ETTORE BORZACCHINI, SENZA BURP E SENZA PROUT

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Il gruppo di autori del Vernacoliere ha ospitato a lungo nel suo alveo una firma di grane prestigio: quella di Borzacchini Ettore, lucchese, alias l’Arch. Giorgio Marchetti, compagno di scuola di Giuliano Amato, narratore e satirista, uno degli scrittori contemporanei che meglio di altri colleghi è in grado di stemperare una rara cultura (non solo lessicale) in una vena (sanguigna) di irresistibile humour.

La casa editrice Ponte alle Grazie ha appena pubblicato la sua ultima fatica (si fa per dire), segnalatami dall’amico Carlo Bartolini: Le automobili del Borzacchini, che si avvale di una preziosa copertina realizzata da Federico Sardelli, musicista e (a sua volta) satirico.

Marchetti promuove con le seguenti parole la sua fresca opera:

Oggetto: SUVVIA, CORRI IN LIBRERIA!

Affermo che Le automobili del Borzacchini è un prodotto editoriale ottimo.
Naturalmente devo a tutti voi la quota di qualità di competenza non necessariamente in ordine d’importanza:

A Capras che mi ha amorosamente assistito durante la redazione dei pezzi.

A Federico, che ha con la consueta suavità e valentìa di pennello realizzato l’illustrazione di copertina secondo i miei più riposti desideri.

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Al baccelliere perché è il baccelliere Cerracchio, spirito fecondo, immaginifico e beffardo, nonché personaggio di rara umanità che sempre sento accanto a me.

Alleluiah, quindi. Che il Sodalizio ancora una volta ha alzato i’ ccapo e azzannato la preda.
Con il marchio di garanzia POSM: Prodotto Originale del Sodalizio Muschiato e il sottomarchio optional BSMCNLC (Budello di su’ ma’ chi non lo compra).

Vostro nella Gloria del SM, nell’esaltazione del Maestro e nell’assunzione di tutti i Sodali alla società del Porto di Livorno!

Vostro
Ettore Borzacchini

A destra, il Borzacchini ritratto dal Sardelli sulla copertina di uno dei suoi celebri dizio-
nari vernacolari: il Terzo Borzac-
chini Universale
.

Siccome questo post è un po’ “particolare” (diciamo così), vi accolgo anche la foto dei tre gemelli Saqquì, Saqquò e Saqquà che vedete qui a lato, nonché un trailer (sotto) del performer Jeff Hoover, che fa una certa impressione, segnalatomi da una persona che non cito nemmeno, anche perché mi sono affrettato a cancellarne il numero dalla rubrica.

Sullo sfondo di questa immagine, spunta il buon GiaNpaolo (con la “N” di “Nswqrz”), il quale mi comunica di affrettarmi ad andare presso un rivenditore di benzina della Agip per ritirare una copia omaggio di un albo a fumetti: un giveaway come nel buon tempo andato, ma assai più corposo, all’interno del quale c’è… una storia a fumetti che mi riguarda.

Ci vado e la trovo. Se gli interessati e i collezionisti di albi distribuiti gratuitamente presso i distributori sono alla lettura di questo blog, vi vadano tosto. Potranno così affiancare questo bell’albo alla collezione de Il Tigre, periodico a fumetti distribuito negli anni Sessanta dalla Esso, con fumetti disegnati da Leone Cimpellin e Bruno Prosdicimi.

Domani cambiamo completamente registro, con una piccola anteprima coniugata a una riscoperta.
Come piace a noi, amici della notte, quando un nuovo giorno (vista l’ora) si è concluso (buonanotte) e un nuovo giorno si appresta ad accingersi a dare la stura all’avvio dell’inizio del prologo del suo comiciamento, oggi ch’è notte.
E al secchio buonanotte.

