Scrive su FB il 28 scorso una delle impiegate che lavora(va) al museo:
“Ieri, 27 febbraio, compleanno di Marino Marini e di sua sorella gemella Egle [indicati dalle frecce nella foto, scattata nel 1920 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, NdR], è stata una giornata che ricorderò e ricorderemo tristemente, a me ed ai miei colleghi ci è stato richiesto di restituire le chiavi del Museo Marini. Quella chiave, che portavo con me ormai da più di un decennio, la custodivo con onore e tanta responsabilità, come le altre colleghe che ne avevano una copia. Quella chiave, che aveva un posto speciale nella mia borsa e nel mio cuore, ormai è andata, come la speranza in un colpo di coda positivo in tutta questa vicenda. Domani sarà l’ultimo giorno di apertura del nostro Museo Marini, noi ormai abbiamo versato troppe lacrime, ma con dignità e discrezione, senza mai farci né vedere né sentire”.
Sotto, splendido autoritratto di Egle al cavalletto.
La Repubblica pubblica l’intervento del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “Il Museo Marino Marini è uno dei grandi fari, uno dei punti più alti della cultura di Pistoia e dell’arte territoriale italiana. In questi anni, nei quali Pistoia sta lavorando per diventare sempre di più un centro dell’arte del ‘900 e contemporanea, sarebbe un’assurdità portare via, per spostarli altrove”. Poi ha rincarato la dose: portali via sarebbe “una barbarie paragonabile ai furti d’arte perpetrati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale”.
Sulle opere dello scultore custodite nel museo pistoiese, tra l’altro, la Soprintendenza alle Belle Arti – prosegue Repubblica – ha recentemente posto un vincolo territoriale, contro il quale la Fondazione proprietaria delle opere stesse ha presentato un ricorso al Tar.
“Giustissimo il vincolo posto dalla Soprintendenza”, ha detto ancora Schmidt. “Ed è fondamentale che le opere di Marino Marini che sono a Pistoia, dove tra l’altro svolgono un importante ruolo di attrattore culturale, restino; anzi devono essere valorizzate ancora di più”.
Invece, da domani, lunedì 2 marzo, la sede del museo a Palazzo Tau resterà chiusa e l’attività sospesa come è stato deciso dall’ultimo cda della stessa Fondazione (a dicembre scorso).
Ma qualcuno lo riaprirà, questo è certo!!!
Sopra, un bell’articolo di Tomaso Montanari pubblicato da Il Fatto Quotidiano, tratta la scandalosa situazione, a Pistoia, che coinvolge il Museo dedicato allo scultore e pittore Marino Marini.
Il quale museo chiude (pare proprio) il giorno successivo all’apertura, in pieno centro storico, di una sede di CasaPound.
La cultura chiude e i neofascisti occupano uno spazio, in una città che (un tempo, ahimè) era antifascista per definizione (Medaglia d’Argento della Resistenza).
Chi ha sbagliato, come, dove e quando?
Sono domande retoriche, il sottoscritto ha tutte le risposte, e forse le hanno anche un po’ di followers di questo blog.
Adesso?
Resta solo da rimboccarsi le maniche e invertire l’infausta tendenza, in tempi se possibile moooolto ravvicinati. Per il bene della Penisola nel suo complesso, non solo di una città di provincia che per un attimo, diciamo un semestre, era stata promossa Capitale Italiana delle Cultura (sotto un’amministrazione diametralmente opposta all’attuale, ovvio).
Intanto, Report Pistoia pubblica il seguente articolo:
Domani la città si trova per testimoniare la sua rivolta, per provare una missione impossibile: la difesa di una roccaforte già persa. Alle 11.30 si svolgerà infatti un presidio per il Museo Marino Marini che muore.
In corso Silvano Fedi, di fronte alle porte sbarrate del Museo nel primo giorno di chiusura si ritroveranno cittadini, associazioni, ex dipendenti, rappresentanze sindacali e istituzionali. Ci sarà anche il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.
Finora si parlava dello spettro della chiusura e sembrava quasi di raccontare una storia in attesa del lieto fine.
Ieri la visita del Direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha avuto quasi il sapore del canto del cigno. “Passeggiatina-passerella di Fratelli d’Italia”, l’ha definita polemicamente Walter Tripi (capogruppo Pd in comune). E ancora: “un pugno in faccia alla città e ai lavoratori”, “l’ennesima campagna di marketing in una gestione totalmente insufficiente, fatta di timidezza, rimandi, zero progetti”. E ha promesso: “abbiamo spinto in tutti i modi che come minoranza avevamo a disposizione, e continueremo ad esserci”.
Se prima la polemica politica era rimasta sullo sfondo, ora si rovescia con tutto il suo peso il questa paradossale vicenda, in cui la città perde un pezzo di se stessa.
Anche le Sardine lo hanno ricordato ieri al Sindaco: “Si ricordi – hanno scritto nella loro lettera aperta – che un Museo che chiude è uno schiaffo pesantissimo in faccia a una città. Ancor più pesante se, chi quel Museo avrebbe dovuto difenderlo, per troppo tempo ha taciuto”.
Il seguito su questa pagina di Report Pistoia.
Sul tema, le Sardine chiedono un incontro in merito al Sindaco di Pistoia.
Di seguito la loro lettera aperta (con le firme sino a questo momento).
Al Sindaco di Pistoia
Egregio Signor Sindaco, siamo le Sardine di Pistoia e le scriviamo in merito ad una vicenda che riguarda non solo tutti i pistoiesi, ma tutti i cittadini che amano la Cultura: la chiusura del Museo Marino Marini.
Abbiamo appreso dagli organi di stampa che domani, 1 Marzo, il Museo chiuderà definitivamente i battenti e, con esso, anche tutte le esperienze positive e formative che ha sempre portato avanti.
Settimane di sit – in, di manifestazioni, di impegno civile per chiederLe una risposta precisa su quanto stava accadendo, ormai, sembrano non avere più valore alcuno.
Ammesso che ne abbiano mai avuto.
Nessuna comunicazione è stata fatta ai cittadini e a quanti hanno provato, con calma e civiltà, a chiederLe risposte precise sullo stato delle cose.
È stato un articolo su un quotidiano, animato da vari chiacchiericci incerti, a rivelare la verità.
Da parte Sua, solo silenzio.
Egregio Signor Sindaco, Le scriviamo con il cuore in mano e con un profondo senso di ingiustizia che da oggi, ancora di più, ci attanaglia: ci dia delle risposte.
Ci dica quando sarà calendarizzato il Consiglio Comunale Aperto. Perché sarà calendarizzato, vero?
E, se così non fosse, perlomeno accetti il nostro invito: organizzi, con noi, un’assemblea aperta a tutta la cittadinanza.
Scelga il posto, scelga la data.
Noi siamo a Sua disposizione.
Ci spieghi come siamo potuti arrivare a questo, cosa è stato fatto per impedirlo.
Ci dica che anche Lei non dorme la notte pensando ai due dipendenti licenziati dopo decenni di impegno e serietà.
Signor Sindaco, senza alcun timore, ci dia delle risposte.
E, se proprio non vuole darle a noi, si ricordi dei suoi cittadini.
Si ricordi di Pistoia.
Si ricordi di Marino Marini.
Si ricordi che un Museo che chiude è uno schiaffo pesantissimo in faccia a una città.
Ancor più pesante se, chi quel Museo avrebbe dovuto difenderlo, per troppo tempo ha taciuto.
Certe di una sua risposta
Le Sardine.
I firmatari
Francesca Cimó
Elena Malinici
Giulia Palamidessi
Gabriele Carradori
Sandra Fabbri Monfardini
Guido Del Fante
Alessandro Tronci
Maurizio Barbini
Paolo Frosini
Cinzia Fedi
Laura Baldi
Salvatore Scarola
Filippo Colosi
Gabriella Gori
Massimo Bracchitta
Benedetta Bucci
Andrea Brachi
Alessandra Sarteschi
Francesco Rafanelli
Renata Papas
Sara Alberti
Gilberta Zafarana
Antonella Cotti Menici
Franco Silvestri
Gianfranco Spinelli
Anna Assogna
Sauro Tricciati
Moreno Mazzoli
Giuseppina Scarola
Beatrice Lombardi
Patrizia Pettinari
Sere Zarrini
Raffaella Dolfi
Silvio Caporali
Luca Boschi
Tristezza sconfinata mista a rabbia, per tanta desolazione.
Qui sotto ripropongo un po’ di materiali pubblicati un mese e sei giorni fa in questo blog.
Sotto un bel servizio di TVL su un tema drammatico (per la Cultura).
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Ne parleremo meglio, ma chi vuole può trovare i link che vuole sul tema del titolo, con qualsiasi motore di ricerca.
Già un mese fa, il giornalista Alberto Vivarelli scriveva a questa pagina di Report:
“(…) Il consiglio d’amministrazione della Fondazione Marino Marini, ha deciso di sospendere a tempo indeterminato tutte le attività della Fondazione, e di dare corso ad una riorganizzazione del personale. Incuranti delle proteste e della contrarietà dell’Amministrazione comunale, i consiglieri del Cda – e tra questi anche i membri che dovrebbero rappresentare gli interessi di Pistoia – vanno avanti nel loro progetto di smantellamento del museo pistoiese.
“Adesso il rischio che l’intero patrimonio finisca a San Pancrazio è più che reale e la città deve far fronte comune per bloccare questa decisione.
“Le generiche rassicurazioni del Sindaco non aiutano a dissipare i timori. Dopo aver taciuto per mesi e mesi sulla situazione che stava determinandosi in seno alla Fondazione, costretto dalle polemiche ha annunciato di aver votato contro.”
Questo è un articolo in progress.
Prossimamente nuovi dettagli, sugli sviluppi che ci saranno.
Intanto, Cartoonist Globale (per quel che può valere) porge la più totale solidarietà ai dipendenti che hanno ricevuto le lettere di licenziamento.