Sconvolge il fatto che siano trascorsi ben nove anni e un mese da quando avevo impostato l’articoletto che si dispiega qua sotto, scrollando, dove si parla anche di Ernie Colòn, grandissimo artista scomparso sei giorni fa, il 9 agosto, a 88 anni, dopo una battaglia senza esclusione di colpi contro il cancro.
Era nato il 13 luglio 1931.
Ernie Colón aveva iniziato la sua carriera nel 1955, quando fu assunto come collaboratore dal fumettista Ham Fisher, una figura piuttosto oscura del cartooning statunitense, che tutti consideravano insopportabile, lamentoso, anche sfruttatore delle capacità altrui (ma in questo si trovava, per così dire, in buona compagnia). Colòn aveva accettato l’incarico di per tracciare i fondini per la striscia giornaliera del pugile Joe Palooka, in calo nettissimo di popolarità per colpa del suo stesso autore (questo sarebbe un argomento da trattare altrove, qualche volta). Ma quest’incarico termina improvvisamente per il buon Ernie a causa del suicidio di Fisher, in coincidenza con le festività natalizie di quell’anno.
Gulp!
Nel loro “Rapporto sull’11 settembre: un adattamento grafico”, intitolato 9/11 Report: A Graphic Adaptation, che mi risulta inedito in Italia, pubblicato due anni dopo il disastro, Colón e il suo amico e partner (alla Harvey Comics e in mille altre imprese) Sid Jacobson hanno trasformato un lungo e denso documento governativo sull’attentato e annessi & connessi in un libro accessibile alla lettura tendenzialmente per tutti, e graficamente accattivante. Sarebbe diventato un best seller tra i saggi in classifica del New York Times. Chiamavano questo loro modo di lavorare, in questa circostanza, “giornalismo grafico”. C’è da imparare, direi.
Leggo su di lui, su CBR, in un pezzo di Sam Stone:
With such an extensive career at several high-profile publishers as an artist and editor, Colón’s impact and legacy on the American comic book industry cannot be understated as the industry transitioned out of the Silver Age and began to find its voice in the modern era. And through his work on horror and nonfiction titles, Colón demonstrated the possibilities of the medium beyond its superhero and pulp roots.
E Mark Evanier:
I never knew an artist in comics who tried harder. You may not have liked everything he drew — and Ernie, who was deeply self-critical certainly didn’t — but no one ever cared more.
Puerto Rican by birth, Ernie was an actor and a sculptor before turning to comics. He assisted for a time on the Joe Palooka newspaper strip and in 1964 began working for Harvey Comics, first as a letterer and before long as one of the main artists for Richie Rich, Casper the Friendly Ghost and various allied comics. He loved the work but felt confined by the style, and a few years later began drawing for Warren (Creepy, Eerie) busting out in unexpected ways. His work there was wonderful and energetic and in practically every story, he was experimenting with a new style or a new approach or some new way of designing a page.
KRAMER CONTRO KREMER!
Astonishing! Quello che segue è il primo post al mondo nel quale si parla, in una volta sola, di Gorni Kramer e di Warren Kremer: un mustissimo da non perdere!
Nel giorno più caldo dell’anno, che solo per il rotto della cuffia non è anche il 17 (essendo, esso, comunque venerdì), seguiamo il suggerimento di Stumbo il gigante nello sventolarci disperatamente, non possedendo un elefante mignon che ci sputi sulla fronte zampilli di acque fluviali miste a saliva.
Mentre altri contenuti attendono da tempo la pubblicazione in questo blog, mentre le scadenze di consegna soffiano sul collo con l’alito arroventato del draghetto Grisù, qualcuno che stamattina ho scrutato nello specchio si trastulla con Stumbo, il “gigante Grissino” della Harvey Comics: un fumetto per ragazzi disegnato magistralmente da Warren Kremer.
Mai di lui si potrà dire sufficientemente bene, per il suo grosso lavoro fatto con personaggi come Hot Stuff (copertina sotto, non delle sue migliori, con Stumbo in una finestrella sulla sinistra), Baby Huey, Casper, Nightmare, Richie Rich, Wendy, Herman & Katnip e così via.
Ascoltando il suggerimento di Daniele Tomasi, metto subito di seguito un video musicale, come colonna sonora per chi volesse, temerariamente, seguire il resto del post.
Il ritmo, fra Gorni Kramer e l’orchestra Casadei, potrebbe anche farvi ribrezzo, ma un refolo d’interesse sbufferà (con effetti rinfrescanti) al vostro indirizzo scoprendo che in mezzo a questa band di musicisti un po’ antichi, Les Primitifs de Futur, c’è addirittura Robert Crumb.
Proprio così! Lo si vede bene, attivo e suonante, nei pressi del tamburo. Con Dominique Cravic alla chitarra, il papà di Fritz il gatto riscopre originali motivi musette parigini, interpretandoli daccapo (non è la poltiglietta edulcorata che passano le televisioni francofone). Fate voi, ascoltatelo a vostro rischio e pericolo.
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A Stumbo (i cui comic books arrivavano in Italia, e li si poteva acquistare in certe edicole particolari dei posti di mare o dei grandi centri; a Firenze sotto i Portici, a Viareggio vicino al Caffè Concerto Margherita, ma non solo, ovviamente) dedica uno spazio The Big Blog of Kids’ Comics!, che credo di non aver mai sottoposto, prima d’ora, ai pretenziosi visitors di Cartoonist Globale.
Sopra, la copertina di uno Stumbo “regolare”, sotto qualla di un Giant, con foliazione doppia e “vaga” costoletta: una gioia per gli occhi, e una grossa palestra didattica per chi volesse studiare la gestualità e la struttura fisica dei personaggi “buffi”, il loro inserimento nelle vignette, l’impaginazione generale delle tavole fatta per comunicare messaggi netti ed efficaci ai lettori più giovani, con un quid di realismo in più rispetto ai personaggi (per sublimi) delle strisce comiche alla Barney Google, alla Popeye, alla Sad Sack.
Sull’abilità di Kremer (da sempre uno dei miei ispiratori, quando facevo l’altro mestiere, quello di fumettista) lascio parlare un veterano suo collega alla Harvey, il disegnatore Ernie Colón, il quale recentemente ha intrapreso una collaborazione poco nota a chi segue fumetto, ma davvero singolare e importante: quella con il cartoonist bolognese Francesco Guerrini, rinomato interprete della disneyanità.
La coppia Guerrini-Colòn ha recentemente dato alle stampe un graphic novel sui vampiri degno di nota (e questo è oggetto di un prossimo, sorprendedente post).
Questo, di Kremer, dichiarava Colòn in un’intervista a Comic Book Artist del giugno 2002:
“The guy was like an architect. His drawings were so careful, so beautiful . . . The best example that I can give is when he was given the assignment for Stumbo the Giant; he just worked wonders with that strip.
“Such anastonishing achievement. Astonishing because here again you have an eight-panel page with a giant so big he’s using a mountain to relax on. . . . He (Kremer) is a complete master of comic book art.”
Per chiudere, la quadrupla di una tavola originale di Stumbo.
CLIC sopra, come al solito, per ingrandire.
A questo punto, scorse le immagini, dovrebbe essersi concluso anche il brano musette eseguito dai “Primitivi del futuro”.
Ha sviluppato i suoi naturali effetti?
Su qualcuno che so io, a quanto pare, sì…