ADDIO A RAFFAELE PISU!

Super Provolino

Se n’è andato Raffaele Pisu, l’indimenticabile maneggiatore di Provolino.

Provolino -Pisu

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La voce del suo esordio è di Oreste Lionello, sostituito subito dopo (vedi video sotto) da Franco Latini, doppiatore anche di Paperino, Daffy Duck, Ginxi e così via.

Nei pomeriggi domenicali degli italiani non ci sono solo impiegati frustrati e cabarettisti di primo pelo. Lo spazio inaugurato da Quelli della domenica viene ben presto occupato da altri show per famiglie, a cominciare da Che domenica, amici! (1968-69), condotto da Raffaele Pisu su testi di Castellano e Pipolo. Quest’ultimo, che all’anagrafe è Giuseppe Moccia, vanta un passato come autore di fumetti comici negli anni Cinquanta. Per la trasmissione, come per la successiva La domenica è un’altra cosa (1969-70) ripropone insieme al collega un pupazzo già lanciato un paio di anni prima, l’irriverente Provolino, celebre per l’esclamazione ricorrente “Boccaccia mia, statti zitta!”.

Questa sorta di Topo Gigio senza peli sulla lingua interloquisce preferibilmente con Pisu, che lo muove con una mano alla maniera di un burattino classico. Gli apre e gli chiude le gigantesche fauci, fatte di gommapiuma e di stoffa, basandosi sul testo delle sue salaci battute, che bersagliano attori, cantanti, personaggi dell’attualità e qualche volta della politica.

Nel suo dialogare con Provolino, del quale è “spalla” e censore, Pisu ricalca un modello di entertainer già consolidato in precedenza da programmi statunitensi, dove celebri ventriloqui hanno dato voce a pupazzi animati da loro stessi.
L’abile Edgar Bergen, per esempio, l’ha fatto già spesso, portando questa forma di spettacolo anche nel film di Walt Disney Bongo e i tre avventurieri (Fun and Fancy Free, 1947), insieme ai suoi puppet Mortimer Snerd e Charlie McCarty. Nel caso di Provolino, però, visto che Pisu non è un ventriloquo, la voce gli viene data in prestito da un attore assai esperto con delle creazioni di fantasia, nello specifico Franco Latini, che come scrivevamo sopra si è già distinto come doppiatore di personaggi animati. Tra questi ricordiamo anche Bugs Bunny e il gatto Silvestro.

Contestatore a 360 gradi (gli anni sono quelli caldi degli “studenti e operai uniti nella lotta”), Provolino acquista alla domenica pomeriggio un contraltare femminile, la fidanzatina Fanella (che significa “piccola fan”), doppiata da Evelina Sironi. Munita di occhialoni e lunghi capelli corvini, Fanella esprime il suo superlativo entusiasmo che l’aggettivo (in verità insopportabile) “superghiciobomboso”!

Ma i tempi cambiano e, nel giro breve, la domenica pomeriggio diviene il parcheggio preferenziale per Canzonissima, varietà musicale che fu del sabato sera, legato alla Lotteria di Capodanno. La sfida canora che aveva consentito al fortunato possessore del biglietto giusto la vincita di ben centocinquanta milioni, cade in disgrazia sotto la richiesta pressante di una televisione più libera e dalle vedute più ampie.

Così, dal 1976, dopo la riforma dell’emittenza italiana, il pomeriggio del leopardiano “dì di festa” si rifà il trucco, cercando di lasciarsi alle spalle un magmatico fiume di telefilm, di sceneggiati e di repliche di ogni tipo. Non sapendo inventare dei nuovi contenuti, i dirigenti della Rai ripiegano su un nuovo “contenitore”, dentro al quale stipare un po’ di tutto.

Nasce Domenica In, e d’un balzo eccoci giunti ai giorni nostri. Giorni tristi, di nostalgia del Ventennio e di isopportabile razzismo, conseguente alla diffusione dell’odio tramite i (maledetti) social, e quindi dalla tele stessa.

Finirà, si spera.

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Ma torniamo al buon Raffaele, scomparso a 94 anni. La sua storia personale, anche al di fuori della sua attività artistica, merita un grande rispetto e deve ancora essere scritta. Volentieri la leggerei, magari unitamente a quella dell’intera famiglia Pisu, che nel mondo del Fumetto ha anche annoverato il nipote Silverio, sceneggiatore, scrittore, cantante, inventore (per dirne solo una) delle Fiabe sonore dei Fratelli Fabbri. Sotto lo vediamo mentre suona e canta insieme a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Otello Profazio.

Silverio Pisu

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Leggo in rete della fede comunista di Raffaele Pisu, ex partigiano, imprigionato per 15 mesi in campo di concentramento tedesco.
E anche quando Berlusconi divenne Presidente del Consiglio, schifato se ne andò dall’Italia (e stava lavorando proprio per lui, con Antonio Ricci ed Ezio Greggio a Striscia la Notizia, proprio anche con Provolino, che da allora fu sostituito dal Gabibbo).

Raffaele Pisu

RIP.
Sua era la voce dell’Omìno coi baffi.

Pisu-Bialetti