Inutile rimarcare che, passate le feste e il glorioso tempo in cui stavano in pie’, adesso fa un po’ di tistezza vedere Snoopy e Charlie Brown in queste condizioni.
Fino a poco tempo fa stavano su così, con tanto di lanterna interna (rima). Ma qualcosa di loro, anche i loro palloni sono ormai destinati alla discarica, si può “godere” anche adesso. Lo si fa leggendo, una volta recativi in edicola, il fascicolo attuale di Fumo di China (il numero 188), che ai Peanuts di Schulz dedica anche la sua stessa copertina. Oltre a uno spazio privilegiato, all’interno, con un articolo di Federico Fiecconi, un altro mio, e una riflessione di Paolo Guiducci che interpella Stefania Rumor (direttrice di Linus) sull’eresia portata avanti dai ragazzini problematici dalle gran testone.
Nel modesto pezzullo del cosiddetto Cartoonist globale si ricorda fra le altre cose che ad aprire la prima “breccia” editoriale nel sodalizio schulziano della Milano Libri–Rizzoli è Arnoldo Mondadori, con la collana popolare Gli Oscar, diretta da Mario Spagnol.
Nel dicembre 1968 esce una collezione di strisce dei Peanuts che si serve delle stesse traduzioni e letterina già realizzate da Linus: Il bambino a una dimensione, che ammicca al saggio filosofico-politico di Herbert Marcuse L’uomo a una dimensione, assai popolare fra gli intellettuali di sinistra dell’anno del Maggio Francese.
Forse anche per non creare una concorrenza diretta o una confusione con i volumi della Milano Libri il titolo dell’Oscar è così diverso dagli altri, che preferibilmente si concludono con il nome “Charlie Brown”, meglio se accompagnato da un punto esclamativo.
Alludendo agli stessi, l’editore milanese Gino Sansoni, furbastro come sempre, dà alle stampe il primo volume di parodie (anche) dei Peanuts: Uffa Charlie Brown, quanto rompi!, meravigliosamente illustrato da Carlo Peroni, aka Perogatt, su testi di Alfredo Castelli, Mario Gomboli e Marco Baratelli.
Soopra una riproduzione della sua copertina, con i personaggi incombenti sulla metropoli (Milano?) a mo’ di minacciosi Gozilla, o come palloni gonfiati non esattamente paranatalizi, ma più simili a quelli delle parate dei grandi magazzini Macy’s organizzate tradizionalmente nei giorni del ringraziamento.
Il libro di Sansoni è un compendio, riveduto e corretto, dei fumetti e immagini già apparsi nei due sfortunati numeri della rivista Tilt!, uscita nel 1968 per conto dello speranzoso editore Florenzo Ivaldi. Ancora del 1968 è il primo saggio specifico sui Peanuts, Il Vangelo secondo Charlie Brown, compilato dal reverendo americano Robert L. Short. L’editore è il cattolico Gribaudi.
In questo blog ne abbiamo già parlato in passato.
Sui palloni del Macy’s di tante edizioni fa, circolano in rete dei filmati interessanti, che non avevo mai segnalato prima.
Uno è quello che segue, vecchio documentario del 1935 proiettato nei cinema, dove questi palloni gonfiati venivano chiamati “colli di gomma” (rubber necks).
Tra i vari personaggi, non solo dei fumetti e dei cartoons, c’è anche Paperino.
Da sottolineare il fatto che il personaggio, con il suo look degli esordi, dev’essere stato popolarissimo a NY per avere l’onore di un pallone proprio appena a un anno e mezzo dalla sua creazione.
E’ l’anno dell’eclatante cortometraggio The Band Concert, questo spiega già tutto.
A questo “Paperone” gonfiato sembra essersi ispirato Luciano Bottaro in una celebre immagine (qui riprodotta) usata per una illustrazione componibile di un album di figurine edito da Panini e che fu poi scelta da Luciano per il suo primo numero de I Maestri Disney a lui dedicato, nel 1997.
Un altro filmato, dove compare (fuori stagione) Babbo Natale e con lui anche Pinocchio.
© Disney per le immagini di Paperino.