Anche quest’anno, SOPRATTUTTO quest’anno, visto che si festeggia il 60° anniversario della striscia creata da Charles Schultz nel 1950, la Baldini Castoldi Dalai Editore fa uscire – il 23 novembre – in tutte le librerie il suo ottavo tomo dedicato alla raccolta completa dei Peanuts, curato anche quest’anno per le traduzioni e il lettering da Diego Ceresa: un eroe del nostro tempo che ha realizzato questa fatica mentre sansonicamente parlando ne caricava sulle spalle un’altra, quella del lettering, complesso, difficoltoso e gestito in condizioni complicatissime de Gli anni d’oro di Topolino, in edicola ancora per tre settimane.
In questo caso si tratta di tutte le tavole domenicali degli anni Settanta. Ecco un estratto dell’introduzione scritta da Stefania Rumor, storica redattrice e ora direttrice della rivista Linus.
Grazie a lei, a Diego e un saluto a tutti i “linusofili”.
Se avete comprato o se vi è stato regalato questo ottavo volume dell’integrale cronologica dei Peanuts; se siete un collezionista riconosciuto e riconoscente, o avete la possibilità di diventarlo; se con questo acquisto volete celebrare un momento felice, o trovare terapeutico conforto in uno di difficoltà (5 cent, prego).
In ogni caso: cosa aspettate? Leggere introduzioni (e prefazioni), si sa, è tempo perso. Ma se proprio qualcuno ci tenesse, prometto essenziale brevità.
Rileggere i Peanuts degli anni Settanta – qui tutte le tavole domenicali – o leggerli ora per la prima volta,significa impossessarsi di una chiave di lettura dolcemente coinvolgente. Del resto, “Sparky” Schulz, già detto e scritto molte volte, è stato – attraverso le sue storie di bambini, senza genitori, che sollievo! – un grande testimone del suo tempo.
È famosa una sequenza di strisce quotidiane (vedi il primo volume di questa stessa collana) in cui Snoopy, eletto Grande Bracchetto grazie alle risposte ad alcuni improbabili questionari, si reca a tenere un orgo-glioso discorso all’Allevamento della Quercia. Ma il cielo è oscurato da un lancio di scodelle! Una bizzarra rivolta antiautoritaria durante la quale – anticipando il nostro ritorno al privato dopo il privato politico (e tanti b-movies sugli anni della contestazione) – trova la bracchetta dei suoi sogni e può tornarsene a casa, deposto, ma felice.
Sono anche anni in cui “teneri” sentimenti attraversano come meteore il mondo dei nostri piccoli eroi.
Piperita Patty tampina “Ciccio” Brown, il bambino con la testa rotonda di un tempo, convinta che lui sia ormai cotto di lei, mentre Sally, altrettanto presa da Linus, lo apostrofa con l’imperdibile “scimmiottino d’oro”, e Lucy, già invaghita di Schroeder, continua a srotolarsi sul suo pianofortino come Littizzetto sulla scrivania tecnologica di Fazio; ed è ancora privato che torna, quando sempre Snoopy abbandona i panni dell’avversario del Barone Rosso e veste quelli giovanilistici di Joe Falchetto (nota: in effetti nel 2010 la traduzione non rende più l’idea; oggi è, paradossalmente, diventato più comprensibile l’originale “Joe Cool”).
Verso la fine del decennio inoltre, Schulz introduce nella striscia una carrettata di nuovi, surreali personaggi e altrettanto surreali situazioni: il gatto dei vicini, Secondo Conflitto Mondiale – di cui mostra, nell’ennesima geniale rappresentazione in assenza, solo le feroci zampate sulla cuccia di Snoopy – l’irascibile Molly Volley, campionessa di tennis, il fratellino di Linus e Lucy, Ripresa Van Pelt, Eudora, Thibault…
Non tutti sono in questo volume, in compenso c’è Snoopy in preda a una delle sue crisi di travestitismo: dà vita a uno dei più fulminanti e geniali omaggi a Lewis Carroll, il Bracchetto del Cheshire in crisi di ritorno.
I Settanta sono anche il periodo in cui Charles M. Schulz sembra più attratto dagli sport: Snoopy ci si dedica anima e corpo, tennis, hockey, football (americano)… e la squadra di Charlie Brown che tenta un’im-probabile sfida a quella di Piperita Patty facendosi scippare l’unico giocatore decente (Snoopy l’ingrato,naturalmente)!
(…)
Per leggere il seguito del testo di Stefania Rumor bisogna possedere il Peanutsone.
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