Incredibile ma verosimile: in questo blog non ho ancora dato rilievo al successo fumettistico del momento: la nuova pubblicazione Braccio di Ferro dell’Editoriale Cosmo, che in questa settimana dovrebbe raggiungere le edicole con il suo secondo numero.
Contiene storie vintage di grandi fumettisti comici italiani, alcuni dei quali sono alle prime armi o giù di lì nelle storie dei primi albi pubblicati da Renato Bianconi negli anni Sessanta (anche per i futuri Maestri indiscussi c’è stato il periodo del rodaggio, con risultati comunque sempre eccellenti).
Gli autori di questo primo periodo, molte delle cui storie sono state diffuse dal King Features Syndicate in tutto il mondo circa in contemporanea alla loro creazione milanese, sono soprattutto Pier Luigi Sangalli e Alessandro Dossi, in queste cose nel ruolo di ottimo inchiostratore, e Tiberio Colantuoni, che però sospenderà presto questa sua collaborazione dedicandosi, sempre l’editore Bianconi, a storie con Nonna Abelarda, Nik e Nok, Volpetto e Bongo. Riprenderà (con egregi risultati, come sempre) a distanza di qualche anno.
A Braccio di Ferro collabora per un breve periodo come disegnatore anche Mario Sbattella, che però si concentrerà soprattutto, in quegli stessi anni, sulle storie di Felix, del quale disegna per un lungo periodo anche svariate copertine del mensile e dei suoi supplementi.
Giusto per ribadire l’enorme potenzialità di Popeye, propongo in questo post uno dei suoi cortometraggi più divertenti (e, tra parentesi, uno dei miei preferiti in assoluto) Seein’ Red, White ‘N’ Blue (1943).
Diretto da Dan Gordon, ha tra gli autori anche il sovvalutato Jim Tyer (sotto in tre sue rare foto: due sono parti della stessa inquadratura mentre disegna Mighty Mouse – Supertopo, la terza, allo studio di animazione di Paul Terry, sotto l’occhio vigile dell’ingrato titolare, che ne combinerà una delle sue alle spalle dei suoi animatori, pfui!), e francamente si vede.
Nel video vediamo una delle rare, rarissime volte in cui Popeye e Bluto combattono per un nemico comune (il terzetto Hiroito – Hitler – Mussolini) e in cui lo stesso Bluto si serve (a forza) di spinaci per implementare la sua forza bruta.
Ma a lasciare senza fiato è l’eccelsa animazione dello short, fatta senza risparmio di disegni, con un sorprendente take alla Tex Avery in cui Bluto si eccita (con ipertrofia del bulbo oculare) avvistando una seducente fanciulla.
Tyer non ha disegnato (ci risulta) Braccio di ferro nei fumetti, malo ha fatto con il loro amico Felix (vedi sotto). In chiusura, una sua copertina (firmata) di Happy.
A sorpresa aggiungo un virgolettato:
“Le persone (stupide) stanno cercando un ‘pass’ per il cenone. Ma è bene ricordare che in farmacia si effettuano due tipi di test: il sierologico, che può dirci se siamo entrati in contatto con il virus 14 giorni fa e rintraccia la presenza di anticorpi, e il test rapido o antigenico, che ha un margine di falsi negativi.
“Se, ad esempio, siamo asintomatici e la nostra carica virale è bassa, il test rapido potrebbe non rilevarlo. Ma noi andremmo comunque a fare Natale con i nostri nonni.
“Anche il tampone classico, quello molecolare, che ricerca il materiale genetico del virus, non basta a garantire la sicurezza, perché vale sempre la stessa regola: se l’infezione è appena avvenuta, il tampone può risultare positivo nell’arco di 24-72 ore.”
(il virologo) Fabrizio Pregliasco
E allora, virgoletto: “Statevene a casa, ora e sempre, piantàtela di fare i ragazzini dell’asilo!”
Il presente blogger di Cartoonist Globale.