  • Luca Boschi |

    Caro Giorgio, grazie a te!
    Sono decenni e decenni che non ci vediamo (da quando, nei pressi di San Roamno, ti accingevi a presentare una delle tue ultime fatiche, e io fui trascinato via non più bene da chi dentro un ufficio comunale di Lucca per parlare con un archietteto locale – sicuramente un tuo collega assai meno illustre e fantasioso di te)!
    Non ti sapevo così attento alla rete, e quindi, con una breve ricerca su Google ho voluto controllare.
    Ho addirittura trovato un tuo blog, che non conoscevo, e che quindi suggerisco ai transitanti per le mie (humble) pagine.
    Si tratta di http://borzak.splinder.com/… che però è fermo a martedì, 31 gennaio 2006, a quando, cioè, discettavi sull’uso del termine “Cimbràccola”.
    Quoto (come diciamo noi diversamente giovani):
    Lèmma toscano d’uso popolare così come ce lo riferisce il Devoto – Oli, nel suo significato più comune di donna volgare e sciatta; lo colorisce vieppiù, come di consueto, il Nieri (Idelfonso Nieri, Vocabolario lucchese, Lucca 1902) con “sciacquina, donnàcchera un po’ bighelloncella, un po’ chiacchierina” e ancora “sciapitella, grullacchina o ciondolina”, andando così a cogliere alcuni aspetti deteriori del femminino cari alle diffuse convinzioni , specie nella sottocultura d’ambiente rurale toscano, intorno all’inferiorità della donna, anteriormente alla sua emancipazione sancita dalla società contemporanea; non c’è dubbio che il termine in questione troverà solo scarsa e marginale applicazione ai modelli offerti dalle più fiere rappresentanti del genere femminile nel molteplice contesto della civiltà attuale (da Condoleeza Rice ad Angelica Merkel, da Milly Carlucci a Simona Ventura, da Rosy Bindi a Livia Turco, da Afef Tronchetti Provera ad Anna Falchi Ricucci, da Mara Venier a Maria De Filippi, da Vanna Marchi a Platinette, etc.) e nessuno si azzarderà a dar loro delle “cimbràccole” ancorché se ne presentino frequenti e ghiotte occasioni ed il basso volgo ne sia in qualche modo tentato.
    “Lo Scosciagalletty, prof. Eupompo, titolare del Master di Scienza della Depilazione Pubica alla Konthropëloo University del Minnesota, nel suo Manuale teorico – pratico per superare le Eliminatorie del Concorso di Miss Italia afferma : ‹‹…le doti richieste per queste ardue prove non sono più codificabili in relazione all’univoco e tradizionale canone estetico di “bella topa”, o “schianto di topa” secondo la più rigorosa categoria cartesiana (ripresa poi da Nietzsche con la sua topenskianttheorie – Cacciari), ma si collocano nel vasto scenario etico-sociale legato alle strategie della famiglia media italiana sul “come sistemare la bimba che oggi come oggi anche con una laurea ci si fa pochino” , seguendo gli ammaestramenti della Scuola Napoletana delle Veline, in virtù dei quali non “occorre essere una cimbràccola per diventare Miss Italia, però aiuta parecchio…” (v. anche: Carlo Conti, Un cimbràccolo tra le cimbràccole – Anch’io ho visto un bel mondo, Salsomaggiore 2005)>>.
    Eccetera!
    Allora, suggerisco a chi lo desidera di leggersi questi elzeviri marchettiani risalendo a ritroso, facendosi salmoni, i canali del web, anche al fine di farsi venire una voglia maggiore di acquistare l’opera omnia borzacchiniana.
    A presto!
    Luca

  • Estrella Asturia |

    Quale onore!
    Io che da mo’ sono lettrice del Vernacoliere ricevo una risposta da uno degli autori che più ho amato (non ci provo nemmeno a scrivere nella lingua dei nostri progenitori (Dante, Boccaccio, Machiavelli) perché farei delle sicure cagate. Ma mi piacerebbe.
    Spero di non aver sollevato una questione spinosa, nel qual caso me ne scuso con Ettore-Giorgio.
    Evidentemente ricordavo male, quella cosa (l’uscita dalle rubriche fondamentali del “Vernacoliere” del loro ideatore Borzacchini) fu trattata in modo un po’ nebuloso, poi le cose si dimenticano e resta un’idea di fondo altrettanto brumosa che si sovrappone ai fatti veri e propri.
    Acquisterò IL TIRRENO, che non prendo mai, perché ormai fuori zona (ma il “Vernacoliere” è ben distribuito e lo trovo sia a Milano che a Roma) proprio per cercare i tuoi scritti.
    E non mi farò mancare i libri tuoi e di quell’altro genio assoluto (e compreso) che è il Sardelli.
    Saluti & baci,
    Estrella

  • ettore borzacchini |

    oddio bonino…
    estrella estrella rivanghi ancora.
    mi pronunciai a suo tempo sulla vicenda e prese le mi’ carabattole me ne venni dal vernacoliere; lasciai due rubriche che avevo creato in diciassette anni di disonorevole servizio perché il cardinali intendeva censurare un pezzo che avevo scritto a presa di culo dei girotondini, e non ad esaltazione di berlusconi e accoliti. intendevo e tuttora intendo essere giudicato, apprezzato o disprezzato per ciò che scrivo e per come lo scrivo. Ora scrivo per IL TIRRENO (gruppo Repubblica – L’Espresso) da circa sei anni e mi ritengo liberato.
    Grazie Luca, sei veramente generoso. Ti abbraccio
    Borzacchini

  • Cinzia |

    C’ è dibattito in questo blog, eh?
    Ammazza…
    Anche un certo pluralismo, direi…
    😉 Cinzia

  • Lele |

    Questi commenti sono esempi lampanti di demonizzazione dell’avversario politico.
    Fortunatamente non servono a nulla, perchè poi la maggioranza degli Italiani, in democrazia, vota e decide chi ha più credibilità per governare il paese.
    Berlusconi è il potere ? Secondo me ci sono molti poteri forti nel nostro paese che cercano di egemonizzare la politica, l’economia, la magistratura, la scuola, i sindacati ecc. ecc.
    Se non si pone un ostacolo a questi poteri, non è possibile avere un futuro.
    La sinistra ha fallito il suo progetto politico, la destra sta faticosamente cercando di invertire la rotta e radrizzare la baracca, grazie all’ impegno dei suoi uomini migliori.
    Il cancro del 68 ha corrotto l’intera società, eliminando i meritevoli e facendo emergere i faziosi e i raccomandati. Dopo 40 anni bisogna ricostruire una società civile, ricacciando nelle fogne una ideologia comunista che ha portato solo morte e miseria.
    Come diceva qualcuno : una rivoluzione non è una festa da ballo !
    Chi non lavora va licenziato, chi non studia va bocciato, chi emigra clandestinamente va rimpatriato, chi delinque va arrestato e condannato.
    Semplice da dirsi, difficile da farsi.

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