GRETA THUNBERG E GLI STUPIDI ITALIANI

Mattioli su Repubblica

Per non abbatterci troppo, dato quel che succede nei vari “altrove” del mondo, cominciamo con qualcosa di intelligente ed entusiasmante: il ritorno in libreria e in fumetteria di Massimo Mattioli con ben tre suoi libri in contemporanea, in attesa di rivederlo anche in edicola, come lui stesso propone.
Sopra la sua intervista su La Repubblica odierna, riprodotta in strapìccolo, perché per leggersela conviene procurarsi il giornale.
Se ormai è troppo tardi e le edicole sono tutte chiuse, si può appostarsi domattina all’alba vicino all’edicola prescelta e precedere chi si occuperebbe della raccolta differenziata; raggiungere il pacco delle rese, sfilare una copia del quotidiano ed estrarre le pagine con l’intervista di Mattioli, per godersela più tardi.

Oppure si può frequentare una biblioteca, domani, e chiedere il giornale del giorno prima.

Pinky

Il felice exploit di Mattioli ci ha distratto dal contenuto approntato per il post di oggi, corrispondente al titolo.

Non conosco Marcella Parravicini, che saluto (ammesso che legga) e della quale condivido il pensiero, speditomi da un fedele follower di questo blog affinché lo condividessi se mi fosse piaciuto.
Lo faccio, mantenendo nella sostanza levalutazioni espresse, aggiungendo o togliendo solo qualcosa qua e là.

L’argomento è Greta Thunberg e qualche riflessione sul perché non piace agli italiani (stupidi, che forse sono una buona maggioranza, stando a quanto appare nel web. Ma per fortuna ci sono quelli che rinunciano a esprimersi; perciò, rispetto a loro sopravvive la speranza che tra loro vi sia un quantitativo di persone non stupidamente appiattite sulla (o meglio “sotto la”) culturaccia pop dominante: superficialità mista a vacuità, con una spolverato di opportunismo variegato con qualche articolazione personalizzata di nevrosi infantile.

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Insomma, gli stupidi (italiani) prendono in giro Greta, ci fanno dei meme, la sminuiscono, dicono che non faccia niente, che sia manovrata ecc ecc.
E sapete perché (argomenta Marcella)?
Mi piacerebbe dire che è perché sta sbattendo in faccia al mondo intero che il nostro comportamento incivile e il nostro stile di vita viziato rovinerà definitivamente il pianeta, del resto gli italiani sono da sempre allergici alle regole e alle restrizioni di qualunque tipo.
Perciò questa potrebbe essere una spiegazione, non bella, ma pur sempre una spiegazione.

Invece, purtroppo, temo che sia peggio di così: Greta non piace agli italiani perché non è carina, non è spiritosa, non è bimbominkiosa, se ne frega altamente di come appare, esteticamente e caratterialmente, come invece è sacrosanto aspettarsi da ogni sedicenne degna di attenzione qui in Italia. Greta non sembra una Kardashian in miniatura, nemmeno una Ferragni in miniatura, ma nemmeno una giovane intellettuale che si veste in stile etnico/chic/trasandato/studiato come si usa tanto qui da noi.

No, Greta se ne frega. È se stessa. E questo non piace. In Italia non devi essere una persona, ma un personaggio.
Greta è sempre seria, non dice mai “scialla” o “bella zio” in televisione, vi assicuro che non lo dice, nemmeno in svedese.
E questo fa paura, crea sospetto.

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Hanno tentato di spiegare questo fenomeno di serietà con la sindrome di Asperger di cui Greta soffre. Ma la confusione è solo aumentata, dato che ben pochi in Italia sanno cosa sia l’Asperger.
Vediamo se la definizione circostanziata che ne dà Wikipedia è più o meno corretta. A mio avviso è un po’ lacunosa e anche leggermente fuorviante, comunque non calzante a pennello per Greta, ma non divaghiamo.

E basterebbe andare in vacanza in uno qualunque dei paesi del nord Europa per vedere che di ragazze vestite e pettinate così e con la faccia seria di Greta ce ne sono a dozzine anche senza Asperger.

Hanno fatto di tutto per sminuirla. Hanno diffuso dei video con teneri bimbetti che raccolgono spazzatura e dicono le stesse cose di Greta, ma più teneri, più spiritosi e vestiti meglio. E sono piaciuti, un sacco!
Hanno cercato disperatamente Grete nostrane, più carine e più fotogeniche e finalmente qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo.

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Perché c’è un’altra ragione per non amare Greta, in Italia: avete notato quanto la mania di protagonismo sia diventata una prerogativa degli italiani?

Alimentata dagli stupidi politici, aggiungo io, personaggi inqualificabili, spesso irresponsabili, che minano la democrazia rivolgendosi direttamente ai possessori di device come tribuni, come banali influencer più o meno teen al soldo (scarso) di venditori cinesi di oggetti inutili.

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Dicevamo: italiani maniaci di protagonismo rispetto a se stessi, ma sopratutto ai propri figli. Sono tutti perfetti, intelligentissimi, bellissimi, influencer di qualunque cosa, sono sempre i primi della classe, campioni di ogni sport, artisti eccezionali, plurilaureati, globe-trotter, modelle, modelli, sono strepitosi! Come è possibile che una ragazzina non italiana abbia tutta questa notorietà?

Meglio allora tirare fuori i fenomeni de noialtri, sono più carini, di sicuro più intelligenti, non sia mai che abbiano l’Asperger e, soprattutto, sono figli nostri.

Se poi, magari, per leggerezza torturano e fanno uccidere un signore che ritengono lo scemo del quartiere, vabbe’, sono dettagli. Li difenderemo sempre e comunque perché sono figli nostri, italiani!

Anzi, sono figli vostri, stupidi!

Greta

Grazie a tutti per l’attenzione.

forzagreta

Il © delle immagini è degli aventi diritto, obviously.

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