Parlando di Little Orphan Annie e delle sue parodie (sulle quali Alfredo Castelli ha spedito nuovo materiale a Cartoonist Globale, appena possibile sarà on line), Fred Milton mi ha riportato alla mente questo O. P. Bolengo, un personaggio che disegnavo per l’edizione italiana di Métal Hurlant, e che non ricordavo di aver schiaffato su una cartolina, della quale avevo fatto svariate copie personalizzate, come questa, giunta a Fred dopo la sua partecipazione, a Roma, della manifestazione Phantasmagorie, alla quale accennavo in quest’altro post su di lui, con tanto di foto di gruppo.
Roba underground decisamente d’altri tempi, di un altro secolo.
Credo che questo sia stato il biglietto augurale per il 35simo compleanno di Fred.
Dal sito di Fred ricavo anche altri disegni e tavole mie del passato che non ricordavo di avergli spedito. Come questa qua sopra, per esempio, iniziale di una storia pubblicata negli anni Ottanta, ma dispersa, negli anni che precedevano il debutto di Lupo Nolberto (su Lupo Alberto).
Fra le pietre tombali dei personaggi non più in produzione, tra l’altro, rivedo i nomi di Lupettino e di Bingo, che invece sono in qualche modo tornati a vivere, molti anni dopo, nel volume di Frank (Francesco Privitera) uscito alla Fiera di Reggio Emilia del maggio 2010 (questo mese, questi giorni).
Ne stiamo parlando proprio in questi post vicini.
Meglio così.
Nella foto sotto, per esempio, è immortalato lo storico incontro avvenuta sabato 22, circa alle 13, al ristorante, fra Carlo Peroni (Perogatt) e Francesco-Frank Privitera: mostri sacri che negli anni Cinquanta e Sessanta sono apparsi con le loro storie sulle stesse pubblicazioni, e negli anni Ottanta su altre (gestire dall’agenzia di Sergio Rosi), ma che non si erano mai incontrati né parlati (né scritti) prima.
Nel sito di Milton ci sono anche altri omaggi, disegni e biglietti altrui che meritano una sbirciata, come questo Donald Duck natalizio disegnato da Daan Jippes.
Merita un po’ meno questo demone, natalizio anch’esso, che forse Fred aveva ricevuto in contemporanea con il Papero di Daan, ispirato visibilmente ai diavolacci disegnati da Angelo Bioletto per L’Inferno di Topolino.
Phantasmagorie era una manifestazioe su fumetti e fotografia (e arti visive più in generale) organizzata a Roma a Palazzo Braschi da Francesco Coniglio, Silvano Caroti, Riccardo Zanello ed altri volenterosi esegeti delle arti visive, muniti di olio di gomito, nella canicola di quell’anno, una specie di antipasto per l’imminente Estate Romana di Renato “effimero” Nicolini.
La ricordavamo con Wolinski (ospite fra gli altri, con Reiser, del gruppo Hara-Kiri) in un breve flash a Napoli Comicon a fine aprile. C’erano Guido Buzzelli, Paolo Eleuteri Serpieri, Sergio Staino, Giuliano (Rossetti), le sorelle Giussani (per la prima volta insieme in una convention romana), Riccardo Mannelli, Loredano Ugolini, Sergio Bonelli, il già citato Castelli…
C’era anche un capelluto Jean-Marc Reiser, che si perse per le vie dell’Urbe, saltando cene e forse anche una notte d’albergo.
Poi sarebbe tornato a Roma ancora una volta, invitato credo da Vincino per una manifestazione satirica legata al giornale Otto Volante, che si teneva al Luna Park dell’EUR. Ma a quel punto Reiser era sotto terapia, calvo, sarebbe scomparso non molto dopo.
Qui c’è un suo disegno, tratto dalla collezione di Ulrich Merkl.
Per Otto Volante scrissi un articoletto di presentazione sull’olandese Willem.
La documentazione fotografica, stranamente, su tutto questo è assai scarsa.
Se qualcuno ritrovasse foto della circostanza, ne sarebbe gradita la visione.
In quell’altra epoca, Pier Carpi aveva appena scritto il suo saggio sul Venerabile Maestro della P2, Licio Gelli. Usciva in edicola il primo numero di Orient Express, che in quarta di copertina riportava la pubblicità di Phantasmagorie (controllare, prego) snocciolando un po’ degli ospiti, delle mostre.
Sotto il titolo della testata campeggiava una bella immagine dipinta di Unknow (questo è il suo vero nome, senza al “n” finale), alias Lo Sconosciuto, disperato eroe di Magnus. “Il più grande autore di fumetti che sia e ci sarà in Italia”, spiegava Luigi Bernardi, commentando il sommario della rivista all’italo-francese Luca Staletti, agente di Wolinski, Georges Pichard e compagnia, ma anche di Emmanuelle Arsan, per esempio (quella dei romanzi erotici del ciclo di Emmanuelle).
Dov’è Staletti, oggi?
Qualcuno lo sa? L’ho perso di vista circa vent’anni fa, a Parigi.
Era una mostra espositiva, non una mostra mercato, con biglietto d’ingresso. Ma molto visitata; un quantitativo di pezzi d’arte simile non si vedeva spesso, a Roma.
Tuttavia, un venditore, con il quale ero in contatto, mi trovò stupende rivista americane, con copertine come quelle che seguono.
Nel 1982, c’ero anche Felmang a Palazzo Braschi, con una doccia gessata all’avambraccio destro e sua figlia Jada in braccio. Ricorda di aver incontrato Castelli, Diso e Bonelli, che gli disse: “Ahi, ahi un braccio ingessato per un disegnatore… non va bene…”
Inoltre, tra le esposizioni di disegni c’era quello riprodotto immediatamente sotto, con l’Uomo Mascherato (si veda il costume rosso, all’italiana).
Qualche “stupido” (non mancano mai) che non conosceva the Phantom e che quindi non sapeva che aveva avuto due gemelli (come Felmang), si mise a ridere. ma quel disegno fu una specie di portafortuna.