuni disegni sono sì di dubbio gusto, ma ripeto: casualmente quelli di attribuzione sicura a Vergani (un po’ più avanti negli anni 50) risultano meno acerbi rispetto a quelli passati. E a dirla tutta, riconosco dei pregi anche in autori bistrattati come Rino Anzi. Ho notato che, nelle storie precedenti “I Tappoatlantici” sono ben curati, sebbene non all’altezza di disegnatori coevi: per esempio, in “Paperino e i due marziani” im suoi disegni sono abbastanza suggestivi e in parte riescono, in alcune vignette, ad imitare Barks, palese modello per Anzi. In “Paperino e i Tappoatlantici”, la sua ultima storia, avviene la svolta. La prima parte della storia è disegnata bene e alcuni disegni (ad es. le espressioni di Pippo) risultano addirittura piacevoli, poi nella seconda parte, inspiegabilmente, i disegni sono tirati via in molti punti, appesantendo la lettura. Io me lo sono spiegato col fatto che forse Anzi ha veramente fatto in fretta, conscio che era la sua ultima storia per le pubblicazioni Disney. Altrimenti non si spiegherebbe questo dislivello tra la prima parte della storia e la seconda.

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