UNA PULCE A BRYANT PARK?

Proprio perché l’estate sta finendo, sarà il caso di prolungarla un po’ con testimonianze e ricordi di viaggi (possibilmente recenti).

Okay, comincio io. Chi vuole può proseguire.


Movies in the Park: 08-18-08 from heather on Vimeo.

NOTICE: Questo post è lievemente più personale della media.

Anni fa ho fatto parte della folla del video che vi propino, a Bryant Park (NY), dove la sera in estate sono proiettati gratuitamente dei film vintage, con tanto di cortometraggio animato di apertura (della Warner Bros.) come ai vecchi tempi.

Tra afrori di fritture e di wurstel provenienti dal baracchino della “refezione”, con Cristina e qualche centinaio di persone vedemmo Via col vento, Il laureato (in lingua originale, naturalmente), un Bugs Bunny e un Daffy Duck.

Non sapevo che la tradizione stesse gloriosamente continuando e me lo ha fatto saper con questo video la cara Heather (residente in Pennsylvania), che ringrazio.

L’ha girato poco più di una settimana fa per il suo compleanno, prima della proiezione di Superman. Ecco cosa accade quando gli spettatori raggiungono il parco preparandosi alla proiezione (che ovviamente si tiene quando calano le luci della sera).

Potrebbe darsi che il film in questione (potrebbe, anche se in realtà non è), fosse preceduto in questo caso da un cortometraggio del vecchio Rudy Ising.

Ve lo metto di seguito, è intitolato The Homeless Flea (1940).

Perché questa scelta?

Perché, sempre continuando con le note personali, si tratta di uno dei cortometraggi che ho visto (a suo tempo) in una divertentissima compilation la prima volta che sono stato al cinema per una rassegna di “cartoni animati”, intitolata Tom e Jerry al 3° round.

Da allora, ho rivisto il cortometraggio della pulce un mesetto fa.

Per la cronaca, oggi (28 agosto 2008) a Bryant Park c’è una seduta di Tai Chi sulla Upper Terrace.

Tra gli altri, era compreso nella compilation, sempre di Ising, anche il corto Little Gravel Voice, con l’asinello che sarebbe divenuto poco più tardi Benny Burro nei fumetti (grazie all’intervento creativo della severa Eleanor Packer).

Picnic

Tom e Jerry al 3° round era la mia seconda esperienza cinematografica da spettatore, vissuta appunto in un’arena all’aperto, all’età di tre anni e rotti. Dopo aver subìto una settimana prima Picnic (1955, ma in Italia era giunto dopo), con William Holden e Kim Novak.

Questo corto, che come tutti gli altri non aveva doppiaggio (e proprio in questi meravigliosi suoni inediti risiedeva una parte del suo fascino), era tradotto alla carlona con sottotitoli sovrimpressi.
Era stato chiamato La piccola pulce senza casa.

Tex Avery vi si sarebbe ispirato per realizzare What Price Fleadom (1947).
Controllate il design delle due pulci nella stessa schermata: si tratta praticamente dello stesso personaggio, solo un po’ iù modernamente stilizzato nel film di Avery: un remake con una trama un po’ più demenziale dell’originale appena sette anni dopo (e, certo, determinanti varianti nel contenuto della storia, con qualche gag di puro Avery).

A sei anni circa ancora riflettevo su questo corto (senza sapere che la pulce era la raffigurazione di un hobo, per di più afroamerican) e ne feci una rudimentale trasposizione a fumetti su un quaderno a quadretti.

E adesso here’s ta ya, a disposizione!

Enjoy!

TRAILER: A proposito di viaggi, e di luoghi lontani, ecco:

Salve Luca,
non ci conosciamo anche se ti ho seguito e quando se ne presentava l’ occasione, leggevo con piacere le tue strisce.

Chiaramente mancando dai luoghi natii sin dal ’77, puoi immaginare che non mi sia facile recuperare materiale da leggere, specialmente adesso che vivo in Malaysia.

Sai bene che quando l’ argomento trattato è la libertà di pensiero e di azione, diventa particolarmente spinoso. Ho osservato che anche nel ns sistema gli individui cercano di dare un senso alla propria nozione di libertà, ricercandola spesso nella possibilit’a di spendere e qualificandosi attraverso il senso di proprieta’ che ci portiamo dentro anche, per assurdo, quando il “prodotto” è Dio stesso messo al bando come un pacchetto di fazzolettini usa&getta.

Crediamo di essere liberi e non ci accorgiamo delle invisibili catene che ci ancorano a doppia mandata a quella proprieta’ che reclamiamo di possedere sia essa la casetta a schiera con la macchina nuova, tutto strettamente pagato attraverso le famose cambiali che ci rendono automaticamente delle macchine da produzione.

Come vedi è un’argomento che rimarrebbe difficile da gestire e per capire il tutto sarebbe opportuno che la gente potesse avere la possibilita’ di vedere documentari tipo Zeitgeist. Anche se non sono completamente daccordo con il filmato, ci sono degli spaccati di realta’ che normalmente ci vengono negati dai media (tipo controllo attraverso le Banking-Cartels per capire chi sono e come fanno ad influenzare la ns esistenza). Dovremmo chiederci perché l’indice PIL ci fa perdere il sonno (ma chi se lo e’ mai i…lato l’indice PIL e chi ha avuto la brillante idea di convincerci che se non lo seguiamo giornalmente siamo dei trogloditi?!!).

Sto parlando di Libertà.

Se vuoi vedere perché il prezzo del riso à stato triplicato nbelle ultime 4 settimane, potresti cercare di capire cos’ è la CODEX e perché hanno il potere di influenzare il prezzo del cibo a livello mondiale.

(…)

Incuriositi?
Il seguito, domani!

POST SCRIPTUM
Oggi su eBay c’è un oggetto che non acquisterò.

  • Moerandia |

    >> Disegnai la prima storia a biro su un quaderno
    Sig.Boschi, siamo colleghi: io ho iniziato a far fumetti su quaderni in quarta elementare (senza imitare lo stile di nessuno, semplici disegni stilizzati, una serie vera e propria); il fatto è che non ho mai smesso: è il modo più comodo per immagazzinare le storie (a disegnarle per bene ci vogliono anni), bastano una punta fine nera per i disegni, tre punte medie (nera dialoghi, blu quadri, rossa date), un righello … solo, son passato nel frattempo dai quaderni ai quadernoni: da anni i quaderni non hanno più 52 (o 56) pagine come una volta ma 40 (aumento spropositato del prezzo della carta?), e dopo poco tempo sono scomparsi o quasi dai supermercati e diventati più rari in cartoleria (anche quelle grosse), sembrava fino a poco tempo fa che bisognasse aspettare settembre per comprarli :-O
    Fatta questa lunga premessa, anche io sarei curioso di vedere scansioni delle sue vecchie storie 🙂
    Saluti.
    G.Moeri

  • Armando |

    Gli exploit del giovanissimo Baget sono disponibili sul sito del Papersera:
    http://www.papersera.net/articoli/aIn2.php
    Per quanto riguarda gli altri ospiti illustri della Posta dei Lettori, ho raccolto dati e scansioni relativi a circa 30 tra lettere e disegnini (c’e’ anche una poesia Bagettiana sfuggita alla precedente indagine). Dammi qualche lustro di tempo e metto tutto online… 🙂

  • Luca Boschi |

    Ma allora, sei un vero “delatore visivo”, Armando!
    Vabbe’, non appena trovo un attimo di tempo, caricherò qualche immagine coeva, ma senza personaggi Disney (con quelli miei, diciamo così).
    In questo disegnetto, che gli amici di Rapallo avevano inserito a suo tempo in un catalogo della Mostra Internazionale dei Cartoonists insieme a quelli di Gina Lollobrigida, di Romano Scarpa e di altri personaggi illustri (mooooooooooolto più di me), fra cui se non sbaglio anche una figlia di Benito Mussolini, è già presente anche uno dei personaggi che preferisco: il Paperoga di Al Hubbard, munito di caschetto. In realtà, in questo caso il modello era però Tony Strobl, in una delle pochissime storie nelle quali ha disegnato Fethry munito di capigliatura, e che era stata pubblicata sull'”Almanacco Topolino” del settembre 1966. Strobl aveva comunque ripreso il disegno da Hubbard.
    La carta sulla quale avevo fatto il disegno era quella leggerissima patinata che il settimanale ammanniva agli iscritti del Club di Topolino (con tanto di intestazione in lto a sinistra, che penso sia andata perduta nella riproduzione sul settimanale.
    Il fascicolo di “Topolino” è particolarmente triste. Quando è già stampato e rilegato, vi viene inserita all’ultimo momento una cartolina che annuncia l’avvenuta scomparsa di Walt Disney, della quale parlerà diffusamente nelle settimane successive.
    E ancora, per Armando: a suo tempo avevi realizzato una “passerella” di autori (scrittori, giornalisti, politici, artisti) che avevano scritto da bambini sulle pagine di “Topolino”, o dei “Tre Porcellini” e così via.
    Celebre la reiterata presenza nelle rubriche delle lettere del fulgido Baget Bozzo (molti anni prima di me, ovviamente).
    E’ disponibile questo succulentissimo reportage?
    Ciao (e grazie)!
    L.

  • Armando |

    Come restare insensibili di fronte a tale impeto imprecatorio? 🙂
    Ho provveduto a caricare l’immagine sul COA; un click sul link indicato nel commento precedente vi permettera’ di ammirare l’arte bimba del Boschi!

  • Imprecator Cortese |

    Ci sarebbe stato il sistema della ricerca nel motore COA, quello cke lista e indicizza tutti i fumetti Disney.
    Anche se è il disegno di u “piccolo fa”, l’immagine è riportata, ma non ve n’è la riproduzione, qui:
    http://coa.inducks.org/story.php?c=IC+TL++578C
    Disdetta! Mannaggia e poi Caramba! Perdincibaccolina! Giuda Ballerino! Peste! Storte e crampi! Perdiana! Aspichinina! Dannazione!

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