SEGAR, PRIMA DI BRACCIO DI FERRO

Segar

Cosa faceva il genio creativo di Elzie Crisler Segar (1894-1938), prima di creare quel capolavoro immortale dell’umorismo (tout court) che fu il suo ciclo di strisce e tavole domenicali di Popeye (Thimble Theatre)?

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Nel dicembre 1917 (novantuno anni fa, dico…) faceva la gavetta, come tutti, rivelando un forte talento creativo e senso dell’umorismo anche da ventitreenne.

Ecco due esempi di sue tavole, tratte dal quotidiano USA Winnipeg Tribune. La serie si chiamava And They Get by with It e non aveva personaggi fissi.
Un po’ come i primi suoi sforzi con il “Teatrino” dei fratelli Oyl (Olive e Castor) e lo stralunato Ham Gravy.

Notare la firma, ancora prima del “sigarone” che avrebbe schizzato per siglare le vignette con Braccio di Ferro & C.

Per il reperimento di cimeli come questo bisogna ringraziare il blogger canadese, indefesso ricercatore di cartoons del passato John Adcock, che ha postato tonnellate di early comic strips nel suo impagabile (e infatti impagato) blog Yesterday’s Papers.

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  • paolo |

    Faccio rispettosamente notare (come diceva il buon soldato Švejk nella traduzione Feltrinelli) che ho in comune con Popeye il compleanno… E che la mia traduzione preferita resta quella dei “Giganti del Fumetto” Garzanti del -credo- ’65, quella in cui l’oste Rough-House si chiama Baffi di Foca e “Blow me down” diventa “Accidentaccio cane!”. E che da queste pagine ripeto il mio appello alla Fantagraphics perché pubblichi il Segar del periodo 1919-’29 col Thimble Theater e il 5:15 (aka Sappo)

  • Cesare Milella |

    E dopo gli ottanta anni di Topolino un altro grande personaggio del fumetto e dell’animazione sta per diventare ottuagenario; la prima apparizione di Popeye è infatti avvenuta il 17 gennaio 1929 nella storia del Thimble Theatre a strisce giornaliere iniziata il 10 settembre 1928 e intitolata “The African Whiffle Hen” (in italiano La Gallina Fischione Africana).
    In questa storia Castor Oyl, fratello di Olivia, si deve recare a Dice Island (Isola dei Dadi) con la gallina portafortuna Berenice (il segreto della fortuna è sfregare i tre peli in testa al pennuto) e giocare per una settimana “fino a far saltare il banco e ripulire tutti i milionari giocatori d’azzardo”.
    Quindi Castor, alla ricerca dell’equipaggio per condurre la nave si imbatte in un marinaio orbo e lo apostrofa “Ehi tu! Sei un marinaio?”.
    Popeye giustamente gli risponde ” Perchè, ho l’aria di un cow-boy?” e viene assunto.
    Inizia così la grande epopea fumettistica (e poco dopo anche nell’animazione con gli splendidi disegni animati dei fratelli Fleischer) di Braccio di Ferro che conquista subito l’attenzione dei lettori e da comprimario diventa protagonista della serie.
    L’immenso Segar crea poi altri fortunati personaggi che vanno a completare il cast definitivo di Popeye come il mangiatore di panini J.Wellington Wimpy (Poldo Sbaffini), il villain Bluto (Timoteo nelle edizioni Bianconi), il piccolo
    Swee’pea (Pisellino), il rude Poopdeck Pappy, padre di Popeye e tanti altri azzecatissimi comprimari che hanno contribuito a rendere le strice giornaliere e le tavole domenicali di Popeye quell’immenso capolavoro che sono.
    Purtroppo Segar morì prematuramente il 13 ottobre 1938, a soli 44 anni, dopo neanche dieci anni dalla prima apparizione del marinaio guercio.
    Popeye fu continuato dai suoi eredi come Doc Winner, Bill Zaboly e soprattutto Bud Sagendorf, che pur creando buone storie, non raggiunsero l’umorismo surreale e raffinatissimo del Maestro.
    Io Braccio di Ferro lo seguo fin da quando ero piccolo con i mitici Oscar Mondadori a lui dedicati che possiedo tutti. Il primo Oscar che lessi fu Diavoli e Spinaci con la bellissima storia Il monarca di Roccaverza, che fu l’ultima disegnata da Segar; da allora ho sempre amato quel marinaio
    guercio mangiatore di spinaci.
    Arramba caramba a tutti!
    Cesare

  • Willi |

    Godimento per godimento, godo di più (grazie al favorevole tasso di conversione delle valute) a spender meno per una versione corretta che a spender di più per una versione errata 😛

  • orlando |

    Ecco, appunto. Visto che l’inglese con cui si esprimono Popeye & Co. non è propriamente di immediata fruibilità, anche perché non è slang odierno, io mi sono “accontentato” – per così dire – dell’edizione Planeta (di cui attendo con ansia il secondo volume, e poi il terzo e così via…), che comunque ha un packaging ottimo e una bella stampa. Eventualmente, in caso di strafalcioni o quel che sono, “guardo solo le figure” e godo lo stesso parecchio, perché sono convinto che il Braccio di Ferro di Segar sia in assoluto uno dei più bei fumetti di tutti i tempi, anche “mal tradotto” o strafalcionato 🙂

  • Willi |

    Ah, ecco, Armando, ora sì che concordo!
    …Alla fine ho acquistato pure io l’edizione americana, anche se – temo – non avrò le necessarie conoscenze linguistiche per apprezzarla come si conviene 🙁

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