UNA DONNA E UN MOSTRO. E TANTI REPELLENTI MOSTRICIATTOLI

Frank Frazetta- Mostro boia

Paolo Flores d’Arcais scrive su MicroMega quanto segue, stracondiviso dal presente blogger, insofferente della disumanità diffusa divulgata da imbonitori spregiudicati, spesso minus habens, che hanno ceduto anche le ultime tracce della loro anima residua, già di scadente qualità, a Mefistofele.

Ma Mefistofele, com’è noto, accatta di tutto, pur di fare numero.

Ogni giorno, ogni minuto, bisogna che ciascuno nel suo piccolo e nel suo isolamento (perché questa oggi è la nostra condizione reale) faccia tutto quanto è nelle sue capacità, politiche, culturali, comunicative, di volontariato, perché al più presto la società civile degli umani, il partito diffuso e sommerso e in apparenza introvabile di chi sente giustizia-e-libertà e vuole combattere il potere di establishment di cui il governo Salvini (e dell’accucciato Di Maio) è invece diventato l’ultimo garante, possa tornare a manifestare in modo autonomo (rigorosamente ed esplicitamente senza i politicanti di una sedicente opposizione), nelle strade e nelle piazze, contro i mostri ma anche contro gli ipocriti e i politici quaquaraquà che quei mostri hanno nutrito, rinunciando per decenni all’unica politica degna della democrazia, quella dell’asintotica e intransigente eguaglianza.

All'inferno

I primi paragrafi del testo riflessivo, preoccupato, di d’Arcais:

Se quarantadue esseri umani, stremati, che hanno subito nella loro vita, talvolta ancora brevissima (ci sono anche bambini, infatti), sofferenze e orrori che nessuno di noi ha potuto conoscere neppure per una centesima parte, sono in mare di fronte alla vostra costa (vostra solo perché siete nati per caso nel territorio retrostante, e magari non avete fatto granché per le istituzioni democratiche che in esso dovrebbero vigere), e chiedono di sbarcare per essere rifocillati e curati, la reazione ovvia, umana, è di aiutarli a scenderli, e rifocillarli e curarli. Poi si vedrà. Poi entrerà in ballo l’azione politica, e le diverse soluzioni da adottare.

Se invece la reazione non è questa, umanamente automatica, ma quella di respingerli nel mare stremati come sono, e magari chiedere di affondare la nave o augurarsi che “i negri” violentino il capitano della nave che è una giovane donna, siamo oltre il razzismo, siamo alla pura e semplice mostruosità.

Esseri umani o mostri, di questo si trattava. Punto.

Free Carola

Il disegno sopra, dell’unica Capitana esistente in Italia, attualmente trattenuta, in attesa che venga liberata e che siano dichiarate incostituzionali le stupide norme varate recentemente da un branco di zimbelli dell’Europa (che continuano a distruggere la reputazione dell’Italia), è © Joseph Eon Viglioglia (se non altrimenti indicato). Gli altri sono opera di Frank Frazetta e di Luciano Bottaro.

Giò Comix

La vignetta sopra, perfetta (la becera folla comprende almeno il 17% degli italiani aventi diritto al voto) è dell’amico Giò (che saluto e ringrazio).

Un poveraccio indigente da curare

POST SCRIPTUM DEL 1° LUGLIO
A Piazza della Madonna dei Monti, in centro a Roma, l’artista Sirante ha realizzato la lalusinghiera sagoma de ‘sto tizietto problematico, ritraendolo benevolmente molto più snello e prestante di quanto sia in natura. Prima di poterlo edulcorare così, ha dovuto ritrarlo 49 milioni di volte. Ai suoi piedi un cartello recita: “Italiano, 45 anni. Ho perso la mia carità, lucro sui più deboli. Donatemi un po’ della vostra umanità”.
Sirante ha distribuito ai passanti 49 milioni di cuori di compensato da donare al vomitevole barbone. Su ogni cuore è riportata una percentuale di umanità da offrire. Per esempio 249″. Se la consueta censura avrà attualmente già cancellato questa artistica installazione dal cuore della capitale, almeno potete vedere questa testimonianza fotografica di una tipa che fa la carità al poveretto affetto da turbe tosiche di difficile curabilità.