A PRANZO CON CARL BARKS

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Buongiorno (o buonasera) a tutti.

Il post di oggi è dedicato a un grande Maestro, uno degli artisti che con la sua opera ha divertito, insegnato tecniche grafiche e narrative e dispensato contenuti etici, influenzato milioni di persone in tutto il mondo.
Si tratta di Carl Barks, che adesso non potete vedere, ma che pressto vi mostrerò (non appena comincero’ a inserire anche delle immagini in questo flusso di piombo che è ‘sto blog, fotografato con il sottoscritto e con tre amici e colleghi, ai quali dedico questo primo scritto di tema disneyano.

La foto (che per ora non vedete, ma arriverà nel post successivo) è stata scattata da Annabella Bottaro, figlia del Maestro Luciano, cartoonist del quale avremo modo di parlare più volte in questo blog.

Il luogo è Rapallo, la sede del famoso “ristorante dei fumetti” U Giancu, in una torrida fine di giugno del 1994. I quattro figuri in piedi alle spalle di barks siamo noi, il cosiddetto (all’epoca) “Quartetto Toscano”, un gruppo di appassionati e critici, scrittori eccetera, che qualche anno prima aveva scritto a otto mani il volume che Barks esibisce a un’altra macchina fotografica: “I Disney Italiani”, edito da Granata Press: un libro importante, per alcuni una sorta di bibbia del fumetto made in Italy di inpostazione e contenuti disneyani; un saggio che ha anche avuto il compito di “sdoganare” una scuola, quella dei fumettisti Disney nati e operativi in Italia, presso quel giro di intellettuali che lo guardava con un certo sospetto, assegnando dignità di “letteratura disegnata” quasi solo agli autori esteri, a o ai Maestri italiani pubblicati da riviste come “Linus”, “L’Eternauta”, “Frigidaire”, “Il Mago” e così via.

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Nella foto, a partire da sinistra, c’è (ci sarebbe) Leonardo Gori, giallista di chiara fama (vedi il suo sito), seguito da Andrea Sani (suo, fra l’altro, il saggio “Il cinema tra storia e filosofia” pubblicato da Le Lettere nel 2002); quindi ci sono io, e alla mia sinistra Alberto Becattini, uno dei massimi esperti mondiali di fumetto americano (e non solo quello) soprattutto classico; date un’occhiata al suo sito, che parla approfonditamente anche di cinema di animazione, sotto il titolo “Index of American Animators Active Until 1970”.

Di Barks, per gli interessati, sintetizzo le tappe principali della sua lunga ed eccezionale vita, scandendola cronologicamente.
La sabbia risale nella clessidra del tempo portandoci oltre un secolo fa…

1901
Il 27 marzo, Carl Barks nasce vicino a Merrill, nell’Oregon, dai genitori già quarantenni William Barks e Arminta Johnson, trasferitisi là dal Missouri, dove si erano conosciuti a scuola. Nelle vene dell’Uomo dei Paperi (così verrà chiamato Barks dai suoi fans) scorre sangue europeo, poiché i suoi avi erano olandesi da parte di padre e scozzesi e inglesi da parte di madre. Suo padre era fattore e coltivatore di frumento nel ranch in cui Barks avrebbe trascorso il primo periodo della sua vita.

1908
La famiglia Barks si sposta nella cittadina di Midland per lavorare intorno alla ferrovia, che in quegli anni taglia per la prima volta l’Oregon (parliamo di un’epoca davvero remota, quasi mitica). Il futuro creatore di Zio Paperone e suo fratello, più grande di lui di un paio di anni, scaricano il fieno che arriva dai treni provenienti dall’est.

1910
I Barks si trasferiscono a Santa Rosa, col miraggio di far soldi con un frutteto di alberi di prugne, ma i loro affari vanno male. Papà Barks viene colpito da un esaurimento nervoso che lo torturerà per ben due anni, mente il piccolo Carl, a scuola, per la prima volta comincia ad accarezzare l’idea di fare il disegnatore. Influenzato da un suo compagno che ha frequentato un corso di fumetti per corrispondenza presso la Landon School of Cartooning, anche Carl vi si iscrive, ma segue solo un pugno di lezioni, poi si stufa.

1912
La famiglia torna nell’Oregon. Carl non frequenterà le scuole superiori, perché la più vicina dista cinque miglia, inoltre comincia ad avere problemi di udito. Continua a studiare, da autodidatta, le illustrazioni dei cartoonists Charles Philippi (che in seguito lavorerà con lui alla Disney come layout man) e Billy Horn, che pubblicano i giornali di San Francisco.

1918
Con un centinaio di dollari in tasca, poco prima di Natale, Barks si trasferisce a San Francisco, in cerca di lavoro. Ma la “Grande guerra” è appena finita e i soldati, tornati a casa, occupano il grosso dei posti disponibili. Barks fa il fattorino in una piccola tipografia, per 12 dollari a settimana. Intanto, propone alcune sue vignette a giornali come Bulletin o Examiner, ma senza successo.

1921
Barks si sposa appena ventenne, “stupidamente” avrebbe poi dichiarato. Sua moglie, Pearl Turner, figlia di un taglialegna, ha appena sedici anni. In quel periodo si trasferisce a Roseville, nel centro della California, dove lavora come “operaio rivettatore” alla Pacific Fruit Express, riparando auto. Dal matrimonio avrà due figlie: Peggy e Dorothy.

1928
Il giovane Carl vende le sue prime vignette a un giornale umoristico con sede a Minneapolis, il Calgary Eye-Opener. Occupa tutto il suo tempo libero disegnando e migliorando il suo tratto, ma sua moglie, Pearl Turner, non ne condivide le ambizioni, avrebbe preferito aver sposato semplicemente un operaio delle ferrovia, che non trascorresse tutto il suo tempo per dar concretizzare le sue ambizioni artistiche. La vita di Carl e Pearl diviene un inferno, e la coppia finalmente si separa all’inizio del ‘30.

1931
A novembre, Barks è a Minneapolis in veste di “tuttofare” (ideatore di gag, disegnatore etc.) per conto del redattore del Calgary Eye-Opener Ed Summer. Fa praticamente tutto da solo per quattro anni, firmandosi in modi diversi, fingendo che all’opera ci sia uno staff più ampio. In tal modo, guadagna circa 100 dollari al mese.

Per il momento, fermiamoci qua, come post, al solito, è stato sin troppo lungo…
Il seguito, fra qualche secolo, magari con dovizia di immagini!
Per il momento, da Londra, ci sono quelle che ci manda Cris con un gruppo di suoi amici e parenti.

  • Susanm Ronchi |

    Ma quelle due che fanno le sceme chi sono? E Andrea Sani e Leonardo Gori, e lo stesso Carl Barks, dove stanno?

  • Luca Boschi |

    Faccio una prova: vediamo se questo file è leggibile:
    file:///Users/luca/Desktop/Sam%20Cornell%20Montage.webarchive
    L.

  • Vergilio (con la |

    Stranissimo! A questo post non ci sono commenti quasi a un anno di distanza…
    Sono favorevolmente colpito dall’eclettismo di questo post.
    Si parla di Barks e poi si vedono delle figone (specialmente quella con la lingua di fuori). Belle, belle!
    Ho consultato anche il portfolio di Cris e mi sono divertito. Ma veniamo alle note dolenti odierne.
    Sempre la stessa storia: appena qualcuno fa affermazioni scomodo, gli si mette un bel cerotto in bocca con su scritto comunista e lo si manda a casa con un calcio nel sedere. Fascismo e comunismo sono morti da un pezzo, sono solo illusioni, un altro modo per definire amici e nemici, quelli che ancora ci credono li seguono ciecamente, gli altri se la prendono solo in quel posto sia da una parte che dall’altra …
    E’ un film che abbiamo già visto, due governi fa. Questo si è appena inseditao e già sta facendo danno. Quando li cacciamo,visto che il 53 per cento degli italiani (la maggioranza) non li hanno votati?
    Saluti,
    Vergilio

